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Antonio Massari e Davide Vecchi per il "Fatto Quotidiano"
Gli atti su Marco Milanese ed Emilio Spaziante viaggiano verso la procura Milano. Incluso l'interrogatorio di Roberto Meneguzzo, ora agli arresti domiciliari, accusato di aver pagato un milione di euro per corrompere l'ex generale della Finanza e l'ex braccio destro del ministro Giulio Tremonti.
Roberto Meneguzzo Giorgio Drago
Soldi pagati per conto del presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, e versati – secondo l'accusa – proprio a Milano, che diventa così la procura competente per territorio. L'obiettivo della tangente – si legge negli atti - era duplice: condizionare l'operato del Cipe e controllare le indagini avviate dalla GdF e dalla procura di Venezia. Meneguzzo smentisce di aver pagato le mazzette ma conferma – alla pm Paola Tonini - gran parte dell'impianto accusatorio, soprattutto sui rapporti con Milanese e Spaziante.
C'INCONTRAVAMO UNA VOLTA AL MESE
“Una volta al mese facevamo degli incontri a Milano”, dice Meneguzzo, spiegando: “Milanese – pur non avendo un ruolo nel Cipe – è un soggetto che dialoga con tutta la struttura tecnica” e quindi “Mazzacurati mi chiede d'intervenire e parla con Milanese e con Tremonti, con cui io ho organizzato degli incontri, per cercare di sbloccare le somme del Cipe. … Non so se Mazzacurati abbia effettivamente pagato Milanese o se li sia tenuti per sé e per la sua famiglia... Non ho mai visto Mazzacurati dare soldi a Milanese... non ho mai avuto da Tremonti, da Milanese e da nessuno richieste di denaro o utilità... quindi è molto difficile che queste persone abbiano chiesto e ottenuto del denaro...”.
IL GENERALE E LA VERIFICA NEL 2010
La verifica della GdF avviata nel 2010 mette in ansia Mazzacurati che, racconta Meneguzzo, “... il 14 giugno parla con Milanese della verifica della GdF...” temendo che qualcuno intenda utilizzarla “per danneggiare il consorzio...”. Poi Meneguzzo aggiunge: “Mi sembra logico che Milanese ne parli con Spaziante... Milanese è comunque un generale della GdF o un colonnello... e all'interno della segreteria di Tremonti – come ben sanno i signori che sono qui della Gdf – ci sono cordate che non si amano tra loro, questi signori fanno riferimento a Milanese, Spaziante era in rapporto di grande sintonia...”. “Spaziante – continua Meneguzzo - l'avevo conosciuto in quanto faceva parte della segreteria di Tremonti – io uso questo termine – diciamo l'avevo conosciuto nel team di Tremonti...”.
la guardia di finanza ispeziona la sezione fallimentare del tribunale civile
AMICI E NEMICI NELLA FINANZA
Ed ecco la descrizione che Meneguzzo fa di Milanese: “Conosceva tutti alla GdF, anche perché essendo generale, deputato, nell'ufficio del ministro, tutti i finanzieri, amici e nemici, andavano da lui a baciare la pantofola perché tutti avevano bisogno... sembrava l'ufficio grazia ricevuta... Milanese mi diceva che tutti i finanzieri volevano avere un buon rapporto con lui, per avere un buon rapporto con il ministro e... prospettive di carriera...”.
I CONTATTI CON SPAZIANTE
Secondo Meneguzzo, è Milanese a mettere in contatto Spaziante con Mazzacurati, per affrontare il problema delle indagini: “Il 30 giugno Milanese m'informò che aveva organizzato un incontro con Spaziante, con Mazzacurati, in modo da discutere questo aspetto...”.
Il giorno chiave è il 5 luglio: “Milanese organizza un incontro a Roma con Mazzacurati, il sottoscritto, Spaziante e lui... Mazzacurati espone la sua ansia per la verifica che la Gdf sta facendo a Venezia...Spaziante lo informa dettagliatamente... c'è anche un'indagine penale... fondi neri... tira fuori un appunto e dice: qui ci sono delle analisi e delle verifiche in corso che riguardano questa cosa...”.
EQUITALIA E GUARDIA DI FINANZA
PENSAVO DI LAVORARE CON LO STATO
L'indagine era segreta ma, secondo Meneguzzo, Spaziante già sapeva che, a indagare, era la pm Tonini: “Ha detto che c'era una pm molto determinata... Ero abbastanza scosso... - conclude Meneguzzo - ... vedevo il generale della Gdf, vedevo Tremonti (non era presente alla riunione del 5 luglio, ndr), vedevo Milanese, beh, io pensavo di lavorare con lo Stato... da dopo il 5 luglio ho avuto qualche perplessità…”.
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