segre balotelli

ITALIANI, POPOLO DI ODIATORI E PURE DI RAZZISTI - INDAGINE SWG: PIÙ DELLA METÀ DEGLI ITALIANI GIUSTIFICA IL RAZZISMO - NEL MIRINO CI SONO SOPRATTUTTO MUSULMANI ED EBREI MENTRE INVECE CALA L'ODIO SOCIAL VERSO GLI OMOSESSUALI - I LUOGHI DOVE SI REGISTRA MAGGIORE INTOLLERANZA SONO LE GRANDI CITTA', ROMA IN TESTA - LA MAGGIOR PARTE DEGLI HATERS CONTRO I MIGRANTI E' A MILANO...

Fabio Poletti per “la Stampa”

liliana segre con la scorta 1

 

Un popolo di odiatori e pure di razzisti. L' immagine non edificante del nostro Paese esce dall' aggiornamento annuale della ricerca condotta da SWG sui comportamenti degli italiani. Enzo Risso, direttore scientifico dell' istituto di ricerca triestino, tira le somme al convegno Metamorfosi organizzato da Huffpost alla fondazione Feltrinelli di Milano: «Se il 45% degli italiani è contro ogni atto di razzismo, il 55% in qualche modo, anche con molti distinguo, alla fine li giustifica. Non si può dire che il razzismo sia in crescita, ma i dati illustrano una diminuzione, un affievolimento degli anticorpi».

liliana segre a braccetto con un agente della scorta

 

Nel mirino degli haters c' è di tutto: gli stranieri, i musulmani, i disabili, gli ebrei e gli omosessuali. Vengono presi di mira la senatrice a vita Liliana Segre, alla quale hanno dato la scorta dopo gli insulti sul web, e Mario Balotelli, il calciatore nato a Palermo da genitori ghanesi, la coppia gay aggredita in metropolitana e gli stranieri, meglio se di pelle scura, ancora meglio se arabi e nordafricani. La tendenza alla crescita la rileva anche Vox, la piattaforma digitale che con un algoritmo da 4 anni passa ai raggi X tutti i cinguettii al cianuro che viaggiano sul web. Spiega la giornalista Silvia Brena, alla guida di Vox: «I tweet sugli stranieri sono al 32% xenofobi, quelli islamofobici sono il 15% mentre il 10% sono tweet antisemiti.

balotelli

 

I dati sono in crescita costante. Solo 4 anni fa, all' inizio della ricerca, i tweet antisemiti erano l' 1%; si sono decuplicati in 10 anni».

 

Naturalmente va fatta la tara al mezzo social preso in esame: «L' anonimato e il senso di impunità sono un elemento che scatena gli haters.

 

episodi antisemitismo 2018 osservatorio

Ma il trend di crescita è evidente. L' odio contro i migranti registra un +15,1% rispetto all' anno scorso e sul totale dei tweet il 66,7% sono di odio. L' intolleranza contro gli ebrei quest' anno sale del 6,4%. Ma il 76,1% del totale dei tweet sugli ebrei sono di odio. Così come in aumento sono i cinguettii contro i musulmani, +7,4% dei tweet con un totale di 74,1% di odio di tutti i tweet che riguardano i fedeli al Corano». Significativo anche il dato elaborato da Vox sulle città dove si odia di più. In testa c' è Roma, seguita da Milano, poi Napoli, Torino e Firenze.

 

Il dato disaggregato fornisce però utili elementi di riflessione. La maggioranza degli haters contro i migranti, secondo le rilevazioni dell' algoritmo di Vox, sono a Milano. Nello specifico gli haters contro i musulmani si scatenano soprattutto a Bologna, Torino, Milano e Venezia.

 

Eventi internazionali come gli attentati sono la miccia che fa esplodere l' odio in rete. L' odio dilagante contro gli ebrei si fa invece sentire di più a Roma, dove più forte è la comunità ebraica. Decresce invece l' odio contro i gay, che tiene banco a Milano, Napoli, Bologna e anche a Venezia. Spiega ancora Silvia Brena di Vox: «Alla lunga i messaggi degli odiatori legittimano pure l' azione di chi odia».

 

INSULTI A LILIANA SEGRE RACCOLTI DALL OSSERVATORIO SULL ANTISEMITISMO

Se il disaggregato di quel 55% di razzisti intercettato da SWG lascia qualche speranza - solo il 3% giustifica sempre il razzismo, il 7% nella maggior parte dei casi, il 29% dice che dipende dalle situazioni e il 16% lo giustifica solo in pochi casi - per il direttore scientifico dell' istituto Enzo Risso non c' è da rallegrarsi: «Il caso Segre ha portato alla luce che c' è una minoranza che sta alzando la testa rendendosi conto che è consentito dire o fare certe cose. È un quadro che cresce nei segmenti sociali più bassi mentre trova maggiore opposizione tra i giovani».

MARIO BALOTELLI