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Fabio Poletti per “la Stampa”
Il messaggino via Whatsapp è proprio quello tra due innamorati. Lei scrive a lui: «Un giorno mi presenterai ai tuoi genitori». Lui risponde a lei: «Ti amo. Mi manchi». Tutto normale se non fosse per la macroscopica differenza di età tra di loro. Lui ha 14 anni, ne aveva 13 quando è iniziata pochi mesi fa la relazione, e in questi giorni sta facendo gli esami di terza media.
Lei ne ha 40, è separata da tempo dal marito, ha due figlie minorenni quasi della stessa età del suo giovane amante e soprattutto è la sua insegnante di Italiano. La polizia di Bergamo ci ha messo una settimana a scoprire la relazione, l' insegnante è stata sospesa dalla scuola e, come ha rivelato il "Corriere della sera", è finita agli arresti domiciliari.
LE VOCI IN PAESE
Nel piccolo paesino delle valli bergamasche se ne erano accorti un po' tutti che lo studente era sempre più spesso in compagnia della sua professoressa. In orari lontani da scuola li vedevano camminare in paese, aggirarsi nei dintorni, in giro sull' auto di lei. Tante volte. Troppe volte. Al punto che la voce settimana scorsa è arrivata alle orecchie della procura di Bergamo con una denuncia circostanziata anche se piena di interrogativi.
Il reato ipotizzato, abuso di minorenne, non è lieve. Il ragazzino ha da poco compiuto 14 anni. Anche se consenziente la legge stabilisce che il limite per il discernimento è di 16 anni. Ne mancano quasi tre da quando è iniziata sui banchi di scuola la relazione tra la professoresse e il suo giovane allievo. Un ragazzino normalissimo come tanti altri. Forse dimostra qualche anno in più.
Come sia iniziata la loro relazione è quasi del tutto ininfluente per il magistrato di Bergamo Davide Palmieri che, nella massima segretezza e in fretta e furia, in appena una settimana ha chiuso le indagini e chiesto al giudice Marina Cavalleri la reclusione agli arresti domiciliari per la donna.
Un arresto avvenuto senza clamore l'altra mattina. Non a scuola, dove l'insegnante avrebbe dovuto proseguire gli esami di licenza media ma direttamente a casa sua. Le sue generalità non vengono comunicate perchè nella vicenda è coinvolto un minore. Così come viene tenuto nascosto il nome del ragazzo di terza media, il nome della sua scuola e pure quello del paese dove è avvenuta la vicenda.
L'avvocato che assiste il ragazzino per conto della sua famiglia è irremovibile: «Oltre alle esigenze processuali bisogna tenere conto di tutti gli altri aspetti che coinvolgono un minorenne. Gli investigatori sono stati molto attenti quando hanno acquisito il suo cellulare. Gli hanno detto che era semplicemente per un controllo. Soltanto successivamente gli verranno spiegati gli aspetti giudiziari della vicenda in cui è stato coinvolto.
Adesso toccherà al magistrato decidere se sentire il minore anche in presenza di uno psicologo per garantire tutto il sostegno di cui ha bisogno». L'insegnante verrà sentita soltanto lunedì prossimo per l' interrogatorio di garanzia. Rischia una condanna da cinque a dieci anni di carcere che possono diventare 16 visto che la relazione è tra un under 14 anni e una persona alla quale è affidato per motivi di educazione. Alla fine soltanto un dettaglio.
ADDIO CARRIERA
Di sicuro la sua carriera professionale si può considerare già bella che finita. Un particolare che non sembra nemmeno averla toccata per un attimo. Cosa che ha molto sorpreso gli investigatori quando hanno iniziato ad esaminare i telefonini dei due amanti. Niente immagini spinte. Non risultano frasi indelicate tra di loro. Solo una sfilza di cuoricini, di «Ti amo», «Mi manchi», «Non vedo l'ora di vederti».
Agli atti ci sono anche alcune intercettazioni ambientali mentre la coppia era in auto appartata. Un quadro investigativo più che completo ma che non soddisfa ancora la domanda più importante: perchè? Il difensore della donna non anticipa nulla: «La vicenda è assai delicata. Valuteremo come difenderci davanti al magistrato».
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