DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Gianluca Modolo per “la Repubblica”
rivolta operai quanta a shanghai per il lockdown 2
A centinaia la sera del 5 maggio erano corsi verso l'ingresso principale, avevano scavalcato i tornelli e riversato la loro rabbia contro gli operatori sanitari, esausti da un lockdown infinito che li teneva prigionieri dentro la fabbrica. Venti giorni dopo alla Quanta Computer di Shanghai, azienda taiwanese che produce componenti - tra gli altri - soprattutto per Apple, la rivolta degli operai non è ancora finita.
rivolta operai quanta a shanghai per il lockdown 1
«Siamo frustrati e stanchi di questi controlli. È inevitabile che succedano cose del genere, soprattutto quando non si sa quando tutto questo finirà», dice a Bloomberg uno dei lavoratori. Molti di loro sono migranti interni con stipendi da fame, da quasi due mesi isolati lì dentro. Anche la settimana scorsa, secondo alcuni media locali, c'è stata un'altra protesta: gli operai hanno preso d'assalto i dormitori dove vivono i dirigenti, chiedendo chiarimenti su quanto sarebbero dovuti restare ancora lì dentro.
All'inizio di aprile la Quanta aveva dovuto chiudere la maggior parte della fabbrica e confinare gli operai nei dormitori. La produzione è ripresa, parzialmente, dopo che la direzione ha deciso di operare nel cosiddetto "circuito chiuso": delle bolle in cui i lavoratori vivono in azienda o in dormitori vicini e poi vengono trasportati al lavoro con speciali navette. Sistema considerato dal governo cinese come il modo più efficace per contenere il Covid e mantenere l'economia in funzione.
La Quanta non è l'unica in città che ha deciso di tenere aperto in questo modo. Anche Tesla sta isolando migliaia di lavoratori in fabbriche dismesse e in un vecchio impianto militare. La scorsa settimana, le autorità di Shanghai hanno dichiarato che più di 800 società finanziarie potranno riprendere le operazioni, a patto che vengano utilizzati circuiti chiusi. Non è chiaro quanto siano diffuse le proteste nelle altre fabbriche, ma per alcuni analisti è improbabile che quello della Quanta sia un caso isolato. Proteste che sottolineano le sfide che deve affrontare la strategia zero-Covid del presidente Xi Jinping, che la Cina non ha intenzione di abbandonare.
Il problema è che nella fabbrica il virus ci è entrato lo stesso. Scatenando, visti i dormitori affollati, un piccolo focolaio interno. «I responsabili si sono mossi subito, mettendo a disposizione bus per trasportare i positivi in ospedali di fortuna. Ma con l'aumento delle infezioni in città, ad alcuni è stato chiesto di rimanere con i compagni di stanza non infetti fino a che non fosse stato possibile organizzare altri viaggi», raccontano a Bloomberg alcuni operai.
Quanta è un partner fondamentale per Apple: qui si assemblano i MacBook. Ma è un'azienda cruciale anche per Dell, Hp, Microsoft. E non ci sono solo gli operai a protestare.
Anche gli universitari, rinchiusi per settimane nei campus. Manifestazioni, pacifiche, alla Peking, alla Tsinghua, alla Normale di Pechino. Il governo, per evitare il peggio, ha acconsentito ad alcuni di loro di ritornare a casa.
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