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Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera - Roma”
La procura di Roma cambia volto. Le nomine dei cinque nuovi procuratori aggiunti, ufficializzate in questi giorni dal Csm, non solo vanno a colmare i vuoti nell’organico aperti da trasferimenti, pensionamenti e mandati giunti al termine.
Ma, anche in virtù di magistrati in carica che hanno chiesto l’assegnazione ad altri gruppi di lavoro, aprono a un più ampio rimescolamento degli incarichi. La «rivoluzione» è illustrata da una nota del procuratore capo, Giuseppe Pignatone, protocollata ieri.
Basti dire che dei nove posti di aggiunto - i vice con specifiche aree di competenza - solo tre non vengono toccati. Uno è quello del coordinamento del pool di pm che persegue i «reati contro la libertà sessuale e contro la famiglia», riconfermato a Maria Monteleone, il magistrato in prima linea contro stalking, pedofilia e prostituzione minorile (il caso baby-squillo, il fotografo-orco Furio Fusco, le più recenti indagini sui ragazzi in vendita a Termini e il pr Claudio Nucci).
L’altro è quello di Michele Prestipino alla Direzione distrettuale antimafia, un «nome» voluto fortemente da Pignatone al suo insediamento forte della collaborazione alla procura di Reggio Calabria. Applicando lo stesso metodo di aggressione ai patrimoni malavitosi sono arrivate le spallate al clan Fasciani ad Ostia e il quasi quotidiano aggiornamento della mappa degli interessi di mafia, camorra e ‘ndrangheta nell’economia di Roma e del Lazio.
Infine Roberto Cucchiari che mantiene le deleghe su edilizia ed urbanistica e quella sul patrimonio artistico, alle quali aggiunge immigrazione clandestina e prostituzione.
Paolo Ielo, uno dei volti simbolo di Mani Pulite a Milano e Mafia Capitale più di recente, va ai reati contro la pubblica amministrazione, il settore «più caldo» in questi anni con le decine di inchieste sulle mazzette che coinvolgono politici locali e nazionali.
Ielo prende il posto di Francesco Caporale, che dopo due anni e oltre di mandato (le truffe all’Atac, le spese di Ignazio Marino tra le altre inchieste) passa al coordinamento del gruppo dei «reati contro la è personalità dello Stato ed atti di terrorismo internazionale». Inevitabili i link con le sfide aperte dagli attentati di Parigi e Bruxelles.
L’ex presidente della Anm, Rodolfo Sabelli - in carica fino a pochi giorni fa - si occuperà dei «reati contro l’economia e reati societari» subentrando a Nello Rossi (passato alla Cassazione). Bancarotta, frodi fiscali, artifizi contabili: anche qui il panorama capitolino non lesina spunti.
Angelantonio Racanelli coordinerà i pm dei «reati informatici e delle interferenze illecite nella vita privata», un settore in espansione e una materia in continua evoluzione. Nunzia D’Elia, già procuratore a Latina, si occuperà di infortuni sul lavoro, alimenti, incolumità pubblica e colpe professionali (gli errori medici e non solo) subentrando a Leonardo Frisani, andato in pensione. A Lucia Lotti vanno i «reati gravi contro il patrimonio e stupefacenti».
Pierfilippo Laviani, Franco Ionta e Giancarlo Capaldo - arrivati alla scadenza del secondo quadriennio di mandato - restano - come si legge nella circolare di Pignatone «professionalità da valorizzare» e si occuperanno a vario titolo della complessa macchina amministrativa della procura.
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