DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
Ottavio Cappellani per “la Sicilia”
Concita De Gregorio che dice: “Draghi sembrava un professore di Harvard all’alberghiero di Massa Lubrense” sembrava la sciacquetta che vuole sposare il medico.
(Avvertenza: questo pezzo è politicamente scorrettissimo ma, dato l’argomento, mi corre il dovere morale, nei confronti del linguaggio, di adeguare lo stile per eccesso a quanto sto criticando).
Viene da chiedersi, data la bramosìa irrefrenabile, se Concita De Gregorio abbia mai davvero parlato con un professore di Harvard e se sappia (ma la risposta è: no) che al di là del “prestigio” che spande “Harvard”, e alla quale sono soggetti soltanto i provenienti dalla classe popolana, ci sono professori di Harvard che sono delle grandissime teste di minchia.
Ci chiediamo altresì se Concita De Gregorio sappia (ma la risposta è: no) che “snob” è la sincresi di “sine nobilitate”, frase che veniva apposta nei collegi inglesi (ai quali le istituzioni americane, con le loro divise e le loro partizioni sociali, per forza di cose si ispirano) accanto agli studenti che non provenivano da famiglia nobile. Essi studenti, da nuovi ricchi quale erano, male si destreggiavano nelle sottili etichette, soprattutto nella sublime sprezzatura (devi avere dilapidato parecchi patrimoni per saperla maneggiare), e così assumevano un atteggiamento altezzoso del cazzo imitando maldestramente una superficie della quale non conoscevano le profondità.
Ma comprendiamo che “Cettina”, questo è il vero abbreviativo di Concita, che altro non è che la versione wannabe-popolare di Concetta (non posso esimermi dal Citare Asunciòn e Conceptiòn, le cameriere di casa Covelli, e in effetti Concita, alla signora Covelli, un po’ ci somiglia – e di nuovo la citazione è d’obbligo, pronunciata dal grande Riccardo Garrone all’indirizzo della signora: “Levateje er vino”), dicevo, comprendiamo Cettina-Conceptiòn Covelli De Gregorio, che con quel nome, ha forse bisogno di prendere le distanze da una cultura dalla quale probabilmente proviene, o quantomeno da quella cultura (direi salviniana, con le immaginette dei santi dietro, diciamo) proviene il suo nome, per cui ci sentiamo in obbligo, quanto meno per smettere di sentire le sue unghie sulla parete nel tentativo di arrampicarsi, di darle qualche suggerimento.
“Noi” preferiamo, e di gran lunga, Oxford e Cambridge, o come diciamo noi “Oxbridge”, università inglesi e in qualche maniera pubbliche, mentre riteniamo Harvard una sorta di scopiazzatura creata da quegli scappati di casa che sono gli americani che neanche sanno parlare inglese, a dirla tutta. In verità, molti di noi, preferiscono Cambridge a Oxford, per quella ventata anarchica (in tempi di democrazia non si può che essere anarchici, mia cara, vuoi approvare il potere dato a quelli lì?). Ergo, Cettina Cecioni, sappilo: noi, tra Harvard e l’alberghiero di Massa Lubrense, ma tutta ‘aa vita cco ll’arberghiero. E ‘nformate no?
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