stefano savi

PROCESSO A DUE PEZZI DI MERDA – AL PROCESSO CONTRO LA COPPIA DELL’ACIDO IL RACCONTO DEL RAGAZZO SFIGURATO PER SBAGLIO – “LA MIA VITA È CAMBIATA, NON STUDIO PIÙ PERCHÉ NON CI VEDO QUASI PIÙ E HO SUBITO 12 TRAPIANTI DI PELLE”

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da “corriere.it

 

STEFANO SAVI STEFANO SAVI

La mia vita è cambiata, non studio più perché non ci vedo quasi più, con un occhio non vedo e con l’altro vedo poco e ho subito 12 trapianti di pelle». Stefano Savi, il giovane sfigurato con l’acido e ritenuto dalla procura vittima di uno scambio di persona, ha raccontato come testimone nel processo ad Alexander Boettcher l’aggressione subita il 2 novembre 2014 e il calvario di interventi chirurgici ai quali ha dovuto sottoporsi.

 

Stefano ha ricostruito il momento dell’aggressione, poco dopo le 5 del mattino, sotto casa sua. A lanciare l’acido fu «una persona più bassa di me, forse alta un metro e ottanta, ma non so dire se l’aggressore fosse uomo o donna». Il giovane ha spiegato che dopo l’aggressione «cercai di tirare un calcio e intanto la sostanza oleosa mi era entrata in parte in bocca». E ancora: «Non ci vedevo più, ho provato a pulirmi gli occhi con dell’erba strappata dal giardino».

STEFANO SAVISTEFANO SAVI

 

Drammatico anche il racconto del papà di Stefano, Alberto Savi: «Ho sentito Stefano che bussava alla porta e siamo stati catapultati in un incubo, perché mi sono trovato di fronte mio figlio in condizioni tragiche, con i vestiti sciolti, gli occhi che non si vedevano più e il viso marrone». «Abbiamo cercato di soccorrerlo - ha raccontato il padre - di calmarlo, di alleviare il bruciore agli occhi che erano la mia prima preoccupazione, l’ho messo sotto il rubinetto dell’acqua e poi l’ho portato al Fatebenefratelli».

 

stefano savi sfigurato dalla coppia dell acido boettcher e levato  2stefano savi sfigurato dalla coppia dell acido boettcher e levato 2

E nei giorni e nelle settimane successive «mi sono chiesto tante volte se potesse avere avuto qualche screzio con qualcuno - ha spiegato Alberto Savi - eravamo sempre alla ricerca di un perché, non sapevamo il perché di tanta malvagità». Con le indagini sulla coppia composta Martina Levato e Alexander Boettcher è emerso poi che Savi sarebbe stato vittima di un errore di persona.

 

«Era un ragazzo di 26 anni, poco studioso ma dalla vita normalissima - ha raccontato il padre - da quel giorno la sua e la nostra vita è cambiata in tutto». Il padre ha anche spiegato che «mio figlio è davvero molto somigliante a Giuliano Carparelli», il vero obiettivo, secondo le indagini, della coppia e che riuscì a schivare l’aggressione il 15 novembre 2014. Ha testimoniato anche il fratello gemello di Stefano, Luca Savi, il quale ha detto che «è stato un fatto devastante per la mia famiglia, lui è una persona socievole che non ha mai litigato con nessuno».

stefano savi sfigurato dalla coppia dell acido boettcher e levato  1stefano savi sfigurato dalla coppia dell acido boettcher e levato 1

 

Nell’udienza è stato sentito, in qualità di testimone e imputato di reato connesso, anche Andrea Magnani, il presunto complice di Martina Levato e Alexander Boettcher. Durante il controesame davanti ai giudici del Tribunale di Milano, rispondendo alla domanda di un legale che gli chiedeva se si fosse pentito dell’agguato a Pietro Barbini, Magnani ha risposto: «Sì, certo, perché si è rovinata la vita a un ragazzo. Io non l’ho mai conosciuto, non so quanti anni abbia, ma stiamo parlando di un ragazzo in fase di crescita, che voleva andare a studiare a Boston. Si è rovinata anche la vita alla sua famiglia».

alexander boettcher guarda stefano savi sfigurato dall acidoalexander boettcher guarda stefano savi sfigurato dall acido

 

A quel punto, il legale gli ha domandato se lo stesso valesse per Stefano Savi, l’altro giovane rimasto sfigurato dall’acido: «Sì, vale anche per Savi», ha risposto Magnani.

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