DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA…
“L’IPOTESI DELLA PISTA NERA SULLE STRAGI DI MAFIA DEL ’92, LEGATA AL TERRORISTA STEFANO DELLE CHIAIE? VALE ZERO TAGLIATO” - A SMONTARE L’ENNESIMA SUGGESTIONE, MESSA SUL TAVOLO DALL’ALLORA PROCURATORE GENERALE DI PALERMO, ROBERTO SCARPINATO, È SALVATORE DE LUCA, IL PROCURATORE DI CALTANISSETTA CHE, IN AUDIZIONE DAVANTI ALLA COMMISSIONE NAZIONALE ANTIMAFIA, PUNTA AL FILONE MAFIA-APPALTI: “NON CAPISCO LO SCETTICISMO MANIFESTATO SU QUESTA PISTA, CHE RITENGO UNA CONCAUSA SUGLI OMICIDI DI GIOVANNI FALCONE E PAOLO BORSELLINO…”
Estratto dell'articolo di www.gds.it
«L’ipotesi della pista nera per quanto riguarda le stragi di mafia del 1992, legata al terrorista Stefano delle Chiaie, vale zero tagliato». L’ha detto il procuratore di Caltanissetta, Salvatore De Luca, durante l’audizione in corso alla Commissione nazionale antimafia, affermando che si stanno svolgendo ulteriori indagini che vedono coinvolti alcuni ex magistrati di Palermo.
giovanni falcone paolo borsellino
«Quando abbiamo ricevuto gli atti da Palermo - ha aggiunto - pensavamo che si trattasse di una pista eccezionale, ma guardando le carte ci siamo resi conto che si trattava di zero tagliato». La pista era stata prospettata dall’allora procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, ora senatore del M5S.
Il filone mafia-appalti
«Affermare che a partire dal ‘93 si è indagato sul boss Antonino Buscemi equivale ad affermare che prima non si è fatto nulla», ha detto il procuratore capo di Caltanissetta, a Palazzo San Macuto, antimafia sulle indagini che riguardano la strage Borsellino. Con lui sono presenti i colleghi Davide Spina e Claudia Pasciuti.
Parlando del filone mafia-appalti, consegnato alla Procura di Palermo dal Ros dei carabinieri il 16 febbraio 1991, De Luca ha detto: «Non capisco lo scetticismo manifestato su questa pista, che ritengo una concausa sugli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino».
Il magistrato individua due precondizioni (l’isolamento di Falcone e Borsellino) e una concausa (la vicenda mafia-appalti) come elementi che hanno portato alle stragi di Capaci e via D’Amelio.
De Luca sottolinea che l’ex magistrato Gioacchino Natoli, indagato a Caltanissetta per favoreggiamento aggravato (insieme all’ex collega Giuseppe Pignatone) nel corso dell’audizione al Csm, pochi giorni dopo la strage Borsellino, avrebbe mentito sui rapporti tra l’allora procuratore Pietro Giammanco e Borsellino: «Ha sostenuto di non avere informazioni né dirette né indirette».
giovanni falcone paolo borsellino
Pur non avendo prove su «elementi corruttivi che riguardano Giammanco e Pignatone - ha aggiunto il procuratore - potrebbero aver avuto comportamenti inopportuni, tali da indurre i mafiosi a ritenere che la procura - con l’eccezione di Falcone e Borsellino, ritenuti incorruttibili e dunque possibile bersaglio della criminalità organizzata - fosse malleabile».
[…]
DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA…
DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ…
DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E…
DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E…
DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA…
DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI…