DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Lorena Loiacono per “il Messaggero”
PROVE DI DISTANZIAMENTO A SCUOLA IN VISTA DELLA RIAPERTURA
Si rischia di dover far fronte ad una lunga e imprevista serie di supplenze, quest' anno, per tutelare la salute dei lavoratori cosiddetti fragili che, con l'allerta Covid, non possono rientrare in classe a far lezione in presenza. Ma come verranno sostituiti? Servono supplenti e tante risorse da mettere in campo.
E allora adesso si corre ai ripari con un'intesa tra i ministeri dell'Istruzione, della Salute e della Pubblica amministrazione. Si tratta infatti di un problema non da poco visto che nella scuola circa il 40% dei lavoratori potrebbe essere a rischio, qualcosa come 400mila persone.
Basti pensare che la percentuale di over 55 è del 40-45% e che solo gli ultra 62enni sono oltre 170mila. Vanno considerati anche tutti coloro che, con problemi respiratori, cardiologici o oncologici, ma anche con problemi di asma o di allergie, potrebbero valutare la possibilità di non tornare in presenza a causa del rischio contagio.
I BANCHI ANTI CORONAVIRUS CHE VUOLE COMPRARE LUCIA AZZOLINA
Se dovessero essere sostituiti sarebbe necessario reclutare migliaia di supplenti in più, rispetto agli anni passati. Per essere considerati lavoratori fragili, quindi sotto tutela e sorveglianza sanitaria speciale, devono avviare la certificazione necessaria e fare domanda dopo il 1 settembre.
CHE SUCCEDE IN CASO DI CONTAGIO A SCUOLA
Difficile capire quanti saranno quelli che chiederanno il certificato medico: tra le regioni con il maggior numero di personale scolastico c'è la Lombardia, il territorio maggiormente colpito dal Covid, ma l'allerta è alta anche in Emilia Romagna, Veneto e Lazio dove i numeri del personale sono comunque alti. Inevitabilmente ora i docenti, bidelli, segretari e tecnici hanno paura: tornare in presenza significa stare a contatto con venti o trenta persone, per lo più studenti, ogni giorno.
LE POSIZIONI
Un problema che, per i sindacati, andava risolto prima: «La scuola si sta adoperando per rientrare in servizio - ha commentato la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi - le problematiche storiche del personale scolastico e della elevata età anagrafica erano conosciute da tutti e da tempo: non ci sono stati interventi per programmare eventuali difficoltà e oggi si tenta di correre ai ripari, ancora una volta in ritardo».
Il ministero chiarisce però che non è il momento di creare allarmismi, non risultano criticità e comunque la conta delle assenze in cattedra si potrà fare solo nei primi giorni di settembre visto che i certificati potranno essere presentati solo partire da martedì: da viale Trastevere fanno inoltre sapere che «sono in corso approfondimenti e interlocuzioni con le altre amministrazioni competenti per fornire alle scuole, in tempi rapidi, un quadro ancora più chiaro».
E la ministra Lucia Azzolina ha assicurato: «Non arriveranno i certificati in massa, anche perché è pronta una procedura per i lavoratori fragili. Se ci fossero lavoratori a rischio nostro compito come per tutta la Pa è garantirli il più possibile».
Non solo, la ministra è intervenuta sul tema anche per difendere i docenti che, agli occhi delle famiglie, potrebbero sembrare un ostacolo alla ripresa delle lezioni non presenza: «Nessuna criticità, c'è un tentativo di screditare gli insegnanti».
PREPARATIVI IN UNA SCUOLA DI MILANO PER LA RIAPERTURA
Intanto procede la campagna di screening gratuito tra i docenti che, volontariamente, possono sottoporsi al test sierologico. Nei primi giorni le adesioni sono state basse ma ora si teme che a settembre, a ridosso della scadenza fissata per il 7 settembre prossimo, possa esserci un picco di accessi negli ambulatori dei medici.
«Il test sierologico - ha sottolineato Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Gilda Insegnanti - è un dovere per un docente, è un dovere civico. C'è però da dire che molti docenti si sono lamentati del fatto che, rivolgendosi ai medici di famiglia, questi non sono stati disponibili ad effettuare i test. Le Asl hanno attese lunghissime e tra l'altro mancano i kit.
LUCIA AZZOLINAazzolinaLUCIA AZZOLINA AL MAREazzolina
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