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FUORI UNO? POLETTI VERSO LE DIMISSIONI PER EVITARE LA SFIDUCIA PARLAMENTARE – LASCEREBBE IL MINISTERO PER LE CAZZATE SU CHI LAVORA ALL’ESTERO – E SI TOGLIEREBBE DI MEZZO IN VISTA DEL REFERENDUM SUL JOBS ACT

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CAMUSSO POLETTICAMUSSO POLETTI

 

P.E.R. per Libero Quotidiano

 

Al Senato lo aspettano domani mattina, ma qualcuno sospetta che non si presenterà nemmeno, rassegnando prima le dimissioni, oppure che annuncerà l' addio al governo durante il suo discorso, per evitare il dibattito.

 

Il ministro del Lavoro e del Welfare Giuliano Poletti dovrà riferire all' Aula sulle sue dichiarazioni che hanno messo in imbarazzo l' esecutivo, causato un' ondata di sdegno che è arrivata a colpire suo figlio Manuel, direttore di un settimanale locale, minacciato addirittura di morte: Conosco gente che è andata via e questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi..., aveva detto l' ex capo di LegaCoop prima delle feste.

 

tweet giuliano poletti  6tweet giuliano poletti 6

Si era scusato subito per iscritto e per mezzo di un video su Facebook, ma il Movimento 5 stelle ha depositato comunque una mozione di sfiducia individuale prendendo come spunto quelle parole, ma adducendo tra le motivazioni anche gli "errori" commessi negli anni, i voucher e il Jobs Act che potrebbe essere oggetto di un referendum.

 

RENZI POLETTI
RENZI POLETTI

Il risultato è che Poletti rischia di non avere una maggioranza quando sarà votata la mozione al Senato, forse il 18 gennaio: il futuro sfidante di Matteo Renzi al congresso dem, Roberto Speranza, aveva annunciato il voto contrario al ministro Pd della minoranza Pd. Lega Nord e vendoliani voteranno "no" ed è possibile che lo faccia qualche senatore di Fi come Maurizio Gasparri.

SALVATORE BUZZI - GIULIANO POLETTISALVATORE BUZZI - GIULIANO POLETTI

 

L' orientamento di voto degli azzurri al Senato sarà decisivo, ma nella minoranza Pd cominciano a circolare dubbi: sfiduciare in Aula il ministro avrebbe come risultato quello di abbattere l' intero governo e, di conseguenza, potrebbe tramutarsi in un favore dei suoi acerrimi nemici al leader Pd, che ha fretta di andare alle elezioni e vuole "liberarsi" di Paolo Gentiloni. Anche per questa ragione da Palazzo Chigi preferirebbero che Poletti - che nemmeno voleva essere confermato a dicembre - si dimettesse di sua spontanea volontà.