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“LE IDEE DELL’EUROPA NON SONO UTILI AI NEGOZIATI. TRA GLI USA E LA RUSSIA SUPERATE TUTTE LE INCOMPRENSIONI” – IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CERTIFICA L’ACCORDO TRUMP-PUTIN PER COSTRINGERE ZELENSKY ALLA RESA: “ABBIAMO CONFERMATO LE INTESE RECIPROCHE RAGGIUNTE IN ALASKA”. POI MINACCIA: “SE I PAESI EUROPEI INVIASSERO PEACEKEEPER IN UCRAINA, ESSI SAREBBERO CONSIDERATI ‘OBIETTIVI MILITARI LEGITTIMI’ DELLE FORZE RUSSE” – ZELENSKY PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO CON LE ELEZIONI ANTICIPATE, MA CI SONO GROSSI PROBLEMI OPERATIVI. E SECONDO I SONDAGGI, LA MAGGIORANZA DEGLI UCRAINI VUOLE LE URNE SOLO UNA VOLTA FINITA LA GUERRA…

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LAVROV, 'LE IDEE DELL'EUROPA NON SONO UTILI AI NEGOZIATI'

sergei lavrov vladimir putin

(ANSA) -  "L'Europa sta cercando in tutti i modi di sedersi al tavolo delle trattative, ma le idee che coltiva non saranno utili ai negoziati" sull'Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, citato dall'agenzia Tass.

 

LAVROV, 'TRA GLI USA E LA RUSSIA SUPERATE TUTTE LE INCOMPRENSIONI SULL'UCRAINA'

(ANSA) - Durante l'incontro al Cremlino del 2 dicembre scorso tra il presidente russo Vladimir Putin e l'inviato speciale americano Steve Witkoff sono stati eliminati tutte le "incomprensioni" tra Mosca e Washington e sono state "confermate le intese" raggiunte nel vertice di Ferragosto in Alaska tra Putin e Donald Trump. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov.

   

steve witkoff e jared kushner incontrano putin a mosca

La parte russa e quella americana, ha riferito Lavrov, citato dalla Tass, "hanno confermato le intese reciproche raggiunte in Alaska" e "questo è un risultato molto, molto importante, perché dopo Anchorage c'è stata una certa pausa". "Ora nei nostri negoziati con gli americani sulla questione ucraina, personalmente ritengo che le incomprensioni siano state eliminate", ha sottolineato ancora il capo della diplomazia russa.

   

Secondo Lavrov, le intese raggiunte in Alaska "si basano sulle proposte che il presidente Putin ha già formulato in modo sintetico ancora una volta nel giugno 2024 riguardo ai principi per la risoluzione del conflitto ucraino". Il ministro russo si riferisce a un discorso tenuto nel giugno dello scorso anno al ministero degli Esteri in cui Putin poneva come condizioni per la pace il ritiro delle truppe ucraine dalle quattro regioni rivendicate da Mosca e l'impegno ufficiale di Kiev a non entrare nella Nato.

 

 

sergei lavrov vladimir putin

LAVROV, 'I PEACEKEEPER EUROPEI IN UCRAINA SAREBBERO OBIETTIVI MILITARI LEGITTIMI'

(ANSA) - Se i Paesi europei inviassero peacekeeper in Ucraina, essi sarebbero considerati "obiettivi militari legittimi" delle forze russe. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. "Fantasticano di inviare i loro militari in Ucraina come peacekeeper, tra virgolette - ha affermato il ministro, citato dall'agenzia Interfax -. Per noi questi cosiddetti peacekeeper diventeranno subito obiettivi legittimi. Tutti devono capirlo".

 

DONALD TRUMP - VOLODYMYR ZELENSKY - CASA BIANCA, 17 OTTOBRE 2025 - FOTO LAPRESSE

LAVROV, 'ZELENSKY VUOLE PROLUNGARE IL CONFLITTO PER LA SUA SOPRAVVIVENZA POLITICA'

(ANSA) - Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha detto che per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky il prolungamento del conflitto è diventato una "questione di sopravvivenza politica, e forse anche fisica". "In Ucraina - ha detto Lavrov, citato dalla Tass - è scoppiato uno scandalo di corruzione e, alla luce di ciò, per Zelensky il prolungamento del conflitto sembra essere diventato una questione di sopravvivenza politica, e forse anche fisica".

 

LAVROV, 'TRASMESSE AGLI USA NUOVE PROPOSTE PER GARANZIE DI SICUREZZA COLLETTIVA'

VOLODYMYR ZELENSKY CON VALERY ZALUZHNY

(ANSA) - La Russia ha sottoposto agli Usa nuove proposte riguardanti "garanzie di sicurezza collettiva" nell'ambito dei negoziati sull'Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov.

