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CACCIA AI COMPLICI DEL TRANS-FORMISTA - OMICIDIO ROSBOCH: SI INDAGA SU ALTRE FIGURE CHE POTREBBERO AVUTO UN RUOLO ACCANTO AL CAMALEONTE GABRIELE NEL DELITTO DELL’INSEGNANTE - UN’ALTRA RAGAZZA GABBATA DAL PANSESSUALE...

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Elisa Sola per “corriere.it”

 

GABRIELE DEFILIPPI - GLORIA ROSBOCH GABRIELE DEFILIPPI - GLORIA ROSBOCH

Non sarebbero soltanto tre le persone responsabili della morte di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte uccisa dall’ex allievo Gabriele Defilippi, insieme al complice amante Roberto Obert, con il concorso, presunto, di Caterina Abbastista, la madre del 22enne.

 

I carabinieri, coordinati dal capo della procura di Ivrea Giuseppe Ferrando, stanno indagando su altre figure, più di una, che potrebbero avere avuto un ruolo determinante nella fase del movente del delitto – la truffa all’insegnante, che consegnò 187mila euro all’amato ex alunno – e dell’omicidio stesso. Non è escluso che nei prossimi giorni possano esserci dei nuovi iscritti sul registro degli indagati.

 

Importante per la ricostruzione di una storia intricata e ricca di risvolti criminali diversi, è stata la deposizione, avvenuta il 16 marzo, di Roberto Obert, il 56enne innamorato di Gabriele che aveva confessato l’omicidio e indicato la cisterna dove era stato nascosto il cadavere. L’ex impiegato di Forno Canavese, assistito dall’avvocato Celere Spaziante, è stato interrogato per sei ore. Il verbale è stato secretato per il «rischio di inquinamento probatorio».

 

le mille facce  di gabriele defilippile mille facce di gabriele defilippi

Le informazioni da lui fornite, considerate preziose, non devono arrivare né a Gabriele Defilippi, che sarà sentito lunedì prossimo, né alla madre di quest’ultimo, che sarà ascoltata dopo il killer, per non compromettere la riuscita dei loro interrogatori.

 

Le due pistole di Defilippi

Uno degli enigmi da risolvere riguarda le due pistole che Gabriele possedeva. Una sarebbe stata consegnata da Defilippi ad Obert dopo l’uccisione di Gloria. Ed Obert stesso l’avrebbe sepolta nei boschi di Rocca canavese. L’altra arma invece, non si sa dove sia.

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Defilippi, difeso dall’avvocato Pierfranco Bertolino, ha promesso che quando sarà interrogato svelerà il luogo. Ma a cosa servivano due pistole a Gabriele? La tesi che le tenesse in casa o in auto per difesa personale non è credibile.

 

Forse il ventenne se n’era procurata una per uccidere la prof, per poi cambiare idea all’ultimo momento e strangolarla con una corda? O qualcun altro doveva morire? Sono domande ancora aperte.

 

Altre truffate

Il passato della vita di Defilippi, scandagliato dai carabinieri, continua a rivelare sorprese. In questi ultimi giorni è emersa un’altra donna che sarebbe stata truffata. Una signora che vive nella zona del Pinerolese, sposata, che avrebbe intrattenuto una relazione sentimentale, ma non si sa se anche sessuale, con il ragazzo.

 

La vittima, che non vuole sporgere querela per paura che il marito scopra il «tradimento», sarebbe stata raggirata tra il 2014 e il 2015, nel periodo in cui Gabriele era fidanzato con Sofia Sabouh, l’ultima ragazza di Defilippi.

 

La posizione della ragazza di origini marocchine

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La posizione della ragazza di origini marocchine è una di quelle che gli inquirenti stanno vagliando. Ed è sotto analisi anche la figura di Efisia, la barista di San Giorgio Canavese indagata per truffa. Era stata lei ad avere telefonato alla Rosboch fingendo di essere la dipendente di una banca. Non solo.

 

Il 13 gennaio, il giorno del delitto, la donna aveva telefonato più volte a Gabriele. Agli inquirenti aveva detto che voleva chiedergli di controllare il marito, perché sospettava che la tradisse. Nessuno le ha creduto.

 

La madre di Gloria

E mentre le indagini si intensificano, la madre di Gloria, la signora Maria Luisa Mores, assistita dall’avvocato Stefano Caniglia, ha scritto una lettera aperta all’assassino, che si trova recluso al carcere delle Vallette di Torino.

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«Il pensiero che mi attanaglia in questo momento – è un passaggio della missiva - è di chiedere a Gabriele se adesso, che ha fatto ciò che si è detto, è contento e non si vergogna di aver tolto la vita a una donna che gli voleva un bene dell’anima e che lo ha aiutato dai banchi delle elementari fino a ieri, togliendole la vita e i soldi, lasciandola nuda, buttandola via come se fosse una sgualdrina».

 

«Gloria non meritava tutto questo – conclude la mamma della Rosboch - e se lui fosse orgoglioso di ciò che ha fatto per me può solo vergognarsi. Rimanere in carcere a lungo per non sarà mai abbastanza».

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