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Omicidio Meredith, oggi le richieste di condanna contro Amanda e Raffaele, accusati della morte della studentessa inglese uccisa a Perugia il 2 novembre 2007.
Al via la quarta udienza per il processo bis d'appello per l'omicidio di Meredith Kercher, che si tiene nella Corte d'Assise di Firenze. In aula c'è Raffaele Sollecito, mentre Amanda Knox, come anticipato, non prenderà parte al processo.
A prendere la parola il sostituto procuratore generale Alessandro Crini con la requisitoria e le richieste per gli imputati.
«La sentenza di annullamento di un proscioglimento ha un carattere particolare e fa apprezzare la tenuta di una sentenza di primo grado, in questo caso di condanna. La sentenza di prosciolgimento è annullata per una congerie complessa e articolata di rilievi, ne ho contati più di una quindicina, senza profili di incertezza. Il processo in una situazione come questa va riconsiderato tutto. La complessità dell'annullamento è un inedito nel momento in cui oggi si deve ridiscutere per l'ennesima volta, ma c'è un pezzo di prova che si è formato davanti a questa Corte: il contraddittorio tra le parti quindi dovrà essere più approfondito, come fosse la prima volta - ha detto il procuratore parlando della perizia dei Ris sul coltello considerato l'arma del delitto -. Non sarà semplicissimo ricostruire tutta la storia, ma si dovrà dare un orientamento al contraddittorio».
L'alibi falso. «La Corte di cassazione ha raso al suolo la sentenza di proscioglimento in secondo grado», ha sottolineato Crini che ha anticipato di voler seguire una logica alternativa rispetto ai giudici della Corte d'assise d'appello di Perugia. "Non fate l'errore compiuto dai giudici di secondo grado", ha detto il procuratore. Che ha parlato anche dell'alibi dei due ex fidanzatini, localizzandoli invece sul luogo del delitto. Il procuratore ha iniziato a smontare tutta la tesi difensiva sull'utilizzo del computer di Raffaele, per lavorare e scaricare film, la notte dell'omicidio.
"Il gestore internet ha spiegato come su quel computer, quella notte, si sia scaricato un film e ci sono stati aggiornamenti del sistema operativo. Insomma, nessuna interazione umana". Il tema dell'alibi conduce, secondo Crini, anche alle testimonianze. "Il Curatolo ci consegna i due imputati in piazza Grimana con un orario compatibile con i fatti. E di questo non non si può tenere conto, anzi ve lo consegno più di ogni altro elemento. Lui essendo sempre presente in quella piazza conosceva tutti: la sua è una testimonianza di particolare precisione. Tossico o non tossico, ha un ricordo preciso dei due imputati".
Il processo quindi proseguirà con l'arringa dell'avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia Kercher, che dovrebbe parlare nell'udienza di domani.
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