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PERCHE’ GRETA E’ STATA SILURATA DALLA GLOBAL SUMUD FLOTILLA? MARIO ADINOLFI SI CUCINA LA GIOVANE AMBIENTALISTA: “ERA L’UNICA CHE FINIVA CON LA FOTO SUI GIORNALI E POICHÉ ALLA FLOTILLA INTERESSANO SOLO QUELLI (OVVIAMENTE SE SON PLAUDENTI, I CRONISTI LIBERI LI CACCIANO) SI SONO ACCORTI CHE L’OPERAZIONE RISCHIAVA DI ESSERE SOLO UN GIGANTESCO UFFICIO STAMPA DI GRETA. HANNO ROSICATO E L’HANNO FATTO FUORI” – LE POLEMICHE PERCHE’ FRA GLI ORGANIZZATORI CI SAREBBE ANCHE ZAHER BIRAWI, 63 ANNI, UN ATTIVISTA BRITANNICO CHE SECONDO FONTI APERTE DEI SERVIZI SEGRETI ISRAELIANI SAREBBE VICINO A HAMAS…

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PERCHÉ LA SUMUD FLOTTILLA HA FATTO FUORI GRETA 

Dall’account facebook di Mario Adinolfi  

global flotilla

 

Sul sito della Global Sumud Flottilla che veleggia in direzione Gaza è stato cancellato il nome di Greta Thunberg come facente parte del direttivo. Processo sommario, sentenza di silenziamento e bye bye Greta. La motivazione? Inutile chiedere, esce fuori una generica “differenza di vedute in materia di comunicazione”. Vi traduco la questione in termini comprensibili visto che questa non notizia è comunque in prima pagina su tutti i giornali del mondo. 

 

La Global Sumud Flottilla ha come finalità dichiarata quella di “portare aiuti come cibo, vestiario e farmaci ai palestinesi che soffrono a Gaza”. Ovviamente è una finalità falsa, ci sono tonnellate di aiuti che Hamas tiene fermi e fa passare centellinando per affamare il proprio popolo e poterlo controllare attraverso il mercato nero con cui si arricchisce o con le rare distribuzioni in cui può chiamare i reporters per far testimoniare la calca dei disperati attorno al cibo.

greta thunberg global sumud flotilla 45

 

Global Sumud Flottilla ha una sola vera finalità: la visibilità, che aumenta ovviamente se scatta un incidente (il famoso bengala raccontato come “attacco di un drone”) e il sogno è che avvenga con la marina israeliana.  

 

Il problema è che Greta Thunberg era l’unica che finiva con la foto sui giornali e poiché alla Global Sumud Flottilla interessano solo quelli (ovviamente se son plaudenti, i cronisti liberi li cacciano dalle imbarcazioni) si sono accorti che l’operazione rischiava di essere solo un gigantesco ufficio stampa della giovane ambientalista.

 

Insomma, hanno rosicato e l’hanno fatta fuori. Guai a noi se il mondo fosse governato coi metodi di Hamas e dei fiancheggiatori della Global Sumud Flottilla (sostenuta non a caso da attori, cantanti, giornalisti di grido, tutta gente che ucciderebbe la madre per trenta secondi di tv in abito da rivoluzionario e se i trenta secondi se li fotte tutti Greta Thunberg, bye bye Greta Thunberg e senza una spiegazione plausibile che somigli a un alternativo perché). 

 

global flotilla

ARCIPELAGO FLOTILLA 

Niccolò Zancan per “la Stampa” - Estratti

 

Greta Thunberg lascia il comitato direttivo della flottiglia. «Tutti abbiamo un ruolo: il mio sarà come organizzatrice e partecipante», ha detto al Manifesto. Il pluripremiato giornalista Yusuf Omar, reporter di guerra in Siria, abbandona la navigazione per «differenti strategie comunicative».

 

E anche Stefano Rebora, il presidente dell'Ong di Genova "Music for Peace", ha rinunciato alla missione via mare: «Ma solo per rafforzare le iniziative di aiuto concreto alla popolazione palestinese via terra».

 

Dall'Italia dovevano partire venti equipaggi, hanno preso il mare diciotto barche. Che adesso si stanno per unire alle altre, già salpate dalla Spagna e dalla Tunisia. Il numero esatto non è noto: circa sessanta o forse cinquanta piccole barche a vela, da 12 a 16 metri, più la nave dell'Arci con a bordo quattro deputati italiani, più la nave di Emergency come supporto logistico alla missione. 

