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“NON AFFIDO LA CASSA A CHI DIVIDE LA VITA CON UN AFRICANO”- IL PROPRIETARIO DI UN NEGOZIO DI TORINO RIFIUTA IL LAVORO A UNA COMMESSA; DOPO AVER VISTO LE FOTO SU FACEBOOK DELLA RAGAZZA COL FIDANZATO DI ORIGINI NIGERIANE: PER ME PUOI ANCHE USCIRE CON IL MOSTRO DI FIRENZE MA…”
Annalisa Grandi per www.corriere.it
Protagonista della storia è Chiara Del Gaudio, 18enne di Chivasso, un fidanzato 19enne di origine africana. Un annuncio di lavoro in Rete, e scoppia il caso. Perché Chiara racconta: «Mi ha contattato il negoziante dicendo che era interessato al mio curriculum, dopo aver visto però il mio profilo Facebook mi ha detto che non gli piacevo e anzi mi ha anche consigliato di togliere dal profilo le foto con il mio fidanzato». «Per me puoi anche uscire con il mostro di Firenze - scrive il negoziante - Ma permettimi di non affidare la cassa a chi divide la vita con un africano. Passo e chiudo».
Il tutto in chat, e di quella chat Chiara ha tenuto gli screenshot. Per poi renderli pubblici sullo stesso sito in cui aveva messo l’annuncio di lavoro. Non prima però di aver risposto: «Cosa pensi? Che rubo dal tuo stupido negozio per portare i soldi a lui? Che lo faccio entrare a derubarti di nascosto? Io non le vengo a dire che non deve “abbracciare” la persona nella sua foto profilo, quindi eviti simili commenti ignoranti nei miei confronti. Non si preoccupi, se solo guardando il mio profilo ha capito che non sono persona giusta per il suo posto di lavoro, posso capire che lei è una persona molto superficiale, quindi non avrei accettato il suo posto ugualmente, dopo questo messaggio. La ringrazio e le auguro una buona continuazione».
«A quel punto - racconta sempre la giovane - l’ho bloccato e non ho visto che lui aveva replicato citando il mio nome e dicendo di non dare lavoro a una ragazzina squinternata con i capelli rosa e le orecchie da topo con 50 fidanzati africani». «So che ha ricevuto delle minacce - dice Chiara - e che ha chiuso il profilo del negozio e cancellato il suo profilo Facebook». «Poteva dirmi che non andava bene il mio curriculum, l’avrei accettato, ma non pensavo di poter essere vittima di razzismo perché sono fidanzata con un ragazzo di colore» dice la 18enne.
Sul caso è intervenuta anche la Filcams Cgil: «Ancora un lavoro negato per razzismo, ancora per il colore della pelle. È nostro preciso dovere come sindacato contrapporre a questo rischio di deriva un’idea diversa di comunità, basata sul rispetto della diversità sulla accoglienza e sulla solidarietà».
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