DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Morena Izzo per "il Messaggero"
Metti una sera a cena con un insolito finale e quattro protagonisti: due fratelli e due ragazze, adescate in rete su un sito di incontri. L' appuntamento a casa dei due e poi la rapina, le botte e le minacce di morte. «Siamo le nipoti di un potentissimo boss di Bari. Dacci il cellulare e non provare a fermarci». L' incontro per uno dei due malcapitati fratelli trentenni, si è concluso al pronto soccorso del Cristo Re, con un trauma al volto causato dalle botte ricevute dalle due. Per le giovani, invece, L.M. di 32 anni e D.F. di 21 anni, sono scattate le manette per rapina aggravata.
E' accaduto nella zona di Casal Lumbroso, dove vivono i fratelli caduti nella rete organizzata dalle due. Avevano risposto ad un annuncio che le giovani avevano lasciato su un sito di incontri e così si erano dati un appuntamento. Si sono visti in un locale in centro e poi la decisione di concludere la serata a casa dei due fratelli. L' incontro si è trasformato in un incubo. Dopo l' aggressione le giovani sono passate alla rapina, rubando lo smartphone e poi alle minacce di morte, facendo credere di essere parenti di un boss di Bari. Un potentissimo boss che avrebbe potuto anche ucciderli, se non le avessero assecondate.
Non hanno preso soldi, ma solo l' iPhone di una delle due vittime. Le due, che effettivamente sono pugliesi, ma vivono a Roma e non hanno alcun impiego, sono riuscite ad intimorire i due.
Sono così scappate. I malcapitati, però, hanno chiamato la polizia e provato a rincorrerle. L' arrivo della polizia che era già in zona ha consentito di bloccarle immediatamente. Sul posto è subito arrivata una pattuglia della sezione volanti, diretta da Massimo Improta e di quella del commissariato di Primavalle, diretto da Tiziana Lorenzo, che hanno bloccato le due rapinatrici in flagranza. Quando gli agenti sono arrivati sul posto, le hanno sorprese mentre scappavano a piedi lungo via del Casal Lumbroso.
Una volta bloccate hanno finto anche con i poliziotti di appartenere ad una delle famiglie criminali più pericolose della Puglia, millantando una parentela con il boss di Bari. «Voi non sapete a quale famiglia apparteniamo», gli avrebbero detto. Avevano ancora il cellulare sottratto ad uno dei giovani, riconsegnato alla vittima. Per lui è stato necessario ricorrere alle cure mediche presso l' ospedale Cristo Re, dove gli è stato riscontrato un trauma al volto, mentre per le due rapinatrici pugliesi sono scattate le manette. L' accusa è quella di rapina aggravata. Entrambe verranno sottoposte a rito direttissimo per la convalida dell' arresto.
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