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Federico Capurso per “La Stampa”
pierpaolo sileri foto di bacco (3)
Invoca «calma», il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, di fronte al primo caso di variante Omicron in Italia, a Napoli, su un uomo di rientro dall'Africa. «Se tra i suoi contatti non ci fossero contagiati, non avremmo ripercussioni e non cambierà molto. Al contrario, in caso di altri contagiati sull'aereo e tra i 5 familiari con cui è tornato, sarebbe tutta un'altra questione».
L'uomo che ha contratto l'Omicron «è in isolamento, così come i suoi contatti. Il potenziale singolo focolaio controllato non determinerà comunque problemi», assicura Sileri. «La chiave sarà capire quanto proteggono i vaccini, ma era ingenuo pensare che questa variante non potesse arrivare in Italia. Era solo questione di tempo».
Dobbiamo preoccuparci?
«È presto per essere preoccupati. Potrebbe essere una variante che contagia di più, ma che non elude i vaccini. In questo caso, solo la necessità di avere più vaccinati. Se invece li elude, sarà un problema serio. Dovremo rivedere anche le terapie con gli anticorpi monoclonali».
Quando sapremo se è pericolosa?
«Nel giro di una settimana. Ora sappiamo solo che in Sudafrica c'è stato un aumento del 356% dei casi in una settimana. Se tra i loro ricoverati ci saranno anche dei vaccinati, avremo un indizio indiretto della minore o nulla efficacia di questi vaccini. Nel caso, dovremo aspettare 3 mesi per riprogrammare i vaccini, ma è verosimile che un certo grado di protezione ci sia. E c'è anche un altro elemento interessante».
Quale?
«Con il virus originario sembrava esserci una sorta di stagionalità. In Sudafrica però non è inverno. La stagionalità del virus sembra quindi persa con questa variante».
LA PROTEINA SPIKE DELLA VARIANTE DELTA E QUELLA DELLA OMICRON
Abbiamo bloccato i voli da 7 Paesi africani, ma dopo i casi in Belgio e in Inghilterra il governo prenderà altre contromisure ai confini?
«Valuteremo nelle prossime 24-48 ore una strategia di contenimento a livello europeo. Fino a quando la presenza dell'Omicron era confinata a quelle regioni africane, la scelta giusta era bloccare i voli da quei Paesi. Ora invece servono decisioni comunitarie per nuove restrizioni».
Che tipo di restrizioni?
«Si potrebbe reintrodurre l'obbligo di doppio tampone all'ingresso e di quarantena, ma solo per chi viene da Paesi in cui si registrano focolai, non casi singoli. Dobbiamo capire anche un'altra cosa: sappiamo che l'Omicron viene riconosciuta dai tamponi molecolari, ma non siamo ancora certi che gli antigenici abbiano la stessa efficacia. Nel caso, sarebbe un problema».
Il super Green pass sarà sufficiente o serviranno altre restrizioni a Natale?
«La situazione epidemiologica è in linea con la quarta ondata, alleggerita dagli effetti del Green Pass. Non credo saranno necessarie ulteriori restrizioni. Il super Green Pass potrebbe essere sufficiente».
L'Omicron potrebbe ritardare il progetto di eliminare gradualmente l'obbligo di distanziamento e di mascherine?
«È ovvio che sia così. La cosa importante adesso è non fare passi indietro. Se però l'Omicron non elude i vaccini, quel percorso proseguirà come previsto, serviranno solo più vaccinati».
Sarebbe utile un obbligo vaccinale?
«Non credo. Il super Green Pass ha provocato un modesto aumento delle prime dosi e adesso arriverà anche il vaccino per i bambini tra i 5 e i 12 anni che aiuterà ad aumentare la copertura. E la terza dose va fatta. L'errore più grave sarebbe aspettare gli ipotetici vaccini per l'Omicron, perché la variante che ora circola qui è la Delta plus. Senza terza dose, in piena quarta ondata, rischieremmo di essere travolti dalla Delta, ancora prima che dall'Omicron».
giuseppe conte pierpaolo sileri foto di baccoVARIANTE OMICRON NATA IN AFRICACORONAVIRUS OLANDADIFFUSIONE VARIANTE OMICRON REGNO UNITO - 27 NOVEMBRE 2021pierpaolo sileri foto di bacco (2)
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