beni confiscati mafia

LO STATO PRIMA CONFISCA E POI SE NE INFISCHIA – L’AGENZIA PER L'AMMINISTRAZIONE DEI BENI SEQUESTRATI ALLA MAFIA HA DIFFICOLTÀ AD AFFIDARE LA GESTIONE DEI BENI AI COMUNI, CHE SI RITROVANO CON LE CASSE VUOTE – AL MOMENTO UN TERZO DELLE PROPRIETÀ (6.500) È INUTILIZZATO E IN STATO DI ABBANDONO – ORA IL GOVERNO HA PREVISTO 300 MILIONI DI EURO DEL PNRR PER LA RISTRUTTURAZIONE DEGLI IMMOBILI. SOLDI CHE ANDRANNO TUTTI AL SUD. NEANCHE UN EURO IN LOMBARDIA, DOVE LE CONFISCHE SONO IN AUMENTO…

Estratto dell’articolo di Valentina Errante per “Il Messaggero”

 

beni confiscati alla mafia

Si chiama Agenzia per l'amministrazione dei beni sequestrati e confiscati, ma di fatto gli immobili e le società che gestisce sono soltanto quelle sottratte alla criminalità che facciano già parte del patrimonio dello Stato: confische definitive, disposte da sentenze che spesso arrivano a molti anni dal sequestro.  Così gli immobili, quando vengono trasferiti agli enti locali, sono deteriorati o vandalizzati e le società in liquidazione.

 

I comuni non hanno i soldi per ristrutturarli e l'assegnazione ad associazioni o cooperative che abbiano scopi sociali o di impresa viene rinviata. Per questo 300 milioni del Pnrr, in otto regioni tutte del Sud, finanzieranno progetti presentati da comuni e associazioni per risistemare ville, palazzi o semplici appartamenti confiscati. […]

 

beni confiscati alla camorra

Al 31 dicembre dello scorso anno, rispetto ai 19.255 beni in gestione, sono ancora 6.486 quelli da assegnare (33%). Tra le 16 Regioni e 71 tra province e città metropolitane con cui l'Agenzia ha avviato interlocuzioni per l'affido di 2.664 beni, solo su 1.637 è stato esercitato favorevolmente il diritto di opzione. A livello nazionale, la destinazione è andata a buon fine nel 61,45%, in 355 comuni. […]

 

Anche la distribuzione dei beni confiscati sul territorio rappresenta una criticità. La forte concentrazione in alcune aree, spesso di ridottissima dimensione, ha portato a un livello di saturazione rispetto alle concrete possibilità di acquisizione e di riuso, con difficoltà per gli enti locali di gestire e valorizzare ulteriori acquisizioni.

 

beni confiscati alla mafia

In testa c'è la Sicilia, dove i beni trasferiti sono 7.679, al secondo posto la Calabria (3.069) seguita da Campania (3.046) e dalla Puglia (1.814). Per questo il ministero per il Sud, attraverso l'Agenzia per la Coesione, ha previsto che 300 milioni di euro di fondi del Pnrr siano destinati ai progetti di ristrutturazione degli immobili confiscati. Non sono previsti invece finanziamenti per le start up e resteranno fuori regioni come la Lombardia dove i numeri stanno crescendo: sono 1.521 i beni che l'Agenzia ha trasferito agli enti locali.

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