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SICURI CHE LE CHIAPPE AL VENTO SIANO UN ATTO POLITICO? SULLE SPIAGGE DI TUTTO IL MONDO SPOPOLA IL PERIZOMA, CON ESERCITI DI RAGAZZE E DONNE ANCHE ATTEMPATE CHE MOSTRANO CON DISINVOLTURA IL LATO B. IL QUOTIDIANO “THE GUARDIAN” SI DOMANDA SE IL MINUSCOLO PEZZO DI STOFFA CHE LASCIA SCOPERTI I GLUTEI SIA DAVVERO UN SEGNO DI "BODY POSITIVITY", COME SOSTENGONO LE ERINNI FEMMINISTE, O SE NON SI TRATTI INVECE UN’IMPOSIZIONE ESTETICA, DI UN’INUTILE SFOGGIO O DI UN CLAMOROSO AUTOGOL (IN CASO DI CHIAPPE UN PO' FROLLE) – L'OSSESSIONE DEL LATO B TRA CHIRURGIA E CULTURA...
Estratto dell’articolo di Maria Corbi per www.lastampa.it
Il perizoma come atto politico, di vanità, libertà, o invece maleducazione e inutile sfoggio? Il minuscolo pezzo di stoffa che lascia scoperti i glutei questa estate ha acceso un dibattito, finito anche sul quotidiano britannico The Guardian che si chiede se sia un segno di body positivity o qualcosa di completamente diverso.
Perché se prima questi “fazzoletti” da bagno si avvistavano su spiagge e luoghi dedicati, da Ipanema a Saint Tropez passano per le spiagge dei surfisti australiane e in California, oggi il raggio si allarga, e capita di vederlo, come nota il giornalista di The Guardian anche «in una giornata piovosa in Scozia».
D’altronde basta farsi un giro per i siti web delle aziende di moda per accorgersi quanto il perizoma sia diventato virale. Grazie anche a influencer come Kim Kardashian che hanno fatto del loro lato B una bandiera.
E anche qui il tema è controverso, perché alla rivendicazione femminista «il corpo è mio e me lo gestisco io» si oppone la pratica patriarcale di usare la seduzione e la bellezza come una palla al piede per tenerci ai margini del mondo.
[...] E non è un caso che l’origine di questo capo sia da ricercare negli gli anni Settanta, anche se non c’è accordo sull’origine visto che sono stati utilizzati in diverse parti del Sud America, Africa e Asia. Addirittura già a metà del XVII secolo (originariamente usati da uomini per riparare le parti intime).
Lo stilista a cui se ne attribuisce la creazione è l’austriaco Rudi Gernreich, creatore anche del monokini, ossia del costume topless.
Sempre in quegli anni il grande fotografo Helmut Newton ha fotografato le top model Jerry Hall e Lisa Taylor mentre lo indossavano in un servizio per Vogue nel 1975. Negli anni ‘80 fu Cher nel video di “If I Could Turn Back Time”, a rendere la lingerie in formato mini parte della cultura pop.
Poi la «moda ipersessualizzata» della fine degli anni ‘90 e dei primi 2000, da Gianni Versace a Tom Ford, ha fatto il resto, e lo ha sdoganato. Fino a farlo diventare simbolo pop, a cui il cantante R&B Sisqó ha dedicato “Thong Song”, che nel 2000 ha scalato le classifiche di mezzo mondo ottenendo quattro nomination ai Grammy.
Nel 2023, il New York Times ha notato come «sempre più donne stanno adottando la filosofia del “less is more” quando si tratta di costumi da bagno». Mentre il sito di moda Who What Wear ha definito i bikini a perizoma «la controversa tendenza in fatto di costumi da bagno che vedrete su ogni spiaggia quest’estate».
Nel 2024, il sito neozelandese The Spinoff si chiedeva: «Perché ora ogni slip di bikini è un perizoma?». E quest’anno la conferma assoluta della tendenza.
Shaun Cole, professore associato di moda all'Università di Southampton spiega a The Guardian che «siamo entrati in un’altra era di consapevolezza del corpo, un momento molto più espressivo». «Le persone dicono: “È il mio corpo e posso mostrarlo come voglio”, e questo comporta anche indossare abiti che a volte sono considerati socialmente inaccettabili». [...]
Tutto questo precede, o forse insegue l’ossessione estetica per il “sedere”, la parte sicuramente più attenzionata oggi quando si parla di chirurgia estetica. Avere un sedere “alla Kardashian” o alla “Jennifer Lopez” è una delle richieste che più spesso i medici si sentono fare.
«In Occidente c’è la moda di aumentare il sedere, di farlo sembrare più grande e di mettere in risalto questa parte del corpo femminile», afferma Roberta Sassatelli, professoressa di sociologia all'Università di Bologna e coautrice di "Body and Gender". «Questo forse perché il sedere è considerato molto sensuale, ma non è legato alla riproduzione. Essendo totalmente legato al piacere, ci si sente più liberi».
E se si parla di femminismo certamente il perizoma veicola un messaggio chiaro sulla libertà di sentirsi sexy ed essere prese sul serio allo stesso tempo.
madonna e il perizoma anni novanta
PERIZOMA IN SPIAGGIA
PERIZOMA IN SPIAGGIA
il boom del perizoma negli anni novanta
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