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Mirko Polisano per il Messaggero - Roma
L'OPERAZIONE Nuova Ostia si è svegliata con il rumore degli elicotteri e i blindati in mezzo alle strade. Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e vigili urbani hanno accerchiato il fortino dei clan e perquisito i palazzi della droga. Dopo la scia di sangue degli ultimi giorni, è scattato il piano del ministro dell' Interno. In campo, oltre 250 uomini in assetto anti sommossa che hanno circondato piazza Gasparri e le vie limitrofe, roccaforte degli Spada.
I FATTI In particolare, accerchiato il palazzo di Roberto, il reggente del clan - secono i pm- e attualmente rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo dopo aver aggredito con una testata il giornalista della troupe di Nemo. Tra statue di leoni e di cavalli, simbolo della potenza dell' organizzazione criminale, gli agenti della squadra mobile e del commissariato del Lido hanno effettuato i controlli nell' abitazione che il Comune di Roma assegnò a Rosaria Spada. All' interno, è stato individuato il nipote Walter Casamonica che di fatto viveva lì ed è stato portato in commissariato per l' identificazione. Rischia una denuncia per occupazione abusiva. Nel giardino dell' appartamento, poi, era stato costruito una veranda completamente abusiva.
I CITOFONI E sui citofoni compare una sfilza di nomi che da queste parti sono impronunciabili: Spada e Casamonica. Una palazzina comunale è tutta per loro. Questi palazzi vista mare sono delle vere e proprie centrali dello spaccio di droga. Dai sottoscala alle terrazze condominiali, dove dagli anni' 80 si ricorrono guardie e ladri. Al civico 27 di piazza Gasparri è stato individuato un vero bunker. In ogni angolo della palazzina sono state piazzate delle telecamere che portavano dagli scantinati al quinto piano. Servivano per monitorare chi entrava per acquistare la droga. In un appartamento è stata scoperta una vera cabina di regina con schermi da tutte le angolazioni. Succede a Ostia come nei palazzoni di Scampia.
Le forze dell' ordine hanno sequestrato tutto il materiale. Passati al setaccio anche cantine e garage, i covi da sempre della mala del mare di Roma. Le pistole (alcune giocattolo) erano conservate in scatoloni e utilizzate per le rapine. «Non finirà qui- rassicura il colonnello Pasqualino Toscani, comandante del gruppo Carabinieri Ostia- non è una prova di forza né un intervento spot, ma in maniera massiccia saremo sempre più presenti per fronteggiare il crimine organizzato».
Il bilancio della Prefettura parla di 353 persone identificate, 276 mezzi controllati e 4 persone arrestate per detenzione di armi e sostanze stupefacenti (Tra queste Luciana Medici, trovata in possesso di 40 grammi di droga e Luigi Fresta, trovato con 5 grammi di cocaina e con in tasca un coltello serramanico). La risposta dello Stato è stata comunque quella di un duro colpo al fiorente mercato della droga che tra queste palazzine e strade non ha mai incontrato grandi ostacoli.
I PRESIDI I posti di blocco sono durati per tutta la giornata. Fino a sera tardi il lungomare di Ponente è stato presidiato da pattuglie di polizia, carabinieri e guardia di finanza che mitra alla mano hanno ispezionato chi entrava e usciva da Nuova Ostia che continua a confermarsi tra le più importanti piazze di spaccio della Capitale.
La geografia dello spazio è visibilmente organizzata. Ogni zona di questo quadrilatero ha il suo capo che oltre ai pali si serve di tanta e altra manovalanza. Come quelli che mettono a disposizione le case «d' appoggio», garage o box dove lontano da occhi indiscreti si confezionano dosi in quantità industriale. Oppure di gente che fa la sentinella notturna, la «vedetta». «Finalmente si vedono le sirene da queste parti», commenta un negoziante. Adesso la speranza è che non torni tutto come prima.
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