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I PITBULL SONO ARMI A QUATTRO ZAMPE - IL CANE CHE AD ACERRA HA SBRANATO UNA BIMBA DI NOVE MESI, GIULIA, AVEVA GIÀ AZZANNATO E UCCISO UN CAGNOLINO IN PASSATO - QUANDO LA PICCOLA È STATA AMMAZZATA DALL'ANIMALE, IL PADRE DELLA BIMBA ERA IN CASA E NON SI SAREBBE ACCORTO DI NULLA PERCHÉ STAVA DORMENDO ("MI SONO SVEGLIATO E C’ERA GIULIA IN UNA POZZA DI SANGUE"). IL 24ENNE, INDAGATO PER OMICIDIO COLPOSO, SOSTIENE CHE IL CANE "NON HA MAI MOSTRATO AGGRESSIVITÀ VERSO LA BAMBINA" - LE DUE VERSIONI DEL PAPA' IN MERITO ALLA MORTE DI SUA FIGLIA...
Estratto dell’articolo di Antonio Di Costanzo per "La Repubblica"
il palazzo in cui il pitbull uccide ha ucciso una bambina ad acerra
«Giulia era sul pavimento. L’ho presa in braccio, aveva dei morsi sul volto, c’era il sangue, ma respirava ancora. Ho infilato le pantofole e sono corso alla clinica Villa dei Fiori. È vicino casa. Mentre avevo Giulia stretta in petto telefonavo al 118 perché temevo che il pronto soccorso per i bambini fosse chiuso a quell’ora».
È il drammatico racconto di Vincenzo Loffredo, il papà di Giulia, la bimba di 9 mesi sbranata da Tyson, il pitbull di famiglia ad Acerra in provincia di Napoli. Racconta gli attimi subito dopo il ritrovamento della piccola e la corsa disperata senza scarpe verso la vicina clinica dove i medici non hanno potuto fare nulla per salvare la bimba.
Il giovane, difeso dall’avvocato Luigi Montano, è indagato per omicidio colposo. «Ero con mia figlia — dice Vincenzo, attraverso il suo legale — la stavo accudendo, come faccio normalmente. La mamma era al lavoro e ho portato Giulia sul letto matrimoniale per giocare. Verso le 22 si è addormentata».
il palazzo in cui il pitbull uccide ha ucciso una bambina ad acerra
Poi il buio. E il genitore sostiene di non riuscire a ricostruire quanto accaduto in un lasso di tempo, durato poco più di un’ora, ovvero da quando anche lui si sarebbe addormentato. «Lavoro al bar di un distributore di benzina — aggiunge Loffredo — prendo servizio alle 5 di mattina e stacco alle 14. Evidentemente sono crollato, senza portare la bambina nella culla».
Una imprudenza che, secondo questa versione, sarebbe alla base della tragedia, anche se continuano le indagini per verificare se effettivamente il giovane era a casa e per chiarire come sia stato possibile che non si sia accorto che il cane stava sbranando la figlia.
il palazzo in cui il pitbull uccide ha ucciso una bambina ad acerra
«Mi sono svegliato di soprassalto prima di mezzanotte a — continua il 24enne — non ho trovato più Giulia che dormiva alla mia sinistra sul letto. Ho pensato che fosse rientrata Angela (la compagna, ndr) e che l’avesse presa lei. Ho aperto la porta e l’ho chiamata, ma non mi ha risposto. Ho fatto il giro del letto e a terra c’era Giulia in una pozza di sangue. Nella stanza ho visto Tyson ma era lontano dal corpo».
Il giovane parla con la voce spezzata dalle lacrime. E non si dà pace: «Il cane è con me da 8 anni, non ha mai mostrato aggressività verso la bambina, non me lo spiego, sono distrutto».
Vincenzo è stato sottoposto agli esami tossicologici e alcolemici il cui risultato ufficiale è atteso per oggi, ma da quanto filtra avrebbero dato esito negativo. Resta agli atti, però, anche la prima dichiarazione di Vincenzo in ospedale dove ha sostenuto che la figlia era stata aggredita da un randagio in strada. Versione cambiata davanti alla polizia. [...]
Investigatori al lavoro per verificare la veridicità del racconto di Loffredo. Sarà eseguito un nuovo sopralluogo nell’appartamento del parco IceSnei di Acerra. Oggi, inoltre, verrà affidato l’incarico ai consulenti per l’autopsia che potrebbe essere eseguita nel pomeriggio o domani.
La coppia e la bambina abitavano in una casa al primo piano con due cani: Tyson, il pitbull di 25 chili, e Laika, una meticcia adottata nel 2023 dal canile. Il molosso, come anticipato ieri da Repubblica , era sprovvisto di microchip al contrario della meticcia. I due animali sono stati affidati al servizio veterinario dell’Asl Napoli 2 che ha inviato una relazione alla Procura. Da quello che filtra non ci sarebbero segni di “imbrattamento da sangue” se non una traccia sul cranio di Laika. [...]
La dogsitter che ha rivelato che il molosso lo scorso anno uccise un cagnolino e la stessa proprietaria dell’animale sarebbero state sentite nel commissariato di Acerra. Sotto la casa di Giulia c’è un fascio di fiori: “Da tutto il parco IceSnei con immenso dolore” si legge sul bigliettino.
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