 

"Abbiamo trasmesso proposte aggiuntive ai nostri colleghi americani sulle garanzie di sicurezza collettiva", ha dichiarato il ministro, sottolineando che "quando si discutono le garanzie di sicurezza, non ci si può limitare solo all'Ucraina".

 

Il ministro, come riferisce Interfax, ha aggiunto che per la Russia rimangono valide le proposte in merito già presentate nel dicembre del 2021, ma Mosca è pronta a considerare altre proposte.

 

VOTO (A OSTACOLI) LA MOSSA DI ZELENSKY

Estratto dell’articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

attacco russo a kiev 10 ottobre 2025 3

[…] Sono gli stessi ucraini a non volere un voto sotto le bombe. Secondo un recente sondaggio dell’Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev, solo il 22% sostiene le elezioni dopo un cessate il fuoco con garanzie di sicurezza, mentre il 63% ritiene che le elezioni dovrebbero svolgersi dopo la fine della guerra.

 

In realtà, secondo un sondaggio di Info Sapiens condotto questo autunno dopo lo scandalo di corruzione, solo il 20,3% degli ucraini voterebbe per Zelensky. Una bella discesa agli inferi se si pensa che l’ex attore vinse nel 2019 con oltre il 73% dei voti.

 

Tuttavia, il leader di Kiev rimasto a fianco del suo popolo mentre i russi attaccavano resta il candidato più popolare, leggermente davanti a Valery Zaluzhny, ambasciatore ucraino nel Regno Unito ed ex comandante in capo.

Sergei Lavrov - assemblea generale delle Nazioni Unite

 

Come lui molti dei nuovi papabili vengono dall’esercito. Secondo un recente studio Socis, le forze armate ucraine sono l’istituzione pubblica più affidabile del Paese. Questo è vero anche a livello personale: sempre Zaluzhny è in cima alle classifiche delle personalità più apprezzate con il 70,9%, seguito dal capo dell’intelligence militare, Kyrylo Budanov (55,3%).

 

L’Ucraina ha già assistito a un periodo in cui figure militari sono entrate in politica quando nel 2014 le elezioni parlamentari indette al culmine della guerra nel Donbass videro un’ondata di leader di battaglioni volontari popolari varcare le soglie della Verkhona Rada, il parlamento ucraino.

meme dei russi su valery zaluzhny su vogue

 

[…]  E ora la faccenda potrebbe ripetersi. Un esempio è la brigata operativa di Khartiia, formata da volontari nel 2022, i cui rapporti con i media sono gestiti da una professionista delle pr, Ivanna Skiba-Yakubova, e dal poeta e musicista Serhiy Zhadan, che presta servizio nell’unità.

 

Anche i comandanti della brigata di alto profilo Azov sono attivi. Tra i più noti c’è il colonnello Denis Prokopenko, fatto prigioniero nel 2022 durante la difesa dell’acciaieria Azovstal e fortemente critico sia nei confronti della leadership militare che dell’élite politica, in particolare dei metodi dell’attuale comandante in capo, Oleksandr Syrsky. Biletsky, ex comandante di Azov e fondatore del partito Corpo Nazionale, ha iniziato come leader di strada dei giovani di estrema destra prima di entrare in politica nel 2014, ma ha poi ottenuto scarsi risultati alle elezioni del 2019-2020.

 

[…] Nel primo scenario, l’ingresso di un corpo di veterani in politica potrebbe fornire un forte impulso alla riabilitazione degli ex militari. Nel secondo, è probabile che la politica diventi più brutale, militarizzata e incline alla violenza.

Sergei Lavrov - assemblea generale delle Nazioni Unite

 

E se è difficile che l’Ucraina ottenga un accordo ideale, qualsiasi compromesso potrebbe essere visto da alcuni militari come una svendita, o addirittura una pugnalata alla schiena e dunque renderli meno inclini alla mediazione.

 

Non a caso il team di Zelensky considera un massiccio afflusso di veterani una minaccia per il futuro politico e il mantenimento dello status quo, ragione per cui potrebbe cercare di cooptare le figure più importanti, come Zaluzhny e Budanov. Ma anche le forze di opposizione stanno tentando di reclutare un proprio contingente, con vari gradi di successo. Il più noto è l’ex presidente Petro Poroshenko, che gode del sostegno incrollabile di alcuni ufficiali e di persone vicine all’esercito. Ma non è certo l’unico.

vladimir putin riceve al cremlino STEVE WITKOFF E JARED KUSHNER STEVE WITKOFF - JARED KUSHNER - VLADIMIR PUTIN - KIRILL DMITRIEV - YURI USHAKOV VOLODYMYR ZELENSKY INCONTRA DONALD TRUMP ALLA CASA BIANCA - 17 OTTOBRE 2025 - FOTO LAPRESSE