25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA…
“HO VISTO L’ALBERO CADERE ACCANTO A NOI E HO AVUTO LA PRONTEZZA DI SALVARE I MIEI FIGLI” – IL RACCONTO DI UNA MAMMA RIMASTA INTRAPPOLATA IN AUTO INSIEME AI FIGLI A CAUSA DEL MALTEMPO IN LOMBARDIA – LA DONNA È RIUSCITA A SCHIVARE UN ALBERO CHE SI ERA SRADICATO A CAUSA DEL NUBIFRAGIO INSERENDO LA MARCIA INDIETRO ALL’ULTIMO SECONDO – NON SOLO: SUBITO DOPO UN FULMINE È CADUTO A POCHI METRI DA LORO – “C’ERA COSI’ TANTO VENTO CHE NON SI APRIVANO LE PORTIERE. ERAVAMO INTRAPPOLATI, HO ANCHE INIZIATO A SENTIRE LA MACCHINA FLUTTUARE. POI HO TROVATO UNA FORZA CHE NON PENSAVO DI AVERE E…"
Estratto da www.ilgiorno.it
[…] «Mamma, ci sono pezzi di fogli di carta che volano ovunque». I primi chicchi di grandine rimbalzano sul tettuccio della Ford Ka grigia parcheggiata nel cortile di casa. «È il tornado...». Poi un «Oddio, è grandissimo: dove andiamo?». E il video, con cui stavano documentando la tempesta, s’interrompe. Elena Campanile, 33 anni, fa rientrare i figli in macchina e inserisce la retromarcia. […]
Basterà qualche metro per evitare il peggio: un albero del giardino che si schianta di fronte a loro, sradicato dal nubifragio che venerdì pomeriggio s’è abbattuto ad ovest di Milano. Li avrebbe schiacciati se Elena non avesse avuto quella prontezza. «Grazie mamma, ci hai salvato la vita, pensavo morissimo», continua a ripeterle il figlio dal pomeriggio della tempesta. Tragedia sfiorata.
«In macchina eravamo io, mio figlio di 5 anni, mia figlia di 10, che aveva appena finito scuola, e il cane — racconta Elena —. Li stavo facendo scendere. Ma il cielo s’è fatto scuro e hanno iniziato a volare in aria sacchetti, cartelloni e cassette delle lettere. Mia figlia s’è messa a riprendere la tempesta per inviare al papà quello che sembrava incredibile[…]
È la figlia ad avvisarla. Riesce a indietreggiare, evitando di rimanere schiacciati. Ma la paura continua. Sono chiusi dentro la macchina quando «un flash bianco e blu illumina il lato sinistro». Anche questa volta questione di metri e il fulmine li avrebbe colpiti. La tempesta dura qualche minuto, «forse 5, ma per noi infiniti». Il vento soffia ancora contro le portiere. Non si aprono. «Eravamo intrappolati, ad un certo punto ho anche iniziato a sentire la macchina fluttuare. Temevo venissimo scaraventati in aria».
In soccorso di Elena arriva una forza che «non pensavo di avere». Prende i figli e «non so come apro la porta d’ingresso». Li mette al riparo nelle scale. Poi esce di nuovo a spegnere la macchina, ancora in moto con la retromarcia inserita. L’adrenalina svanisce, il tornado rallenta e la paura di Elena esplode[…]
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