“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Michele Sasso per “L’Espresso”
Sesso estremo, pasticche e Web. Per nottate esagerate è sufficiente collegarsi e andare a caccia di avventure erotiche grazie a “bombe chimiche” che abbattono i freni inibitori.
È cambiato molto e in pochi anni, il mondo dello spaccio. Oggi la nuova frontiera è il co-marketing: i siti che vendono materiale porno o organizzano incontri a luci rosse hanno capito che i loro clienti sono spesso anche consumatori di Viagra e Cialis. Quindi, perché non fornire anche questo servizio? Il pacchetto del piacere in un’unica spedizione. Pochi click per soddisfare ogni desiderio. Sono migliaia le pagine hot che ospitano bacheche di inserzioni, forum e punti vendita online.
Mentre per la cocaina prodotta in Sud America la filiera del traffico internazionale coinvolge decine di persone, per le droghe sintetiche lo spazio tra produzione e consumo si è accorciato: un mercato a “chilometro zero virtuale”. Che preoccupa molto l’osservatorio europeo delle droghe. I rischi sono sottolineati anche nel rapporto annuale sull’uso di stupefacenti presentato al Parlamento a settembre.
L’allarme ha un nome: “smart drugs”, droghe furbe perché vendute legalmente per altri usi. Centinaia di prodotti nati come fertilizzanti, sali da bagno, integratori alimentari. Poco conosciuti e poco riconoscibili (negli ultimi quattro anni sono stati registrati solo 66 casi di intossicazione), ma facilmente reperibili via internet. Potenti e tossiche, questo l’identikit delle migliaia di sostanze intercettate in tutta Europa. Un mercato di oltre due milioni di consumatori.
Il dossier di Palazzo Chigi è allarmante: provate anche solo una volta, possono provocare malattie psichiche, perdita di memoria, paranoia, disturbi della personalità. I consumatori finiscono per rivolgersi al medico perché si accorgono di non essere più gli stessi. Vivono in uno stato di post-sbornia permanente: il cuoco non ricorda più le ricette, il camionista si perde nella sua città, l’universitario con i comportamenti di un bambino.
Per le donne non sono rare lacerazioni agli organi sessuali, dopo vere e proprie maratone sessuali. Quando arrivano in ospedale nessuno sa come curarli né a quali altre conseguenze andranno incontro. Le notti di trasgressione finiscono con allucinazioni, rapine, violenze e ricatti. Una filiera criminale incontrollabile.
NOMI AMMICCANTI EFFETTI DEVASTANTI
Nel magma dello spaccio tradizionale, oggi, si trova cocaina a prezzi stracciati (30 euro per un quarto di grammo) e alcol consumato come fosse un collirio: negli occhi la sbronza sale in tempo zero. In rete abbondano invece pillole, gocce, bevande, ma anche decotti e infusi da preparare.
Tra la comunità omosessuale è diffusissimo l’Mdpv, uno stimolante con effetti superiori alla “bamba” e costo inferiore. Le sostanze vengono pubblicizzate con fantasiosi nomi commerciali, accompagnati da confezioni colorate. Brand che somigliano a scioglilingua:“Fefé”, “Meow Meow”,“Bonzai”,“Ivory Wave”,“Katy Pus”. Possono essere ingerite, sniffate, inalate, fumate, iniettate e perfino assunte per via rettale, per raggiungere subito lo sballo.
a villafranca nasce hotel sadomaso
Su Zamnesia.com, uno dei principali siti di spaccio online, si possono trovare questo genere di annunci:«Mdaa con due capsule, fai il pieno di energia. Xtcy ti dà una sensazione di caldo euforico. Lsd è un liquido a base di erbe che accende un viaggio di quattro ore. Se non ti piacciono gli allucinogeni è un’alternativa». Il mix di molecole buttate giù non è dichiarato sulle etichette delle confezioni. Consumatori ignari - dai 15 ai 55 anni - si “calano” bombe chimiche dagli effetti sconosciuti. Che portano all’aumento di espansività, eccitazione sessuale e socievolezza, ma di fatto producono sull’organismo effetti pesanti e in alcuni casi fatali.
«Le potenze di questi cocktail sono in continuo aumento, per non parlare delle conseguenze. Devastanti: malattie psichiche, perdita di sonno e di memoria, potenza sessuale azzerata», sottolinea Riccardo Gatti, direttore del dipartimento dipendenze dell’Asl di Milano: «In particolare sono pericolose perché chi le usa ha la sensazione di stare meglio e difficilmente ne vuole fare a meno. E purtroppo sta crescendo la familiarità dei nativi digitali con questo mondo».
UN PO DI SADOMASO FOTO ANDREA ARRIGA
OCCHIO AL SESSO ESTREMO
Il consumo sfrenato di erbe e pillole sintetiche ha gioco facile con gli amanti di pratiche sadomasochiste e prestazioni a pagamento. I sex addicted scendono nell’inferno di violenza, paranoia e disturbi della personalità perché vogliono superare un tabù con pratiche erotiche estreme. Cercano piacere attraverso la sottomissione. Praticano giochi scioccanti, anche per la voglia di raccontarli. Di essere protagonisti del voyeurismo ai tempi dei social media.
«Sesso e droga, dal punto di vista relazionale, vanno a braccetto: entrambi aiutano a superare gli schemi. In particolare quelle sintetiche hanno grande potere disinibente», conferma Marco Selvaggi, psicologo esperto in sessuologia. Per questo è facile arrivare a sadomasochismo, dominazione totale, pratiche traumatizzanti, soffocamenti, dolore umiliante.
Alla completa “deumanizzazione” dei soggetti, coinvolti in sedute di gruppo molto simili agli stupri. Dagli Stati Uniti si diffonde una “moda” molto pericolosa: una vittima viene immobilizzata e diventa oggetto erotico per gli altri. Visti i rischi che si corrono, i partecipanti si scrivono sulle mani o sui piedi un numero di telefono. Se qualcosa va storto, quello è il numero da chiamare in fretta.
«Sicuramente c’è una forte componente di aggressività», continua Selvaggi: «Ma non sono una devianza quanto un comportamento sessuale problematico. Chi partecipa lo vive come piacere. È raro che si faccia curare». Si corre ai ripari solo quando si viene scoperti o si mette a rischio la vita familiare e lavorativa. I profili sono vari: c’è chi aspetta il week-end per sfogarsi con sedute estenuanti in location appartate e chi incappa in una perversione che lo spinge a dosi di metanfetamine (un super stimolante) sempre più massicce e frequenti.
EFFETTO AMAZON
Come procurasele? Facile, anche in questo caso. Basta andare su uno dei tanti siti di e-commerce che vendono arredi o vestiti, ed ecco spuntare la pubblicità di mefedrone o ketamina, stupefacenti dagli effetti stimolanti, allucinogeni e anestetici. Letali, ma piazzati come tanti altri prodotti. Nessuna registrazione dell’inserzionista e pochi rischi di essere beccati. Anonima, discreta, la merce arriva ovunque, grazie ai pagamenti elettronici e a corrieri che ignari consegnano quello che sulla bolla è descritto come “giocattolo” o “articolo di erboristeria”. Oggi le società di spedizione possono far arrivare tutto ovunque, così composti illegali arrivano comodamente a casa in maniera legale.
L’effetto Amazon, il più grande negozio online, anche per le droghe. Altra strada per procurarsele sono le serate con le escort. Attraverso annunci in rete (vedi box a pagina 129) scelgo l’accompagnatrice, fisso l’incontro e - se ho bisogno anche di un eccitante - chiedo la sostanza giusta. Nell’ambiente ne gira a fiumi. Altro canale di smercio i sexy shop, dove ai clienti abituali i pusher offrono gli stupefacenti.
SPACCIATORI 2.0
A monte di tutto questo, gli spacciatori 2.0. Si muovono senza limiti geografici, generando un mercato a sé per la vendita delle smart drugs. Le materie prime, prodotte da industrie chimiche legali in Cina, India e Usa, arrivano in laboratori clandestini italiani e olandesi, dove vengono lavorate e miscelate con altri ingredienti e messe all’interno di confezioni all’apparenza innocue. «La fantasia nel packaging non manca: camuffati da erbe per infusioni, integratori alimentari, cosmetici, deodoranti e aromatizzanti per ambienti, vengono comprati a 20 euro al grammo e, dopo il taglio con altri prodotti chimici, rivenduti a 200 euro. Il guadagno è enorme», commenta il capitano dei Nas dei carabinieri Francesco Saggio.
Secondo l’European monitoring centre, i siti online creati apposta per questo business erano 314 nel 2011, un anno dopo sono diventati 693, oggi sono migliaia. In Italia, in un anno di monitoraggio, i carabinieri hanno scoperto e chiuso 500 pagine Web e intercettato oltre mille annunci. «Chiudere un sito o una casella mail non equivale però alla sua scomparsa. Spesso i server sono in Estremo Oriente o nei Paesi dell’ex Unione Sovietica, dove alcuni componenti non sono vietati», spiega Saggio.
Le indagini sono decine. Spesso partite dalla scoperta di piccoli spacciatori che, per esempio a Padova e Firenze, fornivano Mefedrone (narcotico con effetti elettrizzanti, un mix tra cocaina ed ecstasy) per piacevoli incontri di sesso tra sconosciuti. In Veneto è stato smascherato un operaio che acquistava a cinque euro e rivendeva a 20 la dose. Dalla sua casa di Domegge di Cadore compilava l’ordine via email, comprava in Repubblica Ceca, effettuava il pagamento attraverso i circuiti internazionali e contattava i clienti su WhatsApp. Il prezioso carico, il bellunese se l’è fatto trovare da una pattuglia mentre guidava.
Alle analisi la polvere biancastra piazzata a chili si è rivelata Alphapvp, stupefacente a base anfetaminica utilizzato per “sballare”, particolarmente indicato a scopo erotico. Per il ritiro dei pacchi dall’estero gli acquirenti più scaltri registrano il proprio cellulare con falsi nomi e indirizzi. In questo modo il corriere, non trovando il destinatario, telefona al compratore che chiede di organizzare un incontro per strada: così non appare alcun nome, nessuno vede e il gioco è fatto.
In poche settimane con una buona rete di consumatori si fanno migliaia di euro. Il protagonista del cult televisivo “Breaking Bad”, Walter White, il Crystal meth e lo Speed se li “cucina” in casa, mischiando molecole, principi attivi e dosaggi. E le reazioni collaterali (suona così in italiano il titolo della serie tv americana) chi se le becca? Il cervello di chi li usa.
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