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ORA CAPIREMO SE HAMAS BLUFFA O NO – A SHARM EL SHEIKH INIZIANO I COLLOQUI PER IL PIANO DI TRUMP SU GAZA. IL PRIMO PASSO È DEFINIRE LA LIBERAZIONE DEGLI OSTAGGI ISRAELIANI E DEI PRIGIONIERI PALESTINESI – A GUIDARE LA DELEGAZIONE DI HAMAS SARÀ IL “FANTASMA” KHALIL AL HAYYA, SCAMPATO AL RAID ISRAELIANO A DOHA, DOVE HA PERSO IL FIGLIO. HA UN MARGINE DI MANOVRA MOLTO RISTRETTO, DOPO LE MINACCE TRUMPIANE, MA TENTERÀ IL RILANCIO – LE DELEGAZIONI ISRAELIANA E DELL'ORGANIZZAZIONE TERRORISTA SARANNO OSPITATE IN PIANI DIVERSI. IN MEZZO I MEDIATORI DI QATAR, EGITTO E TURCHIA – DA WASHINGTON ARRIVANO L’INVIATO SPECIALE, STEVE WITKOFF, E IL GENERO DI TRUMP, JARED KUSHNER...

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1. DAL FEDELISSIMO DI DONALD AGLI EMIRI ECCO CHI SI SIEDERÀ AL TAVOLO NEGOZIALE

Estratto dell’articolo di Nello Del Gatto per “la Stampa”

 

Khalil al Hayya

Occhi puntati su Sharm el Sheikh dove oggi cominceranno i colloqui indiretti per definire i tempi e i modi della liberazione degli ostaggi israeliani e, in cambio, quella dei prigionieri palestinesi. Le delegazioni israeliana e di Hamas saranno ospitate in piani opposti, in mezzo i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, gli ultimi arrivati nel team negoziale. Con loro, anche gli americani a sovrintendere le operazioni. […]

 

Da Washington arrivano Steve Witkoff e Jared Kushner: entrambi hanno messo mano al piano di 20 punti presentati dal presidente Donald Trump, subito approvato da Israele e sostenuto dai Paesi arabi. Il quale è stato poi accettato in parte - per circa sette punti - da Hamas. Witkoff è il plenipotenziario di Trump su diverse questioni.

 

Mohammed bin Abdul Rahman al-Thani

Ha realizzato le ultime proposte di pace che Hamas ha puntualmente respinto. Kushner, genero di Trump, era stato in primo piano pure durante lo scorso mandato del suocero per dirimere la crisi mediorientale, tanto da essere dietro al "Peace to Prosperity'' che Trump presentò a gennaio 2020 e che doveva disegnare i due stati, israeliano e palestinese.

 

Per Egitto e Qatar, ci dovrebbero essere i soliti noti: Hassan Mahmoud Rashad, che è alla guida del Mukhabarat, i servizi egiziani e Mohammed Al-Thani, premier di Doha.

 

steve witkoff a rafah 4

[…] Dopo un silenzio che durava dal 9 settembre, da quando Israele attaccò il palazzo di Doha dove si trovava con altri esponenti di Hamas, raid nel quale, tra gli altri, morì suo figlio, è comparso in televisione Khalil al-Hayya, il capo negoziatore del gruppo che controlla la Striscia. Sarà lui a guidare la delegazione dell'organizzazione islamista.

 

Colui che ha il potere di negoziare, sebbene abbia posizioni diverse da quelle della fazione militare dentro la Striscia, che vorrebbe continuare a combattere e non fare concessioni.

 

 

Jared Kushner e Steve Witkoff

Il team negoziale israeliano in Egitto, invece, sarà composto dall'uomo chiave del governo per gli ostaggi Gal Hirsch, dal consigliere per la politica estera di Benjamin Netanyahu, Ophir Falk, da un alto funzionario dello Shin Bet e da un altro del Mossad. A questo giro, il ministro per gli Affari Strategici, Ron Dermer, che ha sempre guidato tutte le altre delegazioni, non parte. Si unirà ai negoziati in corso d'opera, se necessario.

 

I colloqui stabiliranno tempi e modalità di rilascio dei 48 ostaggi. Hamas, accettando il piano di Trump, ha detto di avere difficoltà a restituire soprattutto i 28 cadaveri nelle 72 ore richieste. Il motivo: diversi corpi sono seppelliti in aree controllate da militari. In questo caso, è probabile un rinvio della scadenza, mentre sarà osservata per i 20 ostaggi vivi. […]

 

D'altra parte, è ancora da definire la liberazione dei 250 prigionieri palestinesi ergastolani. Difficile che Israele liberi figure di primissimo piano come Marwan Barghouti ed è possibile la loro estradizione. […]

 

2. RICOMPARE AL HAYYA, SFUGGITO AL RAID DI DOHA GUIDERÀ LA DELEGAZIONE (E PROVERÀ A RILANCIARE)

Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

Khalil al Hayya

Khalil al Hayya è riemerso dopo quasi un mese di silenzio. Il più importante dirigente della leadership in esilio di Hamas, infatti, è apparso in un’intervista alla rete Al Jazeera e, salvo smentite, dovrebbe guidare la delegazione nei negoziati in Egitto. […]

 

L’esponente palestinese era «scomparso» in concomitanza con il raid israeliano del 9 settembre a Doha, in Qatar. Un’incursione per eliminare i principali rappresentanti della fazione, tra cui Al Hayya.

