IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO…
Estratto dell’articolo di Elena Dusi e Francesca Fortunato per “la Repubblica”
C' è chi si rivede nella culla con il pannolino. Chi ripercorre i primi passi traballanti o conosce la prima parola che ha pronunciato. Più di una persona su dieci fa risalire i suoi ricordi più vecchi a un anno di età. Il 39% sostiene di aver spalancato le ali della memoria prima del secondo compleanno.
Ma visto che fino a tre-quattro anni è impossibile, per il cervello di un bambino, fissare ricordi che potranno essere rievocati, i ricercatori si sono permessi di mostrare scetticismo. Hanno chiesto a 6.600 volontari di citare il loro primo ricordo d' infanzia e l' età cui risaliva, ricostruendo che quasi nel 40% dei casi sono falsi.
«Non falsi, immaginari» precisano in realtà nella ricerca uscita su Psychological Science gli specialisti delle università di Bradford e Londra. «Un ricordo immaginario è una combinazione di frammenti di memoria e di dettagli appresi in seguito sulla propria infanzia» spiega Shazia Akhtar, psicologa, prima autrice della ricerca.
Una foto osservata da grandicelli o i racconti di un familiare vengono confusi dal cervello con gli episodi reali e trasformati in ricordi immaginari in quattro casi su dieci. Gli indizi che la memoria sia invece autentica sono una forte emozione provata nel momento del ricordo, l' assenza di foto o di quel tipo di dettagli che vengono comunemente rievocati dagli adulti quando parlano dei loro bambini.
(…) A reimpastare di più realtà e immaginazione sono gli anziani. (…) "Anche le memorie immaginarie sono parte della ricostruzione della propria vita e giocano un ruolo centrale nella definizione di sé" si legge nello studio.
Che gli episodi della prima infanzia siano impossibili da ricordare non vuol dire che non lascino il segno. «Non li ricordiamo perché non abbiamo una canna da pesca capace di riafferrarli, ma loro esistono sempre» spiega Giorgio Tamburlini, pediatra, presidente di quel Centro per la Salute del Bambino che ha ideato la campagna Nati per Leggere.
«Anzi, sono le fondamenta della casa che verrà costruita con il tempo e per questo hanno un' importanza enorme. Inconsapevolmente, continueranno per tutta la vita a influenzare il nostro quotidiano, sepolti in parti profonde del cervello come l' ippocampo e l' amigdala».
fotografiealbum dei ricordi 4memoriaalbum dei ricordi 2album dei ricordi 5bambini
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI -…
DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE…
TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA…
DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL…
FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA…