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Francesco Viviano e Alessandra Ziniti per “la Repubblica”
Non sarebbe stato un delitto d’impeto. Veronica Panarello avrebbe premeditato ed organizzato l’uccisione del figlio Loris, 8 anni, assassinato la mattina del 29 novembre e ritrovato cadavere nel pomeriggio dello stesso giorno in fondo al canalone del Mulino Vecchio di Santa Croce Camerina. Questa la convinzione di magistrati ed inquirenti che lunedì scorso hanno arrestato la donna con l’accusa di omicidio aggravato ed occultamento di cadavere. E che si apprestano a contestare alla donna l’aggravante della “premeditazione”.
Dal carcere di Piazza Lanza a Catania, dov’è rinchiusa, Veronica continua a gridare la sua innocenza. Ma la sua posizione sta diventando sempre più difficile. Il fatto che Veronica dunque non abbia agito in un momento d’ira viene ipotizzato dal giudice delle indagini preliminari che ha sposato le conclusioni dei pubblici ministeri, Carmelo Petralia e Mario Rota.
Non solo: nell’ordinanza di custodia cautelare, il giudice sottolinea che la donna, prima di portare a scuola il fratellino più piccolo di Loris (che era stato lasciato a casa), alle 8,32 viene intercettata da una delle tante telecamere di sorveglianza sparse per tutto il paese proprio mentre imbocca la stradina che porta al Mulino Vecchio.
Dopo tre minuti, eccola tornare indietro diretta verso il centro di Santa Croce Camerina, verso la Ludoteca dove ha poi lasciato il suo secondo figlio. Perché questa improvvisa visita a Mulino Vecchio?
«Probabilmente – sostiene chi indaga - Veronica Panarello era andata al Mulino Vecchio per andare a fare un sopralluogo, per vedere se il posto era sicuro per poter occultare il cadavere di Loris che è stato ucciso poco dopo».
Veronica Panarello ha sempre sostenuto di non conoscere la zona del Mulino Vecchio. Una delle tante bugie che avrebbe detto: la circostanza è stata smentita dalla sorella Antonella la quale ha dichiarato che da piccole, insieme a Veronica andavano al Mulino Vecchio a rifornirsi d’acqua con dei bidoni dalla vicina fontanella dove poi è stato ritrovato il cadavere di Loris.
Dunque, secondo la ricostruzione degli inquirenti, Veronica sarebbe andata prima a fare un sopralluogo, poi avrebbe lasciato il figlio più piccolo alla Ludoteca e infine, una volta tornata a casa, avrebbe strangolato Loris con delle fascette di plastica. A quel punto Veronica, dopo avere tolto le fascette tagliandole con delle forbici poi trovate nella cameretta del bambino, avrebbe trasportato il cadavere di Loris ritornando al Mulino Vecchio abbandonandolo nel canalone.
Ma la donna continua a ripetere la sua innocenza, sostenuta dal suo legale, Francesco Villardita il quale dice che non c’è la minima prova che Veronica abbia ucciso il proprio figlio. Il cadavere del bambino che, come ha subito accertato subito il medico legale Giuseppe Iuvara, è morto «per strangolamento », sarà riconsegnato al padre nei prossimi giorni ma Veronica, anche se lo implora, non parteciperà ai funerali di Loris e neanche al compleanno del fratellino più piccolo che domani compirà 4 anni.
veronica panarello stival con uno dei figli
andrea loris stival e la mamma
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