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Lorenzo D’Albergo per “la Repubblica - Roma”
ROSY BINDI E ANNA MARGHERITA MIOTTO CON LE PALLINE DI GOMMA
Roma come Battipaglia, sciolta per l’influenza della camorra sulla politica. La capitale nella stessa lista in cui compare una corona di comuni della Locride tenuta per anni sotto scacco dalle ‘ndrine. L’Antimafia si è riunita e ieri ha emesso il primo verdetto: dopo gli affari del Mondo di Mezzo di Buzzi e Carminati, la corsa al Campidoglio sarà monitorata con massima attenzione.
Dai finanziamenti alle spese per la campagna elettorale, dai circa 10 mila nomi che comporranno le liste da presentare entro il 7 maggio ai singoli comizi che verranno allestiti da qui alla chiamata alle urne, i magistrati consulenti della commissione di palazzo San Macuto saranno rigidissimi.
In questa tornata elettorale, infatti, si andrà oltre all’analisi della fedina penale dei candidati al consiglio comunale: «Vogliamo acquisire informazioni che vadano oltre il semplice dato giudiziario legato al carico pendente dei reati», ha spiegato il presidente Rosy Bindi.
Il parere della commissione non sarà vincolante, ma nessuno dopo Mafia Capitale pare sottovalutare l’importanza del bollino dell’Antimafia.
Roberto Giachetti, candidato del Pd, ha anticipato tutti e già da giorni ha annunciato che presenterà spontaneamente i nomi della sua lista all’Antimafia. A destra, invece, è sempre caos. Guido Bertolaso, pupillo di Silvio Berlusconi, continua il suo tour elettorale consapevole di poter diventare addirittura “impresentabile”.
Più che i consulenti dell’Antimafia, è la legge Severino l’ostacolo da scavalcare per l’ex capo della protezione civile. Ancora imputato per corruzione nel processo sulla sugli appalti al G8 e rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose a L’Aquila nell’inchiesta Grandi rischi bis, Bertolaso ha già spiegato che in caso di condanna farà un passo indietro.
Chissà che la notizia dei controlli delle truppe di Rosy Bindi non acceleri la ritirata. Il volto del centrodestra capitolino a quel punto dovrebbe diventare Alfio Marchini. Nella sua lista civica ci sarà Riccardo De Filippis. Ma non è lo “Scrocchiazeppi” della serie tv Romanzo Criminale a rischiare di creare grattacapi al candidato civico.
A capitanare la lista Ncd “Roma popolare” in appoggio all’imprenditore c’è infatti l’ex senatore Pdl Stefano De Lillo. È il fratello di Fabio, assessore all’Ambiente con Alemanno, e soprattutto il marito di Claudia Cavazzuti, assunta in Atac nell’era di Parentopoli. E gli altri? Dal Movimento 5 stelle agli elenchi delle civiche, l’Antimafia aspetta le liste elettorali.
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