paolo giuseppe mendico

"PAOLO NON HA DATO MODO A NESSUNO DI ENTRARE NELLA SUA MENTE" - PARLA IL 42ENNE IVAN MENDICO, FRATELLO DEL 14ENNE CHE SI È TOLTO LA VITA A LATINA (IVAN E L'ALTRO FRATELLO PASQUALE SONO NATI DAL PRIMO MATRIMONIO DEL PAPA' GIUSEPPE): "SAPEVO CHE PAOLO AVEVA SUBITO ATTI DI BULLISMO E CHE SVARIATE VOLTE ERANO STATI SEGNALATI ALLE SCUOLE CHE AVEVA FREQUENTATO" - "IL GIORNO PRIMA DEL SUICIDIO ERA SERENO. AVEVA FATTO I BISCOTTI E IL PANE. NON SO COSA SIA SUCCESSO, QUALE MECCANISMO SIA SCATTATO"

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Estratto dell'articolo di Michele Marangon per “Corriere della Sera”

 

paolo mendico

Amava Paolo, il fratellino, e si è anche rivisto in lui, Ivan Mendico, 42 anni, nelle fragilità che adesso, adulto, ha superato ma non dimenticato. Sabato sera era alla fiaccolata per Paolo — il 14enne di Santi Cosma e Damiano che si è tolto la vita all’alba di giovedì 11 settembre, poche ore prima del primo giorno di scuola — con Pasquale, un altro fratello, come Ivan nato dal primo matrimonio di papà Giuseppe, e con il nucleo familiare con cui il ragazzo condivideva la sua quotidianità, le sorelle ventenni Aurora e Stella: un po’ in disparte, ma che non hanno perso mai di vista mamma Simonetta e il papà.

 

Se la storia di Paolo Mendico ha colpito così, se ha visto una mobilitazione pubblica immediata — insieme alle ispezioni avviate dal ministro Valditara e al lavoro delle procure per capire perché il ragazzo si sia suicidato — lo si deve anche all’appello lanciato dal fratello.

IVAN MENDICO

 

Ivan, lei ha preso su di sé una grande responsabilità, quella di non far calare il silenzio. Cosa la spinge a tutto questo?

«Paolo ci ha lasciati troppo presto, la sua morte non può restare senza motivo. Vogliamo giustizia per lui, per tutte le vittime del silenzio. La scuola deve diventare un posto sicuro per la crescita dei giovani. In questo caso, non so se la preside dell’Itis Pacinotti potesse sapere tutto, perché lei stava in un’altra sede, a Fondi. A Santi Cosma e Damiano c’era la vicepreside, che forse non le ha detto nulla. Per non avere problemi». [...]

 

Lei oggi non vive a Santi Cosma e Damiano, ma che ricordi ha?

«Io vivevo a Roma, ma per un periodo ho frequentato le medie lì, è stato un periodo molto brutto. Il bullismo c’è sempre stato, ci sono passato anche io, ma l’ho affrontato diversamente, ascoltando le canzoni di Renato Zero, mi rifugiavo nella sua poesia».

 

È una famiglia grande quella di Paolo, che rapporto avevate?

i genitori di paolo mendico

«Stiamo vivendo questa vicenda molto uniti: io lo avevo visto a luglio, e stava bene, ma sapevo che aveva subito atti di bullismo e che svariate volte erano stati segnalati alle scuole che aveva frequentato e all’Itis. Non c’è un numero preciso di queste segnalazioni, è accaduto negli anni».

 

Quello che è successo prima di tornare a scuola come se lo spiega?

«È difficile da dire: Paolo non ha dato modo a nessuno di entrare nella sua mente. Il giorno prima, mercoledì, era sereno: aveva fatto i biscotti e il pane. Non so cosa sia successo, quale meccanismo sia scattato. Ai genitori è stato detto che si è tolto la vita di mattina, e chissà… chissà se aveva dormito quella notte, se è stato sveglio tutto il tempo. Forse ha avuto paura di rimettersi sulle spalle uno zaino diventato troppo pesante per lui».

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