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Fabio Pavesi per “il Sole 24 Ore”
Tra i multati da Banca d'Italia a fine settembre del 2014 per la gestione malata della Popolare dell'Etruria figura anche lui. Lui è Massimo Tezzon, presidente del collegio sindacale della banca, sanzionato per 84mila euro. Ma non è l'ammontare della sanzione a stupire: è che Tezzon non è un qualsiasi commercialista o revisore contabile, profili professionali tipici di chi ricopre ruoli nei collegi sindacali, quelli preposti al controllo dei conti.
Tezzon è uomo di spicco: dal 1999 al 2008 è stato ininterrottamente direttore generale della Consob, di fatto il numero due dell'Authority di Vigilanza sui mercati. Ebbene dopo aver lasciato la Consob, due anni dopo fa il suo ingresso nell'Etruria del ribaltone del presidente Fornasari, che ha estromesso il vecchio dominus della banca, Elio Faralli. Nel 2010 entra in banca ad Arezzo e viene nominato presidente del collegio dei sindaci della banca. Del resto come non apprezzare la scelta?
L'ex numero due della Consob per oltre un decennio, e uomo cresciuto professionalmente nell'istituzione pubblica dove lavora dal lontano 1974, è una garanzia di estrema professionalità per la banca. Non basterà però la competenza di Tezzon a salvare l'Etruria dal lungo e lento dissesto che comincia poco dopo il suo ingresso.
IL PRESIDENTE DELLA CONSOB GIUSEPPE VEGAS
Già nel 2012 la banca presenta la prima grave perdita nel 2012 per oltre 200 milioni. Poi l'accelerazione nefasta con crediti malati saliti a 3 miliardi il 42% del portafoglio impieghi e svalutazioni sui prestiti deteriorati che si cumulano per quasi un miliardo. In mezzo le ispezioni ripetute di Banca d'Italia che solleveranno il velo sulla gestione disinvolta della banca: fidi milionari concessi ad amministratori e sindaci con perdite per la banca stessa. Consulenze e remunerazioni milionarie mentre la banca accumula perdite per 300 milioni.
Fino alla scoperta a fine 2014 che il capitale è azzerato, evaporato dalle svalutazioni sui crediti malati. Tezzon viene sanzionato e con lui tutto il Cda per una multa complessiva di 2,5 milioni. Avventura amara per l'ex direttore generale della Consob. Certo il dissesto della banca non sarà dipeso da lui, ma quella sanzione dice che forse si poteva fare di più.
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