 

global flotilla

Si intuisce - purtroppo da lontano - che non deve essere facile andare d'accordo su come precedere e come comunicare questa impresa unica al mondo, su cosa dire e cosa tacere nel tempo dell'avvicinamento. È un grande miscuglio umano, sono storie diverse. Con due premesse fondamentali.

 

Tutti i partecipanti alla Global Sumud Flotilla stanno rischiando in prima persona, stanno cioè mettendo il loro corpo come argine al massacro del popolo palestinese e lo fanno per ovviare all'inazione della politica europea. 

 

Seconda premessa: la missione è portare cibo e aiuti umanitari, cioè rompere l'isolamento, fare qualcosa che sarebbe normale in qualsiasi zona di conflitto. 

barca alma della global sumud flotilla colpita da un drone

 

Ma non a Gaza. A Gaza dove le barche dei pescatori sono state affondate. A Gaza dove i campi agricoli sono stati bombardati come obiettivi strategici. A Gaza dove in due anni l'esercito israeliano ha ucciso 210 giornalisti locali e dove non è stato ammesso un solo giornalista internazionale.

 

Lì stanno andando le barche della flottiglia. Dopo giorni difficili e mare contro. Dopo l'attacco dei droni al porto tunisino di Sidi Bou Said e le riparazioni necessarie. Incrocio al largo di Porto Palo di Capo Passero, rotta per la Striscia di Gaza. Sono piccole barche a vela. 

 

Portano 40 tonnellate di aiuti. Servono dieci giorni di navigazione, mare permettendo. Chi c'è a bordo? 

barca alma della global sumud flotilla colpita da un drone

 

C'è una donna di ottant'anni. C'è un'attivista svizzera. C'è Anabel Montes Mier, 38 anni, da Sans Esteban de las Cruces, Spagna, definita «la pioniera degli aiuti umanitari», perché per sette anni è stata a bordo delle navi che prestano soccorso nel Mediterraneo.

 

Ci sono cinque giornalisti italiani, alcuni sacerdoti. L'operatore umanitario Boris Vitlacil da Sarajevo. C'è Maria Elena Delia, 55 anni, insegnante di fisica e matematica torinese, amica di Vittorio Arrigoni il reporter antifascista ucciso nella striscia di Gaza nel 2011, è lei la portavoce per le barche italiane: «Salpiamo per Gaza. 

 

Non ce la facevamo più a vedere sul telefonino i bambini che muoiono di fame». 

 

C'è Pietro da Genova, marinaio di 22 anni, immortalato alla partenza in un video del giornalista Lorenzo D'Agostino: «Di solito lavoro sulle barche adibite a charter. Mi sono licenziato. Ho deciso di cambiare il mio modo di usare il mare, da lavoro a strumento di solidarietà e sostegno a un popolo oppresso». Quante nazionalità? Tante. Quante persone a bordo? Circa seicento. Nessuno Stato, nessun governo. 

 

barca alma della global sumud flotilla colpita da un drone

Una missione indipendente, nel nome della pace. 

 

Chi non vuole vedere tutto questo, che è tantissimo, segnala che fra gli organizzatori ci sarebbe anche Zaher Birawi, 63 anni, un attivista britannico che secondo fonti aperte dei servizi segreti israeliani sarebbe vicino a Hamas.

 

Così come a bordo c'è Thiago Ávila, 39 anni, da Brasilia, membro del comitato direttivo, sui cui sempre i servizi israeliani scrivono: «Nel febbraio 2025 si è recato a Beirut per partecipare al funerale dell'ex segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che ha descritto come "una delle più grandi figure della regione e nella storia della lotta contro l'imperialismo"». 

 

Global Sumud Flotilla attaccata da un drone

Mentre del tunisino Wael Nawar, indicato come membro del comitato direttivo, tutti hanno visto la fotografia al fianco di Youssef Hamdan che dirige le operazioni di Hamas in Nord Africa. È da quel direttivo che Greta Thunberg se n'è andata prima della partenza, salpando a bordo di un'altra nave della flottiglia. 

 

(...)

 

Ogni barca che naviga verso Gaza è un grido di dignità umana. Questa missione non è una minaccia, è un atto di umanità contro la barbarie. Il silenzio è complicità. E il silenzio uccide tanto quanto le bombe». 

 

Si intuisce - purtroppo da lontano - che quelle barche di seconda mano siano fragili e poco equipaggiate. E che già tenerle insieme con tutte le differenze a bordo, verso Gaza, sia stata un'impresa. Buon vento alla Global Sumud Flotilla. 

ZAHER BIRAWI global sumud flotilla Wael Nawar esponente del comitato direttivo della Global Sumud Flotilla al fianco di Youssef Hamdan, che dirige l'operazione di Hamas in Nord Africa