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WILD SAFARI IN GEORGIA - DOPO L’ALLUVIONE (12 VITTIME), TBILISI INVASA DALLE BESTIE DELLO ZOO - IPPOPOTAMO SEMINA IL PANICO E POI VIENE NARCOTIZZATO - FREDDATI UN LEONE E UN ORSO, ANCORA LIBERI TIGRI E COCCODRILLI

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1. LO ZOO IN FUGA PER LA CITTÀ

Danilo Mainardi per il “Corriere della Sera”

 

Quando una catastrofe naturale si abbatte su un’area urbana, il pensiero fatica ad allargarsi alla sofferenza «altra», quella cioè che investe specie diverse dalla nostra. Nelle immagini di questi disastri capita incidentalmente di vedere l’aria sparuta di qualche domestico — cane, gatto, bovino — e la pena ci travolge.

 

Ma a Tbilisi, la forza dell’alluvione non ha risparmiato un intero zoo, catapultando orsi, leoni, tigri, ippopotami, coccodrilli, fra le macerie delle strade della città. Una tragedia immensa, che oltre alle vittime umane ha messo in fuga o ucciso splendidi esemplari di animali. 
 

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Una fuga incontrollata che ha portato un orso a restare appeso a un davanzale, un ippopotamo con aria spaventata a sguazzare sull’asfalto allagato oltre a cadaveri di leoni e tigri. Il cuore si stringe pensando a quanto è stata la loro paura. 
Ma cos’è per loro la paura? La scienza spiega che è uno stato emozionale simile al nostro. Le basi neurali e fisiologiche della paura nell’uomo sono infatti omologhe a quelle degli altri mammiferi. 
 

Negli animali la paura può essere riconosciuta osservandone i comportamenti associati: fuga, immobilità, aggressività difensiva oltre ad alterazioni somatiche e fisiologiche come piloerezione, aumento del battito cardiaco, della pressione arteriosa. 
E poi vocalizzi ed espressioni facciali tipici del panico. Manifestazioni che hanno certamente travolto gli animali di Tbilisi con effetti devastanti. 

 

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Non dimentichiamo poi che erano esemplari tenuti (o forse, alcuni, nati) in cattività. Per quanto ben accuditi, sono o sono diventati qualcos’altro. Deprivazione sociale, carenze sessuali, unite a una vita condotta in scampoli di habitat naturali ricostruiti li rendono fragili e sicuramente meno attrezzati, nel fisico e nel comportamento, ad affrontare le avversità della natura. 

 

2. INONDAZIONE E PANICO IN GEORGIA

Da “la Stampa”

 

Almeno dodici vittime accertate, molti dispersi e la paura, resa concreta dalle parole del sindaco di Tbilisi in Georgia, David Narmania, che il numero delle persone cha hanno perso la vita nelle terribili inondazioni che hanno colpito la città nel fine settimana sia destinato a salire ancora.

 

Il fatto è che oltre ai danni diretti causati a persone e cose dall’inondazione, ci sono quelli ancora in via di contenimento dovuti alla completa distruzione delle strutture dello zoo cittadino, dal quale sono uscite tutte le bestie, quelle feroci, quelle non feroci e quelle comunque potenzialmente pericolose. 

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Tra le vittime accertate ci sono già due inservienti dello zoo, marito e moglie, che dormivano nella struttura per controllare gli animali e preparare il cibo per i nuovi nati. Un leone è stato ucciso dalla polizia mentre si avvicinava al centro della città, mentre una iena è stata centrata da un poliziotto mentre stava per aggredire una guardia giurata che stava cercando di fermarla. 

 

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E le operazioni di soccorso continuano ad essere rese difficili e pericolose per la presenza per le strade della città di decine di animali, tra i quali tigri e altri leoni. 
 

La buona notizia è che le squadre di soccorso sono riuscite a recuperare un ippopotamo, che dallo zoo aveva nuotato fino ad una piazza vicina completamente sommersa dall’acqua, colpendolo con un proiettile al sonnifero mentre mangiava le foglie di un albero. Sono stati invece usati proiettili veri contro un orso che è stato ucciso dalla polizia.

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Le autorità cittadine continuano a chiedere agli abitanti di Tbilisi, che sono oltre un milione, di rimanere a casa mentre si continua a cercare di catturare tutti gli animali fuggiti. Tra quelli finora catturati e messi in salvo, sei pinguini ed un coccodrillo. Mentre un altro coccodrillo è ancora in giro per la città semi sommersa dall’acqua.