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Articolo tratto da “The Economist” pubblicato da “www.internazionale.it”
Dormire e aeroporti: una relazione difficile. In pochi altri posti la possibilità di fare una scappata nella terra del pisolino appare così allettante. Esiste una condizione di maggiore intontimento che ritrovarsi oltre il check-in, quando il vostro volo ha un ritardo di otto ore, ben oltre la mezzanotte? Oppure durante un lungo scalo nel mezzo di un viaggio impegnativo?
Non potete aggirarvi all’infinito tra i negozi fissando con sguardo vacuo cinture di cuoio, né potete sorseggiare un numero infinito di Bloody Mary da soli al bar. Eppure pochi posti sono meno concilianti per un sonnellino. Innanzitutto il flusso rumoroso delle persone.
Poi gli assordanti annunci all’altoparlante. Ancora peggio, però, sono le poltrone dure come sassi con braccioli affilati come rasoi, il cui unico obiettivo è quello di impedirvi di stendervi e sfuggire all’orrore. In alcuni paesi la privazione del sonno è un metodo di tortura. Al Jfk è ingegneria civile.
Staff solidale con i passeggeri stanchi
È sempre stato un mistero capire perché gli aeroporti sembrano fatti apposta per impedirvi di appisolarvi. Alcuni casi sono davvero estremi: a Reykjavik ci sono cartelli che vietano esplicitamente ai viaggiatori qualsiasi tentativo di schiacciare un sonnellino. Forse temono che smettendo di muoversi, le persone smetterebbero di comprare articoli ai duty-free.
Forse pensano che un passeggero disteso che russa potrebbe disturbare chi gli sta intorno. O magari non hanno mai preso in considerazione i bisogni dei passeggeri stanchi.
Il sospetto però è che come molti di quelli che lavorano nel settore dell’aviazione commerciale, sono semplicemente dei sadici. Perciò è la benvenuta la segnalazione del sito The guide to sleeping in airports (La guida per dormire negli aeroporti). Sul sito è stata pubblicata la classifica dei migliori aeroporti del mondo dove poter dormire.
Gli aeroporti migliori per dormire, 2015
Changi, Singapore
Incheon, Corea del Sud
Helsinki, Finlandia
Monaco, Germania
Vienna, Austria
Gli aeroporti peggiori per dormire, 2015
Reykjavik, Islanda
Parigi Beauvais-Tille, Francia
Bergamo Orio al Serio, Italia
Londra Luton, Regno Unito
Christchurch, Nuova Zelanda
Fonte: The guide to sleeping in airports
L’asticella per essere inclusi nella classifica è piuttosto bassa: “Tra le caratteristiche che contribuiscono a rendere un aeroporto più adatto al sonno ci sono zone dedicate al riposo, divani comodi, coperte a disposizione, luoghi tranquilli nell’area oltre i varchi di sicurezza. E poi uno staff solidale con i passeggeri che vogliono dormire”. Non sembra chiedere troppo, vero? Eppure sono pochissimi quelli che superano l’esame.
Il primo è il Changi International di Singapore. Il sito cita le poltrone gratuite, le zone relax con le luci basse, i sedili senza braccioli ai gate, poltrone massaggio gratuite e altre poltroncine. Si tratta senza dubbio di uno degli aeroporti più piacevoli in cui mi sia capitato di transitare, anche durante uno dei sopracitati scali lunghissimi. Ai primi cinque posti, oltre a questo, l’aeroporto Incheon di Seoul e quelli di Helsinki, Monaco e Vienna.
Tenuto conto della sua politica di tolleranza zero, non c’è da stupirsi se quello di Reykjavik sia considerato l’aeroporto meno comodo per chi vuole dormire. Come se visitare la terra del Sole di mezzanotte non fosse già abbastanza stancante di per sé.
(Traduzione di Giusy Muzzopappa)
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