emanuele crestini

“HAI AMATO ROCCA DI PAPA FINO ALLA MORTE” – IL CORDOGLIO PER IL SINDACO EMANUELE CRESTINI MORTO DA EROE – È USCITO PER ULTIMO DAL PALAZZO DEL COMUNE IN FIAMME PER SALVARE I DIPENDENTI - MA RESPIRARE COSÌ A LUNGO I FUMI DELL’INCENDIO HA COMPROMESSO LE SUE VIE RESPIRATORIE. AVEVA USTIONI SUL 36% DEL CORPO. PER UN TRAGICO GIOCO DEL DESTINO È DECEDUTO LO STESSO GIORNO IN CUI, 3 ANNI FA, ERA STATO ELETTO - VIDEO

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Rinaldo Frignani per corriere.it

 

emanuele crestini

Ha lottato dieci giorni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Sant’Eugenio. Si è battuto come un leone, come aveva fatto la mattina del 10 giugno scorso quando nonostante le ustioni al volto e alle braccia è rimasto nel palazzo del Comune in fiamme e con il rischio che crollasse per portare fuori tutti gli impiegati rimasti bloccati. Era uscito per ultimo, come il comandante di una nave che affonda, il sindaco Emanuele Crestini dopo aver messo in salvo anche il suo delegato ai Servizi cimiteriali del comune di Rocca di Papa, Vincenzo Eleuteri, 68 anni, morto martedì scorso nello stesso ospedale. Nella tarda serata di giovedì anche il primo cittadino si è arreso. È morto per le ustioni e soprattutto per aver respirato troppo a lungo le particelle solide del fumo nero e acre provocato dell’incendio. Se fosse fuggito prima probabilmente sarebbe sopravvissuto. Ma, come Eleuteri, è restato dentro per salvare gli altri.

rocca di papa

 

A confermarlo ci sono le testimonianze di chi si trovava nel palazzo del Comune in corso Costituente letteralmente esploso per la fuga di gas causata da tre operai della ditta Tecnogeo di Frosinone che un’ora prima avevano rotto per errore una tubatura dell’Italgas. Il metano, seguendo un percorso sotterraneo che i vigili del fuoco stanno ancora accertando, forse favorito dal fatto che qualcuno ha infilato uno straccio nella falla per bloccarla in modo grossolano prima di allontanarsi dal posto, si è infilato nel seminterrato del palazzo che ospitava l’archivio del catasto e poi ha raggiunto tutti e quattro i piani con la tromba dell’ascensore. E alla fine è esploso: sedici feriti, fra loro anche quattro bambini piccoli del vicino asilo Centro Urbano. Ma i più gravi erano Crestini ed Eleuteri, con il 36 e il 44 per cento del corpo coperti da ustioni di secondo e terzo grado.

 

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Morto nello stesso giorni in cui, 3 anni fa, fu eletto

Per un tragico gioco del destino Crestini è morto lo stesso giorno in cui, tre anni fa, era stato eletto sindaco della cittadina dei Castelli con una lista civica, Insieme per Rocca di Papa, battendo di 2mila voti la candidata del Pd Silvia Sciamplicotti. L’anno scorso il sindaco era stato protagonista della vicenda del ricollocamento dei migranti della nave Diciotti nella comunità «Un Mondo Migliore» e aveva dovuto affrontare anche le tensioni legate a manifestazioni cittadine. «Adesso dobbiamo far uscire tutti», aveva detto Crestini dopo l’esplosione.

 

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Le indagini dei carabinieri e dei vigili del fuoco dovranno appurare dove si trovassero lui ed Eleuteri - ex dipendente Atac - nel momento dello scoppio. Probabilmente nei piani inferiori dove si sentiva un fortissimo odore di gas. Per un’ora - come ha accertato la procura di Velletri - nessuno ha pensato di evacuare l’edificio e dare l’allarme. Per la fuga di gas e la deflagrazione sono indagate tre persone prima per disastro colposo e lesioni gravissime in concorso, adesso probabilmente per anche per omicidio colposo plurimo. Si tratta del titolare della Tecnogeo, del fratello geologo che si trovava sul posto e di un altro geologo incaricato dal Comune di svolgere delle indagini nelle cavità del sottosuolo di Rocca di Papa.

 

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Messaggi di cordoglio: «Hai amato questo paese fino alla morte»

Centinaia i messaggi di cordoglio sui social da parte di amici e concittadini del sindaco scomparso. Alcuni di loro chiedono anche giustizia per quando accaduto. «Mi sento devastata nell’animo.E pensare che la domenica eravamo a pranzo insieme e che ci siamo sentiti fino all’una di notte, e poi la tragedia! Chi ha creato questa ondata di dolore paghi in eterno! Stanotte mi sento piccola piccola con tante domande alle quali non so dare risposta. Tu che hai portato a battessimo mio figlio,tu che in ogni avversità mi hai teso una mano, tu che ad ogni telefonata rispondevi anche a tarda notte, tu che hai amato questo paese fino alla morte. Il nostro non è un addio ma un arrivederci........buon viaggio amico mio».

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