DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Andrea Cionci per “Libero Quotidiano”
"Ella sgonnella e scopre la caviglia con un fare promettente e lusinghier". Le parole della Bohème pucciniana ci tramandano il polso di ciò che costituiva uno scandalo sociale a metà '800. Già all' epoca, tuttavia, circolavano, più o meno furtivamente, fotografie pornografiche: morbidi nudi di donna, dalle forme canoviane e dalle pose modeste che oggi non ecciterebbero nemmeno un ergastolano.
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Facendo un confronto con la pornografia (legale) attuale, a portata di clic, si deve ammettere che se ne sono fatti di progressi. Oggi abbiamo materiale infinitamente più estremo e più accessibile, con decine di categorie per tutti i "gusti", con tutte le combinazioni possibili e immaginabili e le più fantasiose attrezzature. Qui non si ha a che fare con l' evoluzione della cultura, dato che la fisiologia dell' eccitazione sessuale non è molto diversa tra quella di un individuo di un secolo fa e un contemporaneo.
Attraverso questo confronto storico, tutti possono verificare l'"assuefazione erotica", fenomeno distruttivo di massa del quale nessuna autorità sanitaria italiana si sta occupando pur trattandosi di salute pubblica, legalità, educazione. Non c' entra la morale o la religione.
Di ricerche ce ne sono a bizzeffe: lo studio dello psicoterapeuta americano Peter Kleponis "Uscire dal tunnel" (D' Ettoris Editori) mostra che gli adolescenti tra i 12 e i 17 anni sono i maggiori fruitori di pornografia online che, tra l' altro, gioca un ruolo nel 56% dei divorzi. La maggior parte dei molestatori sessuali ha iniziato con la pornodipendenza che sta crescendo tra le femmine.
Soprattutto, essa produce effetti sulla chimica del cervello, proprio come alcol, gioco, sigarette e droga, ma non è proibita, né tassata e nemmeno si consapevolizzano i fruitori con scritte del tipo "attenti, può creare dipendenza".
In un Paese a crescita sottozero come il nostro, è interessante come, stando dalle ricerche, la pornografia online porti gli uomini a dare minor valore alla fedeltà sessuale e maggiore al sesso occasionale con conseguente decadimento della prospettiva matrimoniale-familiare.
La distorta dimensione della sessualità crea danni all' interno della coppia, anzi produce cambiamenti nel cervello che lo rendono meno sensibile al piacere con una donna reale.È di questi giorni una ricerca dell' Associazione europea di urologia secondo cui più video porno si guardano, più si rischia di fare flop nella vita reale con problemi di erezione e calo del desiderio.
Del resto, non ci vuole una laurea per intuire che se uno è abituato a visionare le prodezze di pornoattrici 25enni, magari avrà qualche difficoltà con la consorte attempatella, dopo 20 anni di matrimonio.
E mentre questa realtà corruttiva avanza senza controllo nelle case di tutti e negli smartphone dei nostri ragazzi, i "vaghi dami in seta ed in merletti" del salottino radical scatenano mille "battaglie" sull' apprezzamento "sessista" di un allenatore, sulla barzelletta osé di Berlusconi, sull' asterisco alla fine delle parole, e su mille altre sciocchezze.
Evidentemente sono così casti e puri da non aver mai cliccato su un sito porno, senza vedere la degradazione di quei corpi femminili. Se è vero che le "attrici" si prestano volontariamente, chissà se i nostri benpensanti si sono chiesti che idea della sessualità si possa produrre nella mente di un ragazzo. In Nuova Zelanda se ne sono accorti e il governo ha lanciato una campagna, "Keep it real", per proteggere i bambini da questi contenuti web.
film porno ambientato durante un matrimonio 42
Per quanto i grandi network della pornografia si mantengano entro i limiti della legge, come si fa a prevedere dove porterà, nei loro utenti, il meccanismo comprovato dell' assuefazione? Quando le combinazioni legali sono esaurite? Quante sono statisticamente le persone le cui parafilie nascoste potrebbero essere slatentizzate da questa macrodiffusione di pornografia gratis e superaccessibile?
Restiamo ai fatti: mentre case automobilistiche, di moda e festival cinematografici mostrano nelle loro réclame bambini seminudi in pose provocanti, il rapporto 2019 dell' associazione "Meter" denuncia il raddoppio in un anno del materiale pedopornografico segnalato (da 3 a 7 milioni di foto). L' aumento pauroso di questa parafilia (non è un "orientamento sessuale" come alcuni vogliono farci credere) è forse in parte collegata anche alla sparizione di minori, decuplicata in Italia negli ultimi 10 anni.
spot neozelandese su porno e adolescenti 3
Di metà luglio l' arresto di alcuni minorenni che trafficavano con video di neonati (!) torturati, stuprati e uccisi a pagamento sul deep web. Eppure, i media non approfondiscono le ragioni di questi inimmaginabili orrori e la politica se ne infischia. Forse è vero, allora, che il porno fa diventare ciechi.
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