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SCHWA, VIA DI QUA! – LA PRESIDE DEL LICEO ARTISTICO “PIETRO SELVATICO” DI PADOVA HA ELIMINATO LO SCHWA DAL TESTO DI UN ARTICOLO DEL GIORNALINO SCOLASTICO: “IL LINGUAGGIO DELLA SCUOLA DEVE POTER PARLARE A TUTTI, NON SOLO ALLA COMUNITÀ QUEER” – GLI STUDENTI PROTESTANO E GRIDANO ALLA CENSURA: “IL NOSTRO GIORNALE È NATO PER DAR VOCE A TUTTI, NON PER OMOLOGARE IL PENSIERO” – IL MESE SCORSO IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE VALDITARA HA INVIATO A TUTTE LE SCUOLE UNA CIRCOLARE PER RIBADIRE CHE "NELLE COMUNICAZIONI UFFICIALI L'USO DELL'ASTERISCO E DELLO SCHWA E' IN CONTRASTO CON LE NORME LINGUISTICHE…”
Estratto dell’articolo di Ygnazia Cigna per www.open.online
«Il linguaggio della scuola deve poter parlare a tutti, non solo alla comunità queer». Con queste parole Giovanna Soatto, preside del liceo artistico Pietro Selvatico di Padova, ha commentato la scelta di intervenire su un articolo del giornalino scolastico che faceva uso dello schwa – il simbolo inclusivo “?” usato per evitare riferimenti di genere.
L’articolo in questione, firmato da un’ex studentessa e pubblicato sul giornalino «Wild Times» della scuola, utilizzava il termine «student?» al posto della formula binaria «studenti e studentesse», in un’ottica dichiaratamente inclusiva. Una scelta giudicata, però, divisiva dalla preside, che ha ritenuto necessario rivedere il contenuto per renderlo, a suo dire, «più comprensibile e inclusivo per l’intera comunità scolastica».
liceo artistico Pietro Selvatico di Padova
Il caso ha acceso la polemica soprattutto tra gli studenti, dove – come ricordano loro stessi – «l’uso dello schwa si è ormai diffuso nei contesti social e universitari, spesso come forma di attivismo linguistico legato ai diritti lgbtqia+».
Nonostante le critiche, l’articolo è rimasto online, ma aggiornato nella forma: la schwa, insomma, è stata fatta sparire. Su tutte le furie studenti e studentesse che in una lettera pubblica accusano la dirigenza di «censura». Ci tengono a ricordare che il loro giornalino «è nato per dar voce a tutti, non per omologare il pensiero».
giuseppe valditara - foto lapresse
E che – sottolineano nella missiva rivolta alla preside – «ciò che scriviamo, dipingiamo e creiamo non è fatto per essere espressione del pensiero di altri, ma del nostro». La preside non ci sta e non ne vuole sapere: «Non ho fermato il giornalino, ho solo chiesto che si rispetti la lingua italiana, che è già inclusiva di per sé. Esasperare la diversità ed essere inclusivi al costo di mettere in primo piano la minoranza, rischia di escludere la maggioranza ed essere controproducente».
La preside, va ricordato, si è allineata a una raccomandazione arrivata ai dirigenti nelle scorse settimane proprio dal ministero dell’Istruzione e del Merito. Una circolare, infatti, sconsiglia espressamente l’uso dello schwa (?) e dell’asterisco (*) nei documenti e nelle comunicazioni scolastiche.
Il dicastero guidato da Giuseppe Valditara ha motivato la scelta con la necessità di «preservare la coerenza linguistica e garantire la piena comprensibilità della comunicazione istituzionale».
A sostegno di questa posizione, il ministero ha citato anche il parere dell’Accademia della Crusca, che ha più volte espresso riserve sull’uso di segni non convenzionali nella lingua scritta, ritenendoli potenzialmente ostacolanti per la leggibilità e l’accessibilità dei testi. [...]
foto di valditara bruciata alla manifestazione contro violenza sulle donne 1
schwa
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