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Carlo Alberto Bucci per “la Repubblica - Roma”
Incrociano le braccia i 50 dipendenti che garantiscono biglietti e assistenza ai visitatori del Maxxi. Dal 31 marzo perderanno il posto di lavoro perché Civita e Coopculture, le società che avevano l’appalto per i servizi, sono fuori dalla nuova gara. «Ma la Fondazione Maxxi ha le sue colpe perché non ha inserito la clausola di garanzia», s’indigna Anna De Marco di Filcams Cgil Roma Nord. E domenica i miei assistiti non si recheranno al lavoro. Ma è solo il primo dei giorni di sciopero. Se non saremo ascoltati, sarà ad oltranza» aggiunge De Marco che parla a nome dei 36 dipendenti di Civita.
Ieri quei 36 storici dell’arte che si occupano con altri 14 colleghi degli ingressi, dei controlli e dell’assistenza ai visitatori del museo di via Guido Reni, hanno saputo che saranno licenziati (10 sono a scadenza di contratto). Civita, che non sa dove ricollocarli, ha fatto ricorso contro la nuova gara, vinta al ribasso, dalla National Service srl. Ma non ha ottenuto la sospensiva. Quindi, da fine mese si conclude la proroga ottenuta per i servizi del museo dedicato all’arte del XXI secolo.
De Marco punta il dito contro la Fondazione presieduta da Giovanna Melandri. «Civita segnalò alla Fondazione che nella gara era assente quella clausola di salvaguardia che avrebbe permesso ai lavoratori di mantenere il posto. Ma inutilmente ». Nella politica di tagli ai costi intrapresi dagli amministratori della Fondazione c’è anche l’abbattimento dei costi per i servizi al pubblico.
«Dopo un mese e mezzo di lettere alle quali non abbiamo avuto nessuna risposta — insiste la sindacalista — martedì abbiamo finalmente incontrato i vertici del Maxxi. Al segretario generale, Francesco Spano, ho fatto presente che la National Service ha potuto aggiudicarsi la gara abbattendo i costi del personale, proponendo ragazzi non qualificati. E alla mia sottolineatura che perderanno professionalità dal target molto alto, mi ha risposto?: “Sì, il target è troppo elevato per le nostre esigenze”».
Nel 2009 che anche i custodi fossero storici dell’arte era una richiesta indispensabile del neonato Maxxi.
giovanna melandri rosita missoni
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