vatileaks chaouqui vallejo balda fittipaldi nuzzi

CHE GOLA PROFONDA CHE ERA MONSIGNOR BALDA! ALLA SETTIMA UDIENZA DEL PROCESSO “VATILEAKS 2” NUZZI RIVELA CHE IL PORPORATO GLI AVEVA PARLATO DI “GUERRA APERTA IN VATICANO” E DI SABOTAGGI ALLE RIFORME DEL PAPA - VALLEJO BALDA HA DATO ANCHE CONSIGLI AL GIORNALISTA PER LA STESURA DI “VIA CRUCIS”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Roberta Catania per “Libero Quotidiano”

 

gianluigi nuzzigianluigi nuzzi

La prova mostrata ieri nel tribunale della Santa Sede da Gianluigi Nuzzi è un messaggio Whatsapp che gli aveva inviato monsignor Lucio Angel Vallejo Balda il 24 aprile 2015: «In Vaticano è guerra aperta». L' allora segretario della Prefettura degli affari economici della Santa Sede affidava al giornalista le sue paure: «Tutti lottano per controllo prefettura, io in mezzo», sono «attaccato».

 

il processo vatileaks   nuzzi fittipaldi chaouqui il processo vatileaks nuzzi fittipaldi chaouqui

Ecco il contesto in cui nasce il libro "Via Crucis", che porterà all' inchiesta esplosa nel novembre scorso: facendo finire in carcere l'alto prelato e dando il via al processo. Balda è imputato insieme ai giornalisti Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, autore di "Avarizia", a Nicola Maio, segretario particolare del monsignore e a Francesca Immacolata Chaouqui, pr di origini marocchine, già componente della Commissione referente sulle attività economiche della Santa Sede, il Cosea, e soprannominata "la Papessa", per i tanti contatti che è riuscita a tessere dentro le mura Vaticane.

 

gianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi   francesca chaouquigianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi francesca chaouqui

Ieri, nella nona udienza del processo Vatileaks II, Nuzzi, ultimo degli imputati ad essere interrogato, ha letto dal proprio cellulare i messaggi che monsignor Balda gli mandava, come se provasse a chiedere aiuto per cambiare le cose, per togliere il marcio che neanche il Papa sarebbe riuscito a smuovere. Per lo meno, con questa motivazione i due ex membri della Cosea avevano avvicinato l' autore di "Vaticano Spa" e "Sua Santità" nel marzo del 2015.

 

Alle 10.20, Nuzzi, giacca e cravatta si siede sulla seggiola posizionata di fronte alla Corte.

gianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi    gianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi

In mano ha un block notes, quello che risale al periodo "incriminato". Dalle righe scarabocchiate un anno fa si capisce perché era nato l' incontro, perché Balda lo aveva voluto conoscere : «Qui i problemi non si risolvono mai».

 

francesca chaouqui   francesca chaouqui

A dirglielo è stato il monsignore, appena presentati. «Conoscevo la Chaouqui», ha spiegato ieri il conduttore di Quarto Grado, «mi aveva raccontato dei tentativi di boicottare la riforma in corso voluta dal Papa, una riforma che veniva osteggiata o andava avanti con difficoltà e che anche monsignor Vallejo Balda faceva la stessa valutazione». A quel punto era scattato l' interesse a incontrare l'alto prelato, che subito aveva parlato al giornalista «di conti fuori controllo». Dopo un paio di chiacchierate, «di proprio pugno, Balda mi aveva scritto sul taccuino mail e password di accesso», rivela Nuzzi, mostrando la grafia diversa tra le pagine dei propri appunti.

 

monsignor vallejo balda  13monsignor vallejo balda 13

Da quel momento in poi il rapporto è solo tra Nuzzi e Balda, che nel frattempo litiga con la Chaouqui, e nei messaggi che il monsignore manda al vicedirettore Mediaset, il conduttore tv capisce di avere conferma dei presunti «boicottaggi al Papa» anche da una fonte più autorevole. Ad aprile ci sono stati quei messaggi in cui Balda sembra chiedere aiuto e a fine mese aveva alzato il tiro: l'ex capo della Cosea aveva inviato a Nuzzi la foto della sua cassaforte aperta con una fiamma ossidrica.

monsignor vallejo balda  12monsignor vallejo balda 12

 

«Lo ritenni un gesto pericoloso, come un avvertimento», ha proseguito Nuzzi, «lì mi resi conto che stavo entrando in possesso di notizie non note». Ma il cronista si è anche difeso in aula: «Non ho mai violato il segreto di Stato. Le notizie che ho pubblicato erano segrete sì, ma c'è una rilevanza sociale per l'interesse pubblico». Dall'accusa di aver esercitato pressioni per sollecitare le sue fonti, e in particolare il reo confesso Vallejo Balda, Nuzzi si è scagionato con altrettanta forza. «Non ho mai fatto nessuna sollecitazione: semplicemente c'era una persona che m'informava di anomalie nella gestione delle finanze vaticane. E quando a una domanda mi è stato risposto "questo non te lo posso dire", io non ho insistito».

monsignor vallejo balda  11monsignor vallejo balda 11

 

Però su un particolare Nuzzi è stato chiarissimo: «Balda per me era come un editor, cioè una persona autorevole che poteva fornirmi una chiave di lettura dei fatti», mentre la Chaouqui «era inaffidabile», aveva già fatto «troppi pasticci», tanto che a lei «non avevo rivelato niente del mio libro, mentre Balda durante l'estate mi aveva dato consigli per la stesura».

 

Il processo riprenderà il 26 aprile con le audizioni dei testimoni, che saranno sentiti dalle parti, prima di arrivare alla requisitoria e alle arringhe. In attesa di un verdetto che potrebbe richiedere l' estradizione di due giornalisti italiani.

monsignor vallejo balda  3monsignor vallejo balda 3

 

monsignor vallejo balda  10monsignor vallejo balda 10monsignor vallejo balda  2monsignor vallejo balda 2