 

Nelle ore successive allo strike si erano diffuse voci incontrollate: lo hanno dato prima per morto, poi ipotizzavano che fosse ferito in modo serio e ricoverato. Era apparsa anche una sua foto che lo mostrava su un letto di ospedale ma, per alcuni, si trattava di un’immagine del 2021.

 

ATTACCO ISRAELIANO A DOHA

Diverse fonti hanno poi smentito il suo decesso, così come quello di Khaled Meshal e di altri personaggi che si trovavano all’interno dell’edificio bombardato. Non era invece sfuggito allo strike il figlio di Al Hayya, eliminato dall’esplosione.

 

[…]

 

Adesso Al Hayya è tornato ad un ruolo pubblico e, attraverso la tv qatarina, influente e ascoltata, ha lanciato un messaggio di lotta: il sangue versato — ha detto — sarà un percorso verso la vittoria e verso Gerusalemme. Ma ad attenderlo c’è una trattativa dove la sua fazione ha margini di manovra ristretti in quanto è sotto il diktat di Donald Trump, i missili di Netanyahu e la pressione dei mediatori, anche loro convinti che sia venuto il momento di un’intesa.

 

attacco israeliano a doha 2

Costosa perché può ridimensionare di molto Hamas e infatti lo schieramento è diviso, restio a consegnare le armi. Al Hayya arriva all’appuntamento con alle spalle anni di esperienza. Originario di Gaza, membro del parlamento, guida politica e militare, ha imparato a muoversi su un terreno insidioso. […]

 

Nel 2020 era insorto contro un piano presentato da Donald Trump e giudicato inaccettabile; quindi, si era fatto notare con affermazioni che non lasciavano nulla al compromesso e, nei mesi scorsi, aveva rivolto accuse alla Giordania e all’Egitto, considerati troppo cauti, se non codardi, nell’appoggio a Gaza. Oggi si ritrova ad un punto dove le carte a sua disposizione sono poche ma questo non gli impedisce di rilanciare. Fino all’ultimo.

 

3. PER IL MOVIMENTO CI SARÀ AL HAYYA SOPRAVVISSUTO ALL'ATTACCO DI DOHA

Estratto dell’articolo di Gabriella Colarusso per “la Repubblica”

 

Khalil al Hayya

Khalil al Hayya è l'uomo degli anatemi. A gennaio si contavano già più di 50mila morti a Gaza, e lui apparve in video col dito alzato celebrando il «miracolo del 7 ottobre» che sarà sempre «fonte di orgoglio per il nostro popolo e la resistenza, di generazione in generazione», disse.

 

Plaudiva al sacrificio dei gazawi, «la nostra gente che non ha lasciato la propria terra e ha fatto da scudo impenetrabile alla resistenza». Vittoria o martirio.

 

Ieri al Hayya è ricomparso, fantasma di sé, in un video mandato in onda dalla tv qatariota Al Araby. Pallido, tono dimesso, niente segni di vittoria. […]

 

ATTACCO ISRAELIANO A DOHA

Sa che nella Striscia molti detestano i dirigenti di Hamas all'estero, li accusano di vivere una vita agiata e protetta mentre il popolo muore per una causa che non ha scelto. In verità, anche al Hayya è un sopravvissuto.

 

Gli israeliani gli hanno sterminato gran parte della famiglia a Gaza. Sette o otto parenti, tra cui sua moglie, tre dei suoi figli e tre fratelli, furono uccisi in un attacco aereo contro la sua casa nel 2007, un altro figlio fu ucciso nel 2008, un altro ancora con la nuora nel 2014, nelle continue guerre combattute tra Israele e Hamas sulla pelle di Gaza.

 

Khalil al Hayya

Da oggi sarà al Hayya a trattare con i suoi aspiranti killer, guidando a Sharm el-Sheik la delegazione negoziale di Hamas, nemmeno 40 giorni dopo la morte del figlio, il periodo che i musulmani dedicano al lutto. E non sarà una trattativa facile.

 

[...]

 

Non è il nuovo capo politico perché il movimento islamista ha preferito darsi una governance collegiale, un comitato di 5 di cui fanno parte anche l'ex numero uno Khaled Meshaal, Zaher Jabarine, capo della Cisgiordania, Bassem Naim e Taher al-Nounou, membri dell'ufficio politico, e Ghazi Hamad. Ma se pace verrà, a firmarla sarà Khalil al Hayya, il sopravvissuto.

 

 

Jared Kushner e Steve Witkoff

attacco israeliano a doha 1steve witkoff a rafah 1steve witkoff foto lapresseKhalil al Hayya