silvio vannini

SILVIO VANNINI, UN BROKER FINANZIARIO CHE SI "BALLAVA LA FRESCA" (DEI SUOI CLIENTI) - IL CONSULENTE LUDOPATICO DI FORLÌ SPERPERAVA AL CASINÒ DI VENEZIA I SOLDI CHE LE PERSONE GLI AFFIDAVANO: ORA, IL CASINÒ DEVE RISARCIRE (CON 336 MILA EURO) CINQUE CLIENTI TRUFFATI DA VANNINI - SECONDO IL GIUDICE, ERA OVVIO CHE GLI ASSEGNI DEI CLIENTI VERSATI DAL BROKER IN CAMBIO DI FICHES ERANO STATI CONSEGNATI PER DEGLI INVESTIMENTI FINANZIARI: I DIPENDENTI DEL CASINÒ SI SAREBBERO DOVUTI INSOSPETTIRE DELL'ALTISSIMO VOLUME DI GIOCATE DI VANNINI - SONO 70 LE PERSONE TRUFFATE DAL CONSULENTE FINANZIARIO CHE, NEGLI ANNI, HA BRUCIATO 9 MILIONI E 600 MILA EURO...

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Estratto dell'articolo di Vincenzo Brunelli per www.corriere.it

 

SILVIO VANNINI

Cinque ex clienti di Silvio Vannini, il broker finanziario di San Piero in Bagno (Forlì-Cesena), dovranno essere risarciti dal casinò di Venezia  di parte dei soldi che avevano affidato al consulente accusato di essere un truffatore. L'uomo invece di investire i soldi dei clienti li sperperava con il gioco d'azzardo.

 

Lo ha stabilito nei giorni scorsi la corte civile d'Appello di Bologna che tra la altre disposizioni ha ritenuto responsabile di indebito oggettivo (2033 codice civile) la società «C.Di.V.G. spa» che gestisce il casinò veneziano.

 

CASINO DI VENEZIA

In totale, il casinò dovrà restituire ai cinque cittadini romagnoli, circa 336 mila euro, divisi in varie cifre a seconda dei soldi dati a Vannini. Alcuni assegni degli ex clienti di Vannini, infatti, erano finiti al casinò dopo essere stati intestati alla società che lo gestisce, e parte di quei soldi infine erano finiti nella disposizione totale della società.

 

Per il giudice in pratica gli assegni dei clienti versati da Vannini al casinò, in cambio di fiches per giocare, ovviamente erano stati consegnati dai clienti per investimenti finanziari e non per certo giocare d'azzardo.

 

[...] Tutto nasce da un giorno di marzo del 2015 quando Vannini si presentò alla caserma della Guardia di Finanza di Forlì e prega i militari di ascoltarlo. L’uomo è disperato, la sera prima aveva perso 70 mila euro al casinò di Venezia, ed erano i soldi dei suoi clienti.

 

ludopatia 4

Ai finanzieri, che vedendolo in preda alla disperazione chiamarono anche il 118, raccontò tutto e confessò la sua ludopatia, fornendo tutta la documentazione che accertava 9 milioni e 600 mila euro di denaro andato letteralmente in fumo, metà del quale (circa 4 milioni di euro) giocato ai tavoli del casinò veneziano tra il 2011 e il 2015. Una settantina le persone truffate di tutta Italia. La confessione gli consentì di evitare il carcere. Successivamente la sua posizione penale finì in prescrizione. Rimanevano da definire le varie questioni di giustizia civile.

 

[...] «L’accertamento da farsi era relativo all’anomalia dell’intero comportamento del Vannini, protrattosi nel tempo con un volume di giocate altissimo – scrive la Cassazione – e dell’utilizzo di mezzi di pagamento che avrebbe dovuto indurre il casinò ad un adeguato approfondimento e a un' immediata segnalazione data la funzione di prevenzione ad esso demandata».

ludopatia 3

 

Il broker romagnolo  tra i vari soldi persi al gioco aveva utilizzato anche i soldi dei suoi clienti, tra cui sette residenti nella provincia di Forlì-Cesena. Tutti e sette avevano già ricevuto nel 2022 una sentenza favorevole da parte del Tribunale di Forlì che aveva condannato Vannini a restituire le somme che loro gli avevano consegnato per investimenti e che invece erano finiti ad alimentare la sua ludopatia.

 

Ma Vannini non ha più a disposizione quelle somme, ora ha 70 anni e ha affrontato un percorso di disintossicazione dalla ludopatia ma non ha beni mobili o immobili per ottemperare alla sentenza del Tribunale di Forlì che gli aveva ordinato già nel 2022 di pagare circa 1 milione e mezzo di euro ai suoi ex clienti e conterranei.

gioco d'azzardo online ludopatia

 

Diverso il discorso relativo al casinò di Venezia che ora a cinque di questi sette dovrà pagare, come detto, 336 mila euro, di soldi incassati indebitamente, per la condanna in solido con lo stesso Vannini «limitatamente agli importi percepiti realmente». [...]