giulia bongiorno

GIRO DI POLTRONE - SE GIORGETTI DOVESSE DIVENTARE COMMISSARIO EUROPEO, IL SUO POSTO DI SOTTOSEGRETARIO A PALAZZO CHIGI POTREBBE ANDARE A GIULIA BONGIORNO CHE LASCEREBBE IL MINISTERO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - LA LEGA DEVE RIEMPIRE ALTRE CASELLE: GLI AFFARI EUROPEI, VICEMINISTRO E SOTTOSEGRETARIO ALLE INFRASTRUTTURE…

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Simone Canettieri per “il Messaggero”

GIULIA BONGIORNO

 

La questione, per la prima volta, è stata affrontata mercoledì mattina a Palazzo Chigi durante il vertice a tre Conte-Salvini-Di Maio. Il leader della Lega ha parlato di rimpasto, il capo dei 5 Stelle lo ha frenato e corretto aprendo a un «turn over a quote invariate». Fatto sta che, se l'esecutivo chiuderà la finestra elettorale del voto a settembre, potrebbe partire un rimescolamento di pedine nel governo. La partita si gioca nel campo della Lega, ma poi potrebbe arrivare anche in quello dei Cinque Stelle.

 

giancarlo giorgetti 3

Il grosso ruota intorno alla nomina di Giancarlo Giorgetti a commissario Ue. Il big della Lega si prende in giro: «È l'epoca del commissario mercato, come c'è il calcio mercato. Ne parlano tutti, io non ne parlo». Ma se alla fine dovesse andare a Bruxelles, il suo posto di sottosegretario alla presidenza di Palazzo Chigi potrebbe andare a Giulia Bongiorno, titolare della Pubblica amministrazione. A questo punto si liberebbe un'altra casella da sommare a quella degli Affari europei, entrambe in quota Carroccio.

 

MATTEO SALVINI E EDOARDO RIXI

Nel puzzle, inoltre, ci sarebbero anche da sostituire un viceministro e un sottosegretario alle Infrastrutture, visto che sia Armando Siri sia Edoardo Rixi hanno dovuto passare la mano per motivi giudiziari. E fin qui siamo già a quattro posti da cambiare, tutti in casa Salvini. A quel punto, dal M5S non escludono che si possa innescare un «effetto domino» anche all'interno della compagine pentastellata. Partendo sempre dalla premessa che Di Maio ha fatto l'altro giorno all'alleato: le quote nel consiglio dei ministri non devono cambiare.

 

ARMANDO SIRI

Traduzione: i grillini non daranno ministeri al Carroccio. La condizione, purché ci sia un'accelerazione sull'agenda, potrebbe andar bene a Salvini. Ma a quel punto l'aria di turn-over busserebbe anche alle porte dei pentastellati, pronti a usare la vicenda per regolare dinamiche interne. Tra gli «attenzionati», Giulia Grillo (alle prese con la nuova norma sui vaccini da varare entro il 10 luglio) e Danilo Toninelli, che in caso di sì alla Tav, caso più che probabile, faticherebbe assai a rimanere nel dicastero di Porta Pia.