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Lorenzo D’Albergo per la Repubblica
I termosifoni appena tiepidi, i tubi delle caldaie ancora gelati dall’ondata di freddo che ha investito la capitale e i genitori invitati a bardare i figli come fossero diretti più al Polo Nord che in classe. Così, dopo la lunga pausa natalizia, si torna a scuola a Roma. Stretti nei loro piumini, migliaia di studenti scopriranno soltanto questa mattina se, una volta in aula, saranno costretti a battere i denti o se potranno liberarsi di cappotti, sciarpe e berretti.
SCUOLE STUDENTI IN CLASSE COL PIUMINO
Nell’incertezza, non fidandosi troppo dell’operazione “scuole calde” lanciata dalla sindaca Virginia Raggi, i presidi hanno deciso di andare sul sicuro. Con i radiatori spenti da più di due settimane, nelle ultime ore non hanno usato troppi giri di parole: «In considerazione delle temperature rigide — si legge nelle circolari inviate ai genitori — si suggerisce un abbigliamento adatto al freddo». Per evitare di tornare a casa con un bel raffreddore.
Secondo i dirigenti scolastici, le misure disposte dalla prima cittadina M5S non sarebbero sufficienti. L’accensione dei termosifoni solo 24 ore prima della ripresa delle lezioni ha fatto storcere il naso anche a Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi: «Si tratta di un provvedimento deciso all’ultimo minuto e non concertato», spiega in polemica con l’inquilina di Palazzo Senatorio.
«Ci arrivano segnalazioni di interi istituti al gelo», continua Rusconi. Mentre in Comune sembra vigere la regola del silenzio: «Diversi dirigenti — racconta ancora il presidente dell’associazione — non sono riusciti a mettersi in contatto con il Campidoglio e la Città Metropolitana per chiedere riscaldamenti adeguati».
Ecco, allora, la circolare inviata a quelle mamme e a quei papà che oggi non risparmieranno su canottiere e calze di lana. Perché anche in pieno centro storico non mancheranno disagi. In via delle Carine, a poche centinaia di metri dal Colosseo, gli impianti entreranno a regime soltanto alle tre di notte, a cinque ore dalla prima campanella del 2017. Al liceo Newton, rione Monti, invece i ragazzi hanno già sperimentato una curiosa doppia climatizzazione.
Tornati a scuola sabato, hanno trovato la succursale ben riscaldata e l’istituto centrale al gelo tra le proteste di genitori e studenti. Alcuni hanno girato i tacchi e sono tornati a casa. Una scena che in Campidoglio — dove sono già state preparate task force di tecnici contro le caldaie bloccate dal freddo — sperano di non vedere anche questa mattina.
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