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"MIA FIGLIA AVEVA CACCIATO DA CASA CHRISTIAN PERSICO. NON LAVORAVA E FACEVA I COMODI SUOI" - PARLA ANTONIO SGARBINI, PAPA' DI TINA, LA 47ENNE UCCISA IN PROVINCIA DI SALERNO. PER L'OMICIDIO È STATO ARRESTATO IL COMPAGNO DELLA DONNA, CHRISTIAN PERSICO - IL PRESUNTO KILLER NON RISPONDE ALLE DOMANDE DEL GIP: SECONDO GLI INVESTIGATORI AVREBBE SOFFOCATO TINA CON DEL CELLOPHANE E POI AVREBBE TENTATO LA FUGA - PERSICO HA LASCIATO UNA LETTERA A SUA MAMMA, NELLA QUALE CONFESSAVA DI AVER FATTO "QUALCOSA DI GRAVE" E CHE SI SAREBBE POTUTO TOGLIERE LA VITA...

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Estratto dell'articolo di Fulvio Bufi per il "Corriere della Sera"

 

christian persico

Il presunto assassino di Tina Sgarbini — la quarantasettenne trovata morta sabato mattina nella sua casa di Montecorvino Rovella, in provincia di Salerno — ha scelto di restare in silenzio davanti al pubblico ministero che ne ha disposto il fermo. Christian Persico, 36 anni, compagno della vittima almeno fino a poche settimane fa, si è avvalso della facoltà di non rispondere quando è stato portato nella caserma dei carabinieri di Battipaglia dove c’era il magistrato titolare dell’inchiesta sulla morte della donna.

 

[...] E se il silenzio al primo interrogatorio può essere stato suggerito a Persico proprio dal difensore, c’è ora attesa per capire quale sarà la strategia dell’indagato quando, già nelle prossime ore, si troverà davanti al gip per l’udienza di convalida.

 

Contro di lui c’è molto più che una serie di sospetti. È stato inquadrato dalle telecamere del circuito di videosorveglianza comunale mentre si allontanava dalla casa di Tina, dove anche lui è vissuto durante gli anni della relazione con la donna.

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Ha cercato di far perdere le proprie tracce rendendosi irreperibile fino a sera, quando poi è stato rintracciato dai carabinieri in una zona di Montecorvino nemmeno troppo lontana da quella dove è avvenuto l’omicidio. E soprattutto prima di provare a sparire ha lasciato alla madre una lettera in cui l’avvertiva di aver fatto qualcosa di molto grave, senza però specificare che cosa.

 

Con il passare delle ore sono emersi anche altri dettagli circa il contenuto della lettera, e pare che in alcuni passaggi Persico abbia paventato anche l’ipotesi del suicidio. Per questo motivo sabato, mentre erano ancora in corso le ricerche, non veniva affatto esclusa l’ipotesi di poter trovare il suo cadavere in qualche zona isolata.

 

Ma in realtà, quando è stato rintracciato, Christian aveva soltanto dei graffi sul viso. Potrebbe essersi procurato quelle leggere ferite infilandosi in qualche zona fitta di vegetazione e rovi durante le ore della sua fuga senza meta, o potrebbe essere stata proprio Tina a graffiarlo nel tentativo di difendersi.

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Perché certo Tina Sgarbini non è morta per cause naturali. Il linguaggio tecnico del primo esame medico legale parla di «asfissia meccanica esterna», il che significa che qualcuno l’ha strangolata o l’ha soffocata forse con del cellophane o con qualcos’altro che le impedisse di respirare.

 

[...] L’uomo che lei aveva deciso di lasciare. Come ha confermato anche il padre di Tina, Antonio Sgarbini, ai microfoni del Tg1: «Mia figlia lo aveva cacciato da casa perché lui non lavorava e faceva i comodi suoi».

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