DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Estratto dell'articolo di Andrea Ossino per “La Repubblica – Edizione Roma”
«Sei un sarcofago, un cadavere che cammina, non servi a un ca..o, sei inutile alla società». Quando le telecamere nascoste nella casa di cura Villa Daniela hanno iniziato a trasmettere le immagini carpite all’interno i carabinieri hanno capito quanto fosse grave la situazione. E ieri hanno arrestato 3 persone indagandone altre tre.
Perché nella tranquillità delle campagne viterbesi, a Latera, sei operatori della nota Rsa legavano al letto per intere giornate gli anziani di cui avrebbero dovuto prendersi cura, lasciandoli senza cibo e acqua. E poi percosse, strattonamenti e farmaci somministrati senza prescrizione, solo per sedarli.
In un caso gli investigatori hanno anche documentato una violenza sessuale ai danni di una donna di oltre 80 anni, legata al letto e abusata, seviziata anche con un bastone.
Scene da brividi quelle descritte negli atti: come quando un operatore ha preso di mira un’anziana: «muovendola bruscamente, tappandole più volte la bocca, sputando sui pantaloni del pigiama per poi ripiegarli, afferrandole la testa, scaraventandola sulla sedia a rotelle...occludendole la bocca per impedirle di chiamare aiuto... sferrandole una testata alla nuca», si legge nell’ordinanza cautelare.
[…] Insulti e minacce erano all’ordine del giorno: «Morirai presto», urlava un operatore. «Senti quanto puzzi», diceva un altro. Le vittime piangevano, chiedevano di poter chiamare i familiari. Inutile: «Ti hanno lasciato qui perché tuo figlio non ti sopporta più», ripetevano gli indagati.
Sono almeno 21 le vittime, ma potrebbero essere molte di più, considerando che nessuno di loro ha mai denunciato. I carabinieri di Montefiascone infatti hanno iniziato a lavorare al caso da quando, la scorsa primavera, un ex dipendente ha denunciato quello che ha visto tra le mura della struttura.
Si tratta di una casa di cura che ha iniziato l’attività già nel 2013 e fa parte infatti di una sorta di polo che si estende nei comuni di Onano e Gradoli. La stessa società che lo gestisce ha realizzato una sede anche a Poggio Spaccato, in Umbria. Oltre 150 posti letto, cinque strutture, 60 collaboratori specializzati. […[
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