alemanno panzironi

‘NA MANICA DI BUZZI-CONI - AL PROCESSO “MAFIA CAPITALE” PANZIRONI SCARICA ALEMANNO: “BUZZI VOLEVA DARE ALLA FONDAZIONE ‘NUOVA ITALIA’ UN CONTRIBUITO DI 200 MILA EURO PER LE REGIONALI E ALTRI 200 MILA PER LE COMUNALI. I SOLDI VENNERO DISTRIBUITI CON BONIFICI E IN CONTANTI” - L’EX SINDACO: “SONO VECCHIE MENZOGNE INFONDATE”

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Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”

 

ALEMANNO PANZIRONIALEMANNO PANZIRONI

Conferma i fatti, precisa le cifre e si offre anche di puntualizzare i dettagli: «Salvatore Buzzi era intenzionato a dare un contributo di 200 mila euro per la campagna elettorale delle Regionali e 200 mila per quella delle Comunali».

 

Così, al processo "Mafia Capitale" Franco Panzironi - l'ex ad di Ama imputato per associazione mafiosa e corruzione, detenuto da 2 anni e 3 mesi - da ex tesoriere della Nuova Italia di Gianni Alemanno sa di dovergli molto ma oggi ritiene di aver saldato il debito di quella stagione politica. E così con abbondanza di particolari, scarica la responsabilità del finanziamento illecito proprio sulle spalle dell' allora sindaco della Capitale Alemanno.

 

Racconta Panzironi: «Seppi da Marco Visconti (assessore all'Ambiente dell' epoca, ndr) che Buzzi voleva offrire un contributo alla fondazione. Ne parlai con Alemanno, era presente anche Lucarelli (Antonio Lucarelli, braccio destro del sindaco in Campidoglio, ndr). Spiegai anche che per farli uscire in campagna elettorale dovevamo modificare lo statuto che non lo prevedeva».

CENA 2010 - GIULIANO POLETTI - FRANCO PANZIRONI - UMBERTO MARRONI - DANIELE OZZIMO - ANGELO MARRONI - SALVATORE BUZZI -GIANNI ALEMANNOCENA 2010 - GIULIANO POLETTI - FRANCO PANZIRONI - UMBERTO MARRONI - DANIELE OZZIMO - ANGELO MARRONI - SALVATORE BUZZI -GIANNI ALEMANNO

 

La maggior parte dei soldi «vennero distribuiti con bonifici in occasione di cene elettorali, ma una parte fu corrisposta in contanti». Non mancano poi, in questa saga di mazzette alla romana, le buste di banconote nascoste, tipo «quelle recapitate in una cartellina rossa con l' elastico consegnata a mano da Buzzi: le presi ma non le contai, Buzzi mi disse che c'erano 15 mila euro e non c'era motivo di dubitarne».

 

Altri diecimila, sempre in contanti, servirono a saldare il tipografo della campagna elettorale: «Alemanno aveva uno strascico debitorio molto grosso - dice Panzironi -. Buzzi mi portò 10 mila euro in contanti in fondazione, quando arrivò questa persona la pagai, mi pare fosse l'addetto di una tipografia».

SALVATORE BUZZI FRANCO PANZIRONISALVATORE BUZZI FRANCO PANZIRONI

 

Panzironi tenta di accreditare l'idea che la sua nomina a manager della municipalizzata dei rifiuti fosse tecnica anziché politica, ma intervengono le puntualizzazioni del pm Luca Tescaroli e dell'aggiunto Paolo Ielo che sottolineano quanto poco avesse da offrire l'imputato sotto il profilo del curriculum, essendo un semplice ragioniere. Il difensore, Pasquale Bartolo, fa depositare agli atti la foto dell' unico regalo ricevuto dal suo cliente: un orologio da tavolo di design acquistato da Buzzi per fargli piacere.

 

franco panzironifranco panzironi

A distanza la replica di Alemanno: «La testimonianza di oggi è la ripetizione di vecchie menzogne prive di ogni fondamento. Non so cosa spinga Panzironi ad inventarsi queste fantasie, probabilmente il desiderio di scaricare su altri le accuse che gli vengono mosse dai pm».