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ANA DI PIAZZA VOLEVA ABORTIRE? – LA RAGAZZA INCINTA AMMAZZATA DALL'AMANTE IN SICILIA AVEVA UN APPUNTAMENTO PER UN INTERVENTO IN DAY HOSPITAL IL GIORNO DELLA SUA MORTE – È PROBABILE CHE SI TRATTASSE DI UN’INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA – L’INTERROGATORIO DELLA MADRE ADOTTIVA: “MIA FIGLIA AVEVA UNO STILE DI VITA LIBERTINO” – IL FIGLIO AVUTO DA UN RAGAZZO TUNISINO E LA FUTILITÀ CHE HA FATTO SCATTARE LA FURIA OMICIDA DI ANTONINO BORGIA: STAVA ASPETTANDO UN CLIENTE CHE… – VIDEO

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Partinico, uccisa donna a coltellate: fermato l'amante
TRAGITTO PARTINICO PETRALIA SOTTANA

Leopoldo Gargano per il “Giornale di Sicilia”

 

Il giorno della sua morte doveva andare in ospedale. A Petralia Sottana per sottoporsi ad un intervento in «day hospital». Di che tipo? Perché un viaggio da Partinico a Petralia? La madre non lo sa, ma un dato è certo. Nell'ospedale di Petralia fino ad un paio di anni fa si facevano più aborti che nascite, oltre 300 rispetto ad una settantina di parti. Adesso nascite non ce ne sono più, il reparto è stato dismesso, ma le interruzioni di gravidanza continuano (siamo a circa 150 all'anno), in giorni stabiliti, almeno un paio la settimana.

Ana Maria Lacrimoara Di Piazza

 

E arrivano donne da tutta la Sicilia. È probabile dunque che la povera Ana Maria Lactimoara Di Piazza, se non fosse stata uccisa dal suo amante Antonino Borgia, proprio lo scorso venerdì avrebbe abortito. Una scelta estrema e certamente sofferta, dettata dai tanti problemi della ragazza, già madre-single di un ragazzino di 11 anni. A raccontare il retroscena è la madre della giovane e in parte questo racconto è confermato dalle stesse parole dell'assassino. Che ieri mattina è comparso davanti al giudice ed ha confermato in tutti i particolari la confessione resa subito dopo il suo arresto. È stato ascoltato dal gip per quasi due ore, l'interrogatorio è stato so-speso diverse volte perché lui si è messo a piangere ed ha ripetuto: «Cosa ho fatto...». Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere.

antonino borgia uccide ana di piazza i fotogrammi delle telecamere di sorveglianza 3

 

L'interrogatorio della madre

La signora Anna Maria Di Piazza, madre adottiva della ragazza è stata sentita dai carabinieri nella notte tra venerdì e sabato. Proprio in quelle ore Borgia raccontava ai carabinieri quello che aveva combinato, la lite e poi le coltellate alla ragazza che gli aveva detto di aspettare un figlio da lui. La mamma di Ana viene condotta in caserma e dice che «la figlia aveva avuto da sempre un regime di vita giudicato «libertino - scrivono gli inquirenti nel provvedimento di fermo a carico di Borgia - e riferiva dell'esistenza di un bambino di undici anni, avuto dalla figlia adottiva con un ragazzo tunisino».

 

Il day hospital

donna uccisa dall'amante a partinico 12

E poi racconta un particolare impor-tante. «Precisava di essere a conoscenza del fatto - si legge - che la figlia adottiva si sarebbe dovuta sottoporre nella giornata del 22 novembre (cioè venerdì) ad un intervento in day hospital presso l'ospedale di Petralia, dichiarando di avere visto la ragazza per l'ultima volta la sera, intorno alle 23.30, del precedente giovedì, 21 novembre».

 

La circostanza del possibile aborto, previsto proprio per il giorno della sua morte, viene in parte confermata anche dalle parole di Borgia che fin da subito ha detto ai carabinieri che la vittima aveva intenzione di interrompere la gravidanza. A suo dire lei aveva appreso di essere incinta due settima-ne prima quando era andata in Romania e si era sentita male. «Mi aveva detto che il figlio era mio - ha confessato Borgia -, e che non poteva portare avanti la gravidanza perché già aveva un figlio e la madre l'avrebbe mandata via da casa».

antonino borgia ana di piazza

 

«Cosa ho fatto...»

Ana aveva avuto una vita per niente facile, un passato pieno di problemi e un presente molto precario. Un'infanzia tormentata, lavori saltuari, cameriera nei locali notturni, forse una frequentazione con gli stupefacenti, di-verse relazioni. Nulla in ogni caso che possa lontanamente giustificare la fi-ne che ha fatto. E proprio sull'esistenza di altri rapporti sentimentali ha insistito ieri Borgia, difeso dall'avvocato Salvatore Bonnì, durante la convalida del fermo.

 

donna uccisa dall'amante a partinico 11

Si è presentato come un uomo un ginocchio che aveva commesso una atrocità senza nemmeno sapere il perché. «Non so cosa mi è passato per la testa, non so cosa ho fatto - ha detto l'arrestato -. Ho distrutto la mia vita e quella della mia famiglia». Ma un dettaglio in più, sollecitato dagli investigatori, ha tenuto a rivelarlo. Borgia ha detto che la Ana Maria aveva altre relazioni e con lui non c'era affatto una rapporto stabile. Solo incontri saltuari, finalizzati ad una sola cosa, fin quando lei gli ha detto che aspettava un bambino. La successiva, pressante, richiesta di denaro da parte di lei, ha dichiarato Borgia, lo ha fatto uscire fuori di testa.

ana maria lacramioara di piazza 3

 

Il cliente che non arriva

ana maria lacramioara di piazza 1antonino borgia

Come in tutti gli omicidi, quando il contesto è ormai ben delineato, c'è però sempre una semplice circostanza che fa precipitare le cose, che fa scattare la furia omicida. E in questo caso è il mancato arrivo di un cliente di Borgia. Venerdì mattina l'assassino infatti aveva deciso di dare del denaro ad Ana Maria, magari non 3000 euro co-me chiedeva lei, ma comunque qual-cosa. Ma, come lui stesso ha ripetuto ieri, non è stato possibile. Il cliente che gli doveva pagare un lavoro non si è presentato, lui assieme ad Ana, lo ha aspettato e nel frattempo hanno avuto l'ultimo rapporto sessuale dentro il furgone della ditta.

 

donna uccisa dall'amante a partinico 3

Non appena ter-minato, la ragazza gli avrebbe chiesto di nuovo del denaro, lui non ne aveva e la situazione è precipitata. Ha temuto che l'amante rivelasse tutto alla moglie e l'ha accoltellata come un ossesso. Diversi fendenti, come è emerso durante l'autopsia eseguita ieri, i cui risultati si conosceranno tra 40 giorni. Ma si conosce già la prima relazione del medico legale che ha visto il corpo abbandonato in campagna. «Era in posizione fetale, legato minuziosa-mente con una corda - si legge nel fermo -. Presentava ferite all'addome ed il capo quasi completamente sgozza-to, con profonde recisioni alla gola».

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