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ANCHE L'ITALIA CREA IL SUO "POLO DEL LUSSO" – PRADA POTREBBE PAPPARSI VERSACE ENTRO LA FINE DI MARZO: PARE SI SAREBBE TROVATO UN ACCORDO SULLA VALUTAZIONE DELLA CASA DI MODA FINO A 1,5 MILIARDI DI EURO – DOPO CHE ABBIAMO SVENDUTO LE GRANDI MAISON AI FRANCESI, L’ACQUISIZIONE DA PARTE DI PRADA DEL GRUPPO DELLA MEDUSA, CONSENTIREBBE DI CREARE UN MAXI-POLO TRICOLORE DEL LUSSO – SE LE TRATTATIVE VERRANNO CONCLUSE, DONATELLA VERSACE DOVREBBE MOLLARE LA DIREZIONE CREATIVA E…

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Estratto dell’articoli di Maria Corbi per "la Stampa"

 

prada

Nell'ultimo giorno delle sfilate milanesi la voce di una imminente vendita di Versace (del gruppo Capri Holdings) al gruppo Prada si fa più concreta tanto che Bloomberg News parla di un prezzo di quasi 1,5 miliardi di euro (1,6 miliardi di dollari), citando fonti vicine alla trattativa. La firma sarebbe solo questione di giorni, arriverebbe entro la fine di marzo, e in quel caso si potrà parlare della fine di un'era, quella della iconica Medusa fondata nel 1978 da Gianni Versace e portata avanti da sua sorella, la biondissima ed esagerata Donatella.

 

donatella versace

È lei con i suoi eccessi, la sua estetica, i suoi legami con Hollywood ad aver incarnato dopo la morte del fratello (ucciso a Miami il 15 luglio del 1997) il sogno della maison. Ma dopo la possibile cessione sembra difficile che possa rimanere alla direzione creativa a cui invece potrebbe andare Dario Vitale, un fedelissimo di Miuccia appena uscito dal team creativo di Miu Miu, altro marchio del gruppo Prada, quello che porta risultati migliori di vendite grazie alla grande presa sulle nuove generazioni.

 

miuccia prada

Si è molto parlato in questi giorni anche di un interessamento per Versace da parte di Renzo Rosso, presidente e ad di OTB (Only the Brave) che gia possiede Diesel, Maison Martin Margiela, Jill Sander e Marni. Una sfida tutta italiana per un brand che negli anni ha perso smalto, nell'originalità e nei fatturati, ma che ancora possiede una grande forza comunicativa. L'acquisizione della casa di moda fondata nel 1978 da Gianni Versace consentirebbe a Prada di rafforzare la presenza italiana nel settore del lusso, in un mercato dominato da dai colossi francesi LVMH e Kering.

 

Da Prada nessun commento tranne le parole dell'ad Andrea Guerra pronunciate alla presentazione della collezione per il prossimo autunno inverno, giovedì scorso. Alla domanda sul possibile "matrimonio" ha detto solo: «Veramente non ci ho mai pensato… ». E ancora: «Credo che qualcuno stia offrendo questi marchi a molte realtà. Noi restiamo focused sulla crescita delle nostre label. La mia impressione è che qualcuno per questi marchi stia girando un po' ovunque per venderli. Forse c'è titubanza sui conti. Noi di Prada non giriamo».

donatella versace nel 2024

 

E la titubanza nei conti c'è sicuramente visto che Versace ha registrato ricavi per 193 milioni di dollari nel terzo trimestre 2024, con un calo del 15% su base annua, secondo quanto comunicato. Nello stesso periodo, la perdita operativa del marchio si è ampliata a 21 milioni di dollari, rispetto ai 14 milioni precedenti.

 

La smentita di Guerra che non è riuscita comunque a spegnere i rumors e a far sognare chi vede in questa operazione una rivincita dell'Italia capace di riprendersi i marchi venduti in questi anni. Perché gran parte della storia della moda italiana è oggi in mani francesi e tra i brand "perduti" ci sono nomi come Gucci, Fendi, Valentino, tutte maison che oggi soffrono la crisi del settore a differenza del gruppo Prada che ha visto le vendite aumentare significativamente nel terzo trimestre dello scorso anno, spinte dal successo del marchio Miu Miu.

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