25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA…
PERCHÉ LO STIMATO FINANZIERE SESSANTENNE PASQUALE STRIANO, CHE PER PIÙ DI VENT’ANNI SI È OCCUPATO DI MAFIA, A UN CERTO PUNTO HA INIZIATO A COMPULSARE E SMERCIARE INFORMAZIONI OTTENUTE ABUSIVAMENTE NELLA BANCA DATI DELL’ANTIMAFIA? – “REPUBBLICA”: “CI SONO I CONTATTI CON I GIORNALISTI, CERTO, MA SECONDO GLI INVESTIGATORI POTREBBE NON ESSERE L'UNICA SPIEGAZIONE. DURANTE L'INDAGINE, SI ERA TEMUTO UN CONTATTO CON REALTÀ ESTERE. IPOTESI MAI CONFERMATA. CERTO È CHE LA MOLE DI DOCUMENTI FILTRATA ILLECITAMENTE È INCREDIBILE” – DAL 2019 AL 2022 OLTRE 200MILA ATTI SONO STATI ESFILTRATI, MOLTI PILOTATI ANCHE DAL MAGISTRATO ANTONIO LAUDATI (CHE AGIVA ANCHE PER RAGIONI PERSONALI: HA MONITORATO ANCHE LA VENDITA DI UN TERRENO CONFINANTE CON LA SUA ABITAZIONE A SANTA MARINELLA) – LA PROCURA DI ROMA HA CHIUSO LE INDAGINI: STRIANO, LAUDATI E ALTRE 21 PERSONE, TRA CUI TRE GIORNALISTI DI “DOMANI”, RISCHIANO IL PROCESSO…
1 - DOSSIERAGGI, SCOOP E INTERESSI PRIVATI LAUDATI E STRIANO A RISCHIO PROCESSO
Estratto dell’articolo di Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”
Sentenze, interrogatori, ordinanze di misure cautelari. E ancora: visure, profili patrimoniali, informative. Documentazione teoricamente inaccessibile che, invece, finiva sul mercato dell’informazione e non solo.
Perché tra i «clienti» del responsabile delle banche dati della Procura nazionale antimafia, Pasquale Striano, vi erano anche vicini di casa, investigatori privati amici, persone comuni. Con tutti il finanziere indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici, rivelazione di segreto d’ufficio e falso ideologico, interloquiva. A tutti svelava porzioni dei propri segreti professionali.
Chiusa l’inchiesta sugli «spioni» che ha rischiato di travolgere la reputazione dell’Antimafia (oggi blindatissima nelle sue procedure) visto che tra gli indagati compare l’allora viceprocuratore Antonio Laudati, la Procura di Roma avvisa ventitrè persone.
Elenca le contestazioni e i singoli accessi abusivi. Fra gli indagati ci sono i giornalisti del quotidiano Domani (alcuni in precedenza all’ Espresso) Giovanni Tizian, Stefano Vergine e Nello Trocchia. Ai primi due viene contestata anche una sorta di aggravante, ossia «l’indebito profitto patrimoniale perché il fatto veniva commesso per agevolarli nello svolgimento della professione esercitata, remunerata anche per numero di pubblicazioni», mentre per il terzo è caduta la contestazione di rivelazione di segreto.
GLI INCONTRI DI PASQUALE STRIANO CON ALTRI INDAGATI
Antonio Laudati, che alla Direzione nazionale antimafia coordinava il gruppo delegato alle segnalazioni sospette, avrebbe pilotato alcuni accessi abusivi, uno dei quali per motivi all’apparenza personali: monitorare la vendita di un terreno confinante con la sua abitazione a Santa Marinella e messo in vendita dalla Curia generalizia dei frati minori conventuali.
Non solo scoop insomma. Le banche dati in uso a Striano hanno «bucato» la riservatezza delle famiglie di Guido Crosetto e Matteo Renzi, svelato dettagli sui fondi di Attilio Fontana e Giovanni Toti, chiarito i traffici di denaro in capo a Roberto Fiore, ma anche i guai finanziari di uomini vicini a Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini. Oppure il patrimonio dell’ex presidente della Figc Gabriele Gravina.
[...] È un’antimafia senza segreti quella che emerge dall’inchiesta del procuratore aggiunto Giuseppe De Falco e dalla sostituta Giulia Guccione.
Un mondo nel quale è possibile accedere ai verbali del collaboratore di giustizia prima ancora della conclusione di un’inchiesta o alle ordinanze di misure cautelari non ancora recapitate agli indagati. Rimane ancora misterioso il movente. Perché mai il finanziere a capo delle banche dati ne svelava il contenuto?
Non sono emerse dazioni di denaro, mentre la sua carriera è stata penalizzata da tanta compulsività. [...]
GIOVANNI TIZIAN E STEFANO VERGINE
2 - DOSSIER SU POLITICI, SPORTIVI E VIP STRIANO E LAUDATI VERSO IL PROCESSO
Estratto dell’articolo di Andrea Ossino per “la Repubblica”
È una voragine quella che emerge dall’indagine chiusa ieri dal procuratore aggiunto Giuseppe De Falco e dalla sostituta Giulia Guccione. Ventitré gli indagati. Oltre a Striano e Laudati ci sono giornalisti, investigatori privati, un carabiniere in servizio alla Dia, un funzionario della Presidenza del Consiglio, imprenditori, amici, persino l’amministratore di condominio di Striano.
[...] L'elenco delle persone spiate è lungo. Matteo Renzi, Marta Fascina. I ministri Guido Crosetto, Adolfo Urso, Francesco Lollobrigida, Gilberto Pichetto Fratin, Marina Elvira Calderone, Giuseppe Valditara. I sottosegretari Giovanbattista Fazzolari, Claudio Durigon e Andrea Delmastro. Poi Fabio Rampelli, Denis Verdini, l'avvocato Piero Amara, Olivia Paladino, compagna di Giuseppe Conte, Irene Pivetti, Marco Carrai, il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, l'imprenditore Gaetano Caltagirone. E ancora: Fedez, Andrea Agnelli, Massimiliano Allegri e Cristiano Ronaldo.
GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE
Sessant'anni, un matrimonio finito, tre figli. Striano è un uomo che si occupa di mafia da un quarto di secolo. E al termine di quasi tre anni di indagine non è ancora chiaro perché avesse compulsato in questa maniera la banca dati dell'Antimafia.
Ci sono i contatti con i giornalisti, certo, ma secondo gli investigatori potrebbe non essere l'unica spiegazione. Durante l'indagine, nata a Perugia con il procuratore Raffaele Cantone, si era temuto un contatto con realtà estere.
Ipotesi mai confermata. Certo è che la mole di documenti filtrata illecitamente è incredibile: non soltanto le Sos finanziarie come si credeva in un primo momento, ma dati e informazioni sensibili di cittadini più o meno noti risultano contenuti negli archivi.
GLI INCONTRI DI PASQUALE STRIANO CON ALTRI INDAGATI
Ci sono i vip, si diceva, ma non solo. Tra gli altri ci sono ricerche su un complesso edilizio per un acquisto, sui vicini di casa, sulla Curia generalizia dei Frati Minori Conventuali e sulla Lilium Maris S.r.l., proprietaria di un terreno che Laudati voleva comprare. E poi ci sono i dossier. Quello costruito ai danni del presidente della Federcalcio Gravina, per esempio.
Per giustificarlo avevano finto che la richiesta arrivasse dai pm di Salerno. Ma, scrivono i magistrati di Roma, «l'origine dell'atto erano le informazioni ottenute in via informale da Laudati e poi concordate con Striano». Spiate, bugie, favori. Tutti sotto lo stesso cappello: accesso abusivo a sistema informatico, rivelazione di segreti d'ufficio, falso. Reati da cui Striano, difeso dagli avvocati Tommaso Fusillo e Massimo Clemente, e Laudati, assistito da Andrea Castaldo, dovranno difendersi.
GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE
Antonio Laudati
GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE 2
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