DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI…
QUANTO È CREDIBILE CHE ENRICO PAZZALI FOSSE COMPLETAMENTE ALL’OSCURO DELLE ATTIVITÀ DEI SUOI DIPENDENTI? LA STRATEGIA DIFENSIVA DEL FONDATORE DI "EQUALIZE" SI INFRANGE DI FRONTE ALLE ACCUSE DELL’HACKER CALAMUCCI: “TU LO SAPEVI BENISSIMO. QUANDO CI CHIEDEVI PRECEDENTI O INDAGINI IN CORSO SU DETERMINATI SOGGETTI, COME FACEVI A PENSARE CHE NOI NON UTILIZZASSIMO SDI? PER ESEMPIO LA DENUNCIA DI RENZI A REPORT…” – PAZZALI È STATO INFORMATO IN TRE OCCASIONI DELL’INDAGINE NEI SUOI CONFRONTI: UNA DAL MANAGER FIORENZO TAGLIABUE, UNA DA UN GIORNALISTA DELLA “VERITÀ”, E POI UN SMS ANONIMO DA “QUALCUNO DEI SERVIZI SEGRETI”
Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
«Tu dici molte bugie, io non sapevo che tu e Gallo estrapolaste dati illeciti dallo Sdi (banca dati delle forze dell’ordine, ndr), sono stato ingannato da Gallo e da te — dice l’ex amministratore delegato di Fondazione Fiera Milano e titolare dell’agenzia investigativa Equalize, Enrico Pazzali, nell’acceso confronto in Procura il 28 ottobre con il suo coindagato ma anche accusatore Samuele Calamucci —. In queste intercettazioni (e le elenca ndr ) tu dicevi a Gallo di non farmi sapere che avevate messo lo Sdi in un report, quindi adesso stai inventando che io sapevo dello Sdi».
«Quello che in realtà io e Gallo non volevamo farti sapere — gli ribatte Calamucci, mentre Gallo è morto un anno fa di infarto — era la facilità e velocità con cui noi avevamo accesso illecito allo Sdi, ma tu lo sapevi benissimo. Quando ci chiedevi precedenti o indagini in corso su determinati soggetti, come facevi a pensare che noi non utilizzassimo Sdi? Per esempio la denuncia di Renzi a Report che io e Gallo siamo riusciti a reperire».
«Pensavo si trattasse di notizie reperibili in rete, Gallo mi ha inoltrato la denuncia di Renzi senza che glielo chiedessi e l’ho girata a una persona che m’ha detto d’averla già vista su Il Riformista , quindi su fonti pubbliche».
Calamucci evoca allora il report chiestogli da Pazzali su Massimo Ferrari, manager di Webuild che Pazzali voleva incontrare per la vicenda dello stadio di San Siro: «Erano solo informazioni illegali prese da Sdi — punta il dito Calamucci —, c’era anche un addendum con informazioni su una indagine in corso a carico di Ferrari, l’ho mandato a Pazzali», il quale risponde «in effetti li ho ricevuti e pensavo venissero da una fonte aperta».
Calamucci, difeso da Antonella Augimeri, richiama le volte in cui Pazzali gli chiese di localizzare cellulari; Pazzali (assistito da Federico Cecconi) ammette solo due volte per tutelare, sostiene, una questione familiare.
I pm Ardituro e De Tommasi gli domandano se secondo lui fosse lecito chiedere di rintracciare un cellulare: «Pensavo fosse fattibile lecitamente mediante fonti aperte, anche se voi pensate sia strano. Mi fidavo di Calamucci».
ENRICO PAZZALI ATTILIO FONTANA
Labirinto a parte sono le almeno tre occasioni in cui Pazzali ebbe voci su indagini a suo carico. Una quando il manager di pubbliche relazioni «Fiorenzo Tagliabue a fine novembre 2023 mi riferisce che Giuseppe Biesuz (già manager di Trenord, ndr ) gli aveva detto (notizia riferitagli da un giudice) che ero indagato per associazione mafiosa».
Poi anche «un giornalista de La Verità mi dice che ci sarà un articolo per una indagine su rifiuti e che un mio dipendente di Fiera Milano aveva chiesto a un maresciallo GdF di fare un accesso abusivo a una banca dati protetta. Poi ricevo un sms anonimo con scritto che avrei ricevuto un avviso di garanzia, e Calamucci mi dice che a mandarmelo era qualcuno dei servizi segreti»: invece gli era stato fatto mandare proprio da Calamucci, che ora dice «è vero, l’idea del sms era mia, per fare uno scherzo».
caso equalize - carmine gallo enrico pazzali samuele calamucci - illustrazione di politico
Poi c’è la volta in cui Pazzali ammette «che forse, per sintetizzare il discorso, potrei aver detto a Gallo che avevo saputo da un generale GdF di indagini in corso, ma non è così»: in una partita di calcio allo stadio «ho chiesto al colonnello GdF Russo di andare a prendere il caffè insieme, ma dalla sua reazione ho cominciato a sospettare ci fossero problemi. Durante la partita ne parlai con il generale GdF Carrarini e lui mi disse semplicemente “stai tranquillo”. Io mi sono preoccupato lo stesso».
Prima dell’episodio della partita Pazzali colloca il terzo tipo di voce avuta «effettivamente da Attilio Fontana», presidente della Regione Lombardia, «che a sua volta l’aveva appresa da Carmelo Ferraro. Fontana mi riferì che ero indagato».
Ferraro è da un ventennio il direttore generale dell’Ordine degli Avvocati di Milano. Eletto nel febbraio 2023 in Consiglio regionale con 1.200 preferenze in una lista civica per Fontana, si dimise a maggio per un problema sul tardivo passo indietro a gennaio 2023 dall’incompatibile ruolo di consigliere d’amministrazione della Fondazione Policlinico. Entrambi, interpellati dal Corriere , non commentano, e non sono per ora stati ascoltati dagli inquirenti.
Su altre questioni il confronto non smuove le rispettive posizioni: per Calamucci, ad esempio, Pazzali chiese report su Ignazio La Russa e figli, mentre Pazzali ribadisce di aver solo fatto testare sulla piattaforma di Equalize come uscissero le «Pep» (Personalità esposte politicamente).
samuele calamucci
enrico pazzali
Enrico Pazzali
Enrico Pazzali
Enrico Pazzali
enrico pazzali
ENRICO PAZZALI ATTILIO FONTANA
ignazio la russa enrico pazzali carmine gallo - lapresse
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