RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Stefano De Angelis per "Il Messaggero"
I primi dubbi sono affiorati all'indomani del tentato furto in casa sfociato in omicidio a Santopadre, nel Frusinate. Ora i sospetti sono diventati una certezza. L'uomo che è stato ucciso con un colpo di fucile a pallini dal tabaccaio Sandro Fiorelli, che lo aveva sorpreso insieme a due complici nella sua proprietà, non è il rumeno Mirel Joaca Bine. La vittima aveva con sé un documento falso. Soltanto la foto sulla tessera rinvenuta indosso al cadavere corrisponde.
Le generalità sono di un'altra persona, che è viva e vegeta: il vero Mirel, originario di Brasov, rumeno di 34 anni, abita in Svezia da tanto tempo con la sua famiglia. Uno sviluppo clamoroso nelle indagini, che ora devono quasi ripartire, almeno su questo fronte, per cercare di risalire all'identità dell'uomo.
Un aiuto potrebbe arrivare dalle impronte digitali, sempre che siano già contenute nella banca dati delle forze dell'ordine. Altrimenti si dovrà procedere per altre vie nel tentativo di dare un nome e un cognome a quel corpo, trovato riverso a terra nel viale d'ingresso della villetta, accanto a tracce di sangue e a una pistola, risultata poi una scacciacani priva di tappo rosso.
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IL DOCUMENTO SMARRITO
Gli investigatori stanno effettuando verifiche, anche incrociate, per giungere all'identificazione. Così come vanno avanti le ricerche dei complici che si sono dati alla fuga, facendo perdere le proprie tracce.
Il dubbio che poteva trattarsi di una persona diversa ha iniziato a farsi strada tra gli investigatori quando il 34enne è risultato pulito: nessun precedente penale né denunce registrate dalla polizia.
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Particolari che hanno insospettito e hanno portato ad approfondire la situazione. A sgombrare il campo è stato poi lo stesso Mirel, nel frattempo bersagliato sui social da amici e conoscenti sui fatti accaduti in Ciociaria.
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Ha parlato a un media rumeno, in un servizio con tanto di video e testo in cui intervengono anche la madre e la sorella. Dal loro racconto è venuta fuori quella che è una sorta di odissea per Mirel. Tutta colpa di un documento d'identità smarrito. «Io con i fatti avvenuti in Italia non c'entro niente» ha chiarito. Perché lui, da nove anni, vive in Svezia. E quel documento che ormai non ha più da un pezzo è diventato una sorta di persecuzione.
FURTO DI IDENTITÀ
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L'uomo ha detto di essere stato vittima di un furto d'identità. Quel ladro che si è introdotto nella villetta del tabaccaio, trovando la morte, aveva un tessera di riconoscimento con dati anagrafici che il rumeno aveva perso tanti anni fa, quando ancora si trovava in Romania.
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Mirel ha raccontato che, da quando ha perso quella carta d'identità, ha ricevuto diverse multe arrivate dalla Francia e dall'Inghilterra, pur non essendo stato in quei Paesi. Il 34enne si è rivolto più volte alla polizia rumena e svedese per segnalare la situazione e provare a trovare una soluzione. «Quando mi hanno inviato i link su quanto accaduto in Italia, sono rimasto sorpreso».
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Lo stupore dev'essere stato davvero tanto: Mirel era stato dato per morto. Ora, però, il suo calvario sembra finito: quel documento è stato requisito dai carabinieri e non c'è più il rischio che possa finire in altre mani. Intanto, sul tentato colpo culminato in tragedia le indagini vanno avanti spedite.
Stamane sarà conferito l'incarico al medico legale che, nel pomeriggio, effettuerà l'autopsia. Potranno così arrivare conferme sulla versione resa agli investigatori da Sandro Fiorelli, indagato con l'ipotesi di eccesso colposo di legittima difesa. Il paese si è stretto intorno al commerciante e alla sua famiglia.
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L'altra notte sono comparsi striscioni di solidarietà: Io sto con il tabaccaio, Siamo tutti Sandro Fiorelli, La difesa è sempre legittima: quest'ultimo è stato esposto davanti alla tabaccheria.
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