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Da “il messaggero.it”
«Fatti più là, m’attacchi l’ebola». L’offesa razzista di una ragazzina che era insieme alle sue amiche contro una ventiseienne della Guinea scatena il parapiglia sul bus ormai quasi giunto al capolinea. Dalle parole grosse si passa poi all’aggressione fisica quando si materializzano alcuni parenti delle ragazzine che picchiano la donna africana. Scoppia la rissa, c’è chi cerca di sedare gli animi. Le forze dell’ordine fanno poi tornare la calma.
È accaduto nei pressi del capolinea di Grotte Celoni. La giovane africana, Fataomata Sompare, in Italia da quattro anni ed ospite del suo compagno a Torre Maura, lunedì verso l’ora di pranzo, è stata picchiata da alcuni uomini mentre stava per scendere alla fermata Atac.
«Mi hanno detto che ho l’ebola e che dovevo scendere dal bus» racconterà poi la donna ad Alessandro Corbelli, l’uomo con cui convive e che attraverso il suo legale, Andrea Masotta, ha annunciato che denuncerà il caso alla procura. «Fataomata è stata picchiata soltanto perché nera – si sfoga Alessandro – Una vittima del razzismo ormai dilagante in questa città».
LO SCENARIO
L’ennesimo episodio di violenza che si consuma su un mezzo Atac, a poche ore dalla rissa scoppiata alla fermata del tram di Tor Pignattara e dal lancio di sassi contro un pullman di linea a Tor Tre Teste. Lo scenario della nuova aggressione, ancora una volta, è la ormai surriscaldata periferia sud-est della capitale.
Stando alla ricostruzione della vittima, il tutto sarebbe stato scatenato da una banale discussione per alcuni spintoni dovuti alla ressa alla fermata del bus nei pressi di Torre Angela, quando un gruppo di ragazzine, per farsi spazio, avrebbe iniziato a spingere i passeggeri. Il richiamo da parte di Fataomata alle teenager, però, sarebbe stato ricambiato con delle offese razziste.
I SOCCORSI
«M’attacchi l’ebola, fatti più là» le sarebbe stato detto. Da lì il battibecco degenerato in aggressione appena giunti al capolinea, quando ad aspettare le ragazzine e la donna c’erano due uomini. Prima gli spintoni, poi schiaffi e pugni.
In difesa di Fataomata, intervengono alcuni africani che in quel momento si trovavano alla fermata. La 26enne verrà poi visitata al Policlinico Tor Vergata, dove i sanitari riscontreranno delle contusioni multiple giudicate guaribili in dodici giorni. «Fataomata non voleva discutere con una ragazzina di tredici anni, in fondo le aveva soltanto dato una spallata, nulla più – afferma Alessandro – Ma quelle offese hanno esasperato gli animi e da lì si è scatenato il putiferio. Una vicenda vergognosa».
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