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Gabriella De Matteis per âLa Repubblica'
Il più piccolo si è accasciato sul sedile e ha chiuso gli occhi. «Ho fatto finta di morire» ha detto alla zia. Il più grande, invece, ha provato ad aprire lo sportello. Pensava che la mamma fosse svenuta. Sono stati fortunati i piccoli superstiti dell'agguato commesso lunedì sera a pochi chilometri da Palagiano. Cosimo Orlando, 43 anni, la sua compagna Carla Maria Fornari, di 30 ed il figlio di quest'ultima Domenico, 3 anni ad agosto, sono stati uccisi da una pioggia di proiettili. Altri due bambini, di 7 e 6 anni, figli della donna e fratelli della piccola vittima, si sono salvati. Il padre Domenico Petruzzelli era stato ucciso nel 2011.
à un triplice omicidio di mafia, gli investigatori non hanno dubbi. Una strage che poteva avere conseguenze ancora più tragiche. Sono le 21,30. Carla Maria Fornari guida la sua Daewoo Matiz. Accanto c'è il compagno Cosimo Orlando, una condanna per un duplice
omicidio, da poco in semi libertà . In braccio ha il piccolo Domenico. Dietro, sul sedile posteriore, ci sono i due bambini più grandi. La famiglia è di ritorno da Taranto, sulla statale ionica. à quasi arrivata a Palagiano. Mancano pochi chilometri quando all'improvviso l'auto viene speronata, costretta a fermare la sua corsa contro il guard rail.
Carla Fornari, con ogni probabilità , intuisce che non è un semplice incidente. Prova ad ingranare la retromarcia. E' un tentativo disperato. Il killer spara, forse esce anche dall'auto. Almeno quindici i proiettili che vengono recuperati sulla scena del delitto. Due o al massimo tre hanno raggiunto il bambino. Un maggior numero di colpi, invece, con un primo esame necroscopico, è stato isolato sul corpo della donna. Quando al 112 arrivano le prime telefonate, gli automobilisti di passaggio parlano di un incidente stradale, di un'auto rossa finita contro il guard rail. Sono gli operatori del 118 e i carabinieri a scoprire che ad uccidere Cosimo, Carla e Domenica è stata una pioggia di proiettili. I due bambini sono spaventati, ma per fortuna stanno bene.
Un agguato, commesso con modalità mafiose, di questo non hanno dubbi i carabinieri. E con ogni probabilità Domenico è stato ucciso per errore perché era in braccio a Cosimo Orlando. Ed era lui, non escludono ora gli investigatori, coordinati dalla procura di Taranto, l'obiettivo dell'agguato. L'uomo era in semilibertà perché stava scontando una condanna per il duplice omicidio di due ragazzi, uccisi nelle campagne di Palagianello il 4 novembre 1998.
Un omicidio maturato per contrasti nel mondo dello spaccio di droga per il quale Orlando aveva già scontato 16 anni. L'uomo, da poco uscito dal carcere, potrebbe aver tentato di recuperare una posizione di rilievo nel mondo della criminalità organizzata, dello spaccio e delle estorsioni. E a firmare l'agguato potrebbero essere stati gli uomini che appartengono al gruppo di Giuseppe Coronese, di Massafra, da sempre in contrasto con quello dei Putignano di Palagiano, a cui secondo gli inquirenti, invece, faceva capo Orlando. E questa è solo una delle ipotesi.
C'è poi quella che conduce al passato dell'uomo, all'omicidio di due giovani, commesso 26 anni fa, ad una possibile vendetta che sarebbe maturata nel tempo. Ed ancora: Carla Maria Fornari aveva testimoniato nel processo, conclusosi due mesi fa con una condanna all'ergastolo per i due esecutori dell'omicidio del marito Domenico Petruzzelli. La donna si era costituita parte civile e attendeva per questo di essere risarcita.
à ritenuta invece una pista secondaria quella che porta alla vita privata della coppia.
«Un dolore atroce da padre prima ancora che da presidente del Consiglio». Con queste parole il premier Matteo Renzi ha commentato la tragedia di Palagiano, mentre per il presidente della Regione Nichi Vendola «occorre riflettere sul rischio che tornino gli anni peggiori ». Il ministro Angelino ha convocato per venerdì a Taranto il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica e ha inviato a Palagiano 60 uomini e investigatori del Ros dei carabinieri.
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