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ECCO COME I CRIMINALI LA PASSANO LISCIA – ANDREA PACILEO, PSICHIATRA DELL’OSPEDALE SAN GIOVANNI DI ROMA, AVREBBE FATTO PASSARE PER PAZZO IL SUPERBOSS DEL NARCOTRAFFICO ELVIS DEMCE, EVITANDOGLI IL CARCERE – SECONDO LE INDAGINI, NEL 2020 IL MEDICO È STATO CORROTTO CON SOLI 200 O 300 EURO PER ORGANIZZARE DECINE DI VISITE MEDICHE PER AGEVOLARE GLI INCONTRI DEL CRIMINALE - DEMCE AVEVA CONTATTI CON I NARCOS COLOMBIANI, I MILITARI MAROCCHINI E I DOGANIERI DI GIOIA TAURO...
Andrea Ossino per “La Repubblica - Edizione Roma"
Un certificato medico per garantire la libertà a un boss albanese. E una visita organizzata per permettergli di evadere dai domiciliari e incontrare loschi figuri nelle sicure stanze di un rinomato ospedale. E poi atti falsi e accessi abusivi ai sistemi informatici.
Sono vicende diverse, quelle messe nero su bianco dalla procura di Roma. Episodi tuttavia legati ad un unico protagonista e ad un medesimo epilogo: Il medico della mala, Andrea Pacileo, rischia il processo. E con lui anche un narcotrafficante del calibro di Elvis Demce, un carabiniere e il parente di uno dei fondatori della Banda della Magliana, di Marcello Colafigli.
Adesso che le indagini sono terminate è possibile raccontare la storia del dottor Andrea Pacileo e del mondo che ruota intorno al medico, già ai vertici del reparto di psichiatria dell’ospedale San Giovanni di Roma, totalmente estraneo alle indagini. […]
L’indagine per falso, corruzione e procurata evasione racconta infatti di come la strada del dottor Andrea Pacileo si sia intrecciata con quella di Elvis Demce. I carabinieri del Nucleo Investigativo sono sicuri: nel 2020 il medico, in cambio di 200 io 300 euro avrebbe redatto perizie e organizzato decine di visite mediche solo per agevolare il capo romano della mala dell’est.
Era potente Demce. Aveva contatti con i trafficanti colombiani, i militari marocchini e i doganieri di Gioia Tauro. E a lui che Pacileo “asserviva la sua funzione”. Il sistema è vecchio, già utilizzato dal boss Michele Senese, ‘ O pazz, soprannome rimediato per le numerose perizie psichiatriche dalla dubbia veridicità, grazie alle quali è più volte scampato il carcere. Il sospetto dei pm è che Demce abbia utilizzato lo stesso sistema. […]
Nell’inchiesta compare anche un carabiniere: si sarebbe introdotto nelle banche dati riservate per risalire all’identità del proprietario di una macchina, comunicando poi i dati al medico. Piccole e grandi cortesie in un mondo di mezzo dove tutti si incontrano